Piano giovani e piano garanzia giovani. La Cgil illustra le due iniziative

Il piano giovani e il piano garanzia giovani (per giovani si intende la fascia di età dai 15 ai 29 anni) sono due misure di intervento che garantiranno formazione e tirocini, almeno duemila in Sicilia, e sono state al centro di un incontro tenutosi ieri pomeriggio nella sede della Camera del Lavoro di Ragusa e promosso dal Dipartimento delle politiche giovanili della Cgil di Ragusa.

Gli argomenti illustrati ai giovani presenti hanno riguardato la modalità e le finalità di partecipazione alle due misure che sono state discusse da Giovanni Avola, segretario generale della Cgil di Ragusa, Andrea Gattuso, responsabile del dipartimento delle politiche giovanili della Cgil Sicilia, Monica Genovese, segretaria regionale della Cgil Sicilia e Gianni Vindigni, direttore dell’ufficio provinciale del Lavoro.
Il piano giovani, le cui iscrizioni sono iniziate il 14 luglio u.s (pianogiovanisicilia.com) prevede la formazione retribuita – 500 euro su base mensile- all’interno di un’azienda ospitante che ne fatto richiesta selezionando i vari curriculum pervenuti dai quali deriverà la scelta del tirocinante.
“Il piano giovani, commenta Monica Genovese, che prevede quattro avvisi, non è un’occupazione e quindi un posto di lavoro, ma è utile ad attivare giovani attraverso dei tirocini formativi che creano un qualificazione e un professionalità nei settori d’impiego. Il piano garanzia giovani che è un intervento comunitario su base nazionale e che in Sicilia avrà un finanziamento di 178 milioni di euro è rivolto ai giovani Net, ovvero quelli che non lavorano e che non sono impegnati in un percorso formativo”.
Il piano garanzia giovani (per iscriversi basta andare sul sito garaziagiovani.gov.it) prevede dopo la iscrizione una chiamata, entro 60 giorni, dell’ufficio collocamento che consentirà al giovane un inserimento o nella formazione o nel servizio civile.
“Consideriamo le due misure come il frutto delle battaglie compiute dalla Cgil contro gli stage truffa, commentano Giovanni Avola e Francesco Pisana, responsabile del Dipartimento delle politiche giovanili di Ragusa, e sui quali abbiamo raccolto in Sicilia più di 12mila firme per una campagna per una legge di iniziativa popolare. Le due misure colmano un vuoto e soprattutto hanno posto fine ad una pratica che illudeva i giovani e non creava aspettative per il futuro”.

di Redazione17 Lug 2014 17:07
Pubblicità

Privacy Preference Center