Pediatria Modica, “scontro” Aricò-Abbate, dir. Asp: “Non è politica!” (Video)

Primo scontro istituzionale per il neo direttore generale dell’Asp 7 di Ragusa, Maurizio Aricò, che si è trovato, suo malgrado, a dover rispondere ad una non educatissima – se non da classificare ai limiti della paranoia – lettera del sindaco di Modica, Ignazio Abbate.
Il ‘contendere’ riguarda la funzionalità dell’Unità Operativa Complessa di Pediatria all’Ospedale Maggiore, dove, negli ultimi giorni, per una serie di sfortunati eventi che hanno compromesso la salute dei pediatri di quel reparto, l’Azienda ha deciso per il trasferimento presso altre strutture della provincia dei bambini ricoverati e per la messa in sicurezza dei punti nascita.
Movimentazione che ha destato il sospetto e di lì le accuse, tutt’altro che giustificate, del sindaco Abbate che, in una nota indirizzata al direttore generale Asp e al competente assessore regionale, parla di ‘migliaia di utenti che senza alcun pudore vengono umiliati dalle scelte scellerate di una classe dirigente dell’Asp asservita ad una classe politica ragusana che ha accentrato ogni possibile investimento esclusivamente negli ospedali di Ragusa, penalizzando di fatto gli altri nosocomi della ex Provincia’.
Secondo Abbate la direzione dell’Asp avrebbe ‘in itinere, per mancanza di personale, la chiusura del reparto di Pediatria’ del Maggiore e con quella nota il sindaco esprime ‘la ferma contrarietà alla paventata chiusura del reparto’.
Abbate, inoltre, se da una parte invita il direttore generale a ‘voler valutare – si legge nella missiva – ogni utile iniziativa che possa evitare la chiusura del reparto, magari con l’ausilio di altri medici provenienti da altri nosocomi’, ha rappresentato la sua ‘indisponibilità a partecipare a qualunque momento di confronto, fino a quando l’atteggiamento consolidatosi nel tempo non dia risposte certe e concrete ad un territorio mortificato negli anni, e restituisca alle Istituzioni e al territorio la giusta dignità negata dall’incredibile comportamento dei vertici aziendali’.
Immediata la risposta del dr. Aricò che, tra l’altro, è proprio un pediatra: ‘l’Azienda non ha in itinere né ha intrapreso alcuna azione indirizzata alla chiusura della U.O.C.’.
Aricò spiega, anche nell’intervista che pubblichiamo di seguito, che una momentanea carenza di personale, una sfortunata serie di coincidenze che ha interessato la salute dei pediatri del reparto, ha costretto alla temporanea riorganizzazione e conseguente trasferimento in altre strutture dei pazienti.
In più, nella lettera di risposta al sindaco Abbate, si legge che l’Azienda si era già operata per una ‘procedura di selezione urgente per il reclutamento di professionisti’ da inserire nel piano di ridistribuzione del personale.
Insomma, botta e risposta nell’arco di poche ore, ma ciò che appare davvero fuori luogo, da parte di un sindaco che si rivolge ad un manager della Sanità provinciale appena nominato, è l’accusa di aderire a una certa politica. Accusa che Aricò, naturalmente, ha rigettato all’istante.

di Leandro Papa08 Lug 2014 17:07
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