Passalacqua: al PalaMinardi (20,30) per una gara tre da vincere

Due grandi prestazioni sul parquet della superfavorita, e, in particolare, una straordinaria gara due capace di far rimanere il sogno vittoria vivo e palpitante fino agli ultimi istanti, non hanno portato l’effetto sperato (ma anche giusto): al momento il conto è sul 2-0 per Schio e la Passalacqua è costretta a vincere gara tre (diretta su SportItalia) se non vuole che l’avventura (comunque fantastica) si concluda in un martedì sera di maggio al PalaMinardi. Non è bastato battersi alla pari, contenere benissimo in gara due Yacoubou, determinante sia in campionato sia in Europa, non piegarsi al diktat della “panchina corta” che ha limitato le rotazioni, riducendo la possibilità di rifiatare e ritrovare lucidità e moltiplicato all’infinito la fatica: il peso del roster, più forte, più esperto e molto più completo alla fine è stato decisivo.  Però giovedì 3 e sabato 5 (un intervallo ridottissimo che di sicuro non sfavorisce la squadra dal roster più ampio..) la Passalacqua ha dimostrato di essere una squadra grande, forte e “vera”, con punte di eccellenza ma prima di tutto con una coralità e una “proposta” di insieme che ha superato la somma, notevole, delle cifre individuali: le avversarie lo hanno scoperto poco alla volta, e Venezia, ne porta ancora i segni. Naturalmente ci sono stati anche errori, ma quelli di inizio stagione sono stati man mano cancellati da una splendida rimonta, e quelli della finale sono stati anche l’inevitabile scotto da pagare per i litri di sudore gelido fatti scorrere sulle schiene di giocatrici, dirigenti e tifosi scledensi. Detto questo, e notato con piacere gli arbitraggi privi di sudditanza psicologica e lontani dai piccoli “interventi chirurgici” in altre occasioni decisivi (come dimenticare gara cinque della finale scudetto nel secondo anno di A1 ) veniamo a stasera: ore 20,30. arbitri Capotorto di Palestrina, Centonza di Grottammare e Bandinelli di Perugia. Siamo sotto di due e non possiamo scendere più, ma questo significa poco: al palla a due si parte da zero a zero e può accadere di tutto. In un PalaMinardi  pieno e caldissimo (tifoseria avvertita) che ritrovi il ruolo di fondamentale supporto alla “sue” aquile. Non c’è pronostico, come del resto dimostrato dalle sfide a Schio, molto, molto più incerte e combattute di come previsto dai soliti addetti ai lavori, ma c’è il diritto (guadagnato con le prove in gara uno e due) alla fiducia. Il diritto, non solo la speranza, a darsi appuntamento per giovedì sera in gara quattro.  (Foto Vicenza Report)

di Lina Giarratana08 Mag 2018 10:05
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