Protesta dei Forconi sulle aste, sen. Mauro (FI): “Condividendo le ragioni, presenterò interrogazione e ddl”
“Condanno ogni forma di violenza nell’esercizio della libertà di manifestare contro ciò che si ritiene ingiusto, ed esprimo, invece, la mia totale condivisione delle ragioni della protesta degli esponenti del movimento ‘I Forconi’ che, da tempo, cercano di combattere un sistema che, pur consentito dallo Stato, appare sbagliato per diverse motivazioni”.
Lo dichiara il senatore Giovanni Mauro, commissario provinciale e portavoce di Forza Italia, in merito ad una nota diffusa dall’Associazione Nazionale dei Commercialisti, nella quale si fa cenno ad una protesta presso la sede di uno studio di professionisti ragusani dove si doveva procedere alla vendita all’asta di un immobile, definendo tale manifestazione ‘inopportuna e pericolosa’ e organizzata da chi vuole ‘strumentalizzare il disagio sociale’ con un’azione ‘che ha tutte le caratteristiche di un’intimidazione’.
“Le accuse dell’ANC – dichiara Mauro – appaiono pretestuose se si considera che non è certo la prima volta che gli amici del movimento ‘I Forconi’ protestano, sempre alla presenza delle forze dell’ordine, contro un meccanismo (quello delle aste giudiziarie) che è diventato la causa del malessere di quelle tante famiglie duramente colpite dalla crisi. Nessuna intimidazione, dunque, a parer mio, a meno che non si voglia confondere la difesa del disagio di molti con le intimidazioni. Sono convinto, infatti, che le intenzioni del movimento non sono quelle di minacciare o far spaventare i commercialisti, come qualcuno vorrebbe far intendere, ma di porre l’attenzione su un meccanismo legale che evidentemente non funziona come dovrebbe. Una funzione così importante, quella cioè della esecuzione di un’azione giudiziaria condotta dalla magistratura, a mio avviso, non può essere demandata dallo Stato a un privato, senza le necessarie garanzie”.
“A proposito di questo, inoltre – aggiunge il senatore – intendo informare di una mia azione parlamentare, con apposita interrogazione al Ministro competente, per affrontare il tema della impignorabilità della prima casa e chiedere al Governo cosa si intende fare per ‘scongiurare le drammatiche conseguenze che possono derivare dalla espropriazione forzata delle case di abitazione di cittadini già duramente provati dalla crisi economica’ e cercare di conoscere quali dati il Ministero dell’Economia e delle Finanze dispone per comprendere l’esatto andamento del fenomeno”.
“Inoltre – conclude Mauro – sto lavorando ad un disegno di legge sulla impignorabilità della prima casa tenendo presente che le esecuzioni giudiziarie che colpiscono questo aspetto fondamentale della vita e della salute di una famiglia non fanno che contribuire ad aumentare le già gravi situazioni di impoverimento dei nostri concittadini”.
Il Senatore Mauro strizza l’occhio ai forconi ma mischia profili diversi in un comunicato che mette in mezzo una serie di tematiche che non si possono certo trattare con gli slogan come fa lui.
Ma la cosa che mi lascia letteralmente basito è che si voglia tentare di far passare come pretestuosa la giusta rivendicazione di una categoria che fa soltanto il proprio lavoro, e che chiede di poterlo fare senza che vengano intimiditi, anche solo dalla presenza di una calca rumorosa, quei clienti che nulla hanno a che vedere con le procedure esecutive. Lavoro che, peraltro, è stato legittimato da Leggi dello Stato che hanno tentato un efficientamento delle procedure.
Invece di puntare il dito il Senatore chieda ai forconi di protestare contro il legislatore (cioè lui) invece di aizzare le categorie le une contro le altre solo per lucrare un vantaggio elettorale.
Tutto questo non perché non sia giusto difendere la prima casa, diritto sacrosanto, ma perché non è tollerabile l’atteggiamento di chi dovrebbe assumersi le responsabilità di legiferare (non di interrogare) ed invece gioca a fare il Robin Hood de noantri.