Paolo Crepet, ieri sera Ragusa, ha offerto alcune linee per la felicità

Nel tentativo di offrire la felicità massima ai propri figli, i genitori rischiano spesso di essere oppressivi, tarpare le ali, ridurre la creatività e il desiderio di conoscenza dei più piccoli, non rendendoli pronti alle variegate esperienze della società moderna e della vita di tutti i giorni. Più autonomia, maggiore moderazione e soprattutto non occorre sopprimere la vivacità. Piuttosto bisogna saperla condurre in un alveo che possa aiutare a crescere sia dal punto di vista individuale che professionale. Nel difficile mestiere del genitore, “educare alla felicità” non è facile, ma alcuni degli “ingredienti” giusti sono stati presentati ieri sera a Ragusa dal prof. Paolo Crepet, noto sociologo, scrittore e psichiatra. Al cinema Lumiere si è infatti inaugurato il terzo ciclo del master formativo “Genitori & Figli – istruzioni per l’uso” organizzato per il terzo consecutivo dall’omonima associazione in collaborazione con la cooperativa Logos, con il supporto del Comune di Ragusa, Medi Care e Ada Comunicazione. Nella sua dettagliata analisi sociale, il prof. Crepet è partito dalla necessità di non uniformarsi e di non prendere come aspetto negativo la vivacità e la diversità dei propri figli. “E’ quasi la ricerca di un erotismo della normalità – ha detto Crepet – Ma perché essere tutti unici, perché allarmarsi se la figlia, lasciata dal fidanzato, piange troppo. C’è un pianto giusto? E c’è la necessità di soffocare le emozioni? Piuttosto deve esserci la voglia, e al tempo stesso la spinta, da parte del genitore, di stimolare i propri figli a fare nuove esperienze, anche all’estero, quando si ha l’età giusta per farlo. Tenere i propri figli nel nido a tutti i costi e con tutti i mezzi, rischia di fossilizzare il piacere della scoperta, della nuova conoscenza, il desiderio di sapere di più. Così si passa dal crescere all’invecchiare ma non certo al maturare”. Crepet si è poi soffermato sul dualismo tastiera-pastiera, segno del cambiamento, non sempre positivo, dei tempi. “La tastiera è quella del computer, quella che hanno sempre in mano i nostri giovani. La utilizzano rimanendo davanti al pc per ore intere, mettendo mi piace qua e là, ma senza essere realmente pro-attivi. Mia nonna mi faceva usare la pastiera. Lo dico perché ritengo che si è perso l’uso dei sensi. Con i sensi si impara, si cresce, si fa esperienza. Invece molto spesso ancora a 18 anni i nostri “bambini” non hanno saputo conoscere anche gli aspetti più semplici della vita quotidiana. All’estero, quando ci si iscrive al college o all’università si chiede ai giovani solo una cosa: essere se stessi. La libertà, ovviamente con i giusti limiti, permette di esprimersi al meglio e di cercare la felicità. Con più autonomia, con vitalità, col desiderio di conoscere che produce la passione nelle cose che si vogliono poi fare anche da grandi. Dall’esperienza si impara. Il bambino che cade si è fatto male, ma sa che la prossima volta deve stare più attento. Ed allora perché questa spasmodica protezione da parte dei genitori nei confronti dei figli. E’ chiaro che non bisogna abbandonarli, ma occorre supportarli, investire sul loro futuro. Io genitore ti aiuto se tu figlio fai qualcosa per te. I genitori devono stare accanto ma senza mai opprimere e bisogna anche saper dir di no quando è necessario”. Ad aprire i lavori del master erano stati l’assessore comunale ai Servizi Sociali e Pubblica Istruzione, Salvatore Martorana e il presidente della cooperativa Logos, Rosario Alescio. Entrambi si sono soffermati sull’importanza dell’approfondimento formativo come conoscenza ulteriore rispetto allo star bene in famiglia, alla comunicazione interna, al rapporto, non sempre facile, tra genitori e figli. Martorana, a cui il progetto è stato presentato dal consigliere Zaara Federico, ha rimarcato la volontà del Comune di creare queste occasioni di confronto con personaggi illustri: “Si parte con Crepet ma avremo modo di ospitare anche altre importanti personalità come Rosanna Schiralli e Silva Vegetti Finzi, rendendo Ragusa un polo d’attrazione per questo tipo di master dedicato ai genitori, insegnanti, sociologi”. Il presidente di Logos, Alescio, ha ribadito la volontà di continuare ad offrire, attraverso il master, un valido supporto rivolto ai docenti, ai genitori, ai pedagogisti per rivisitare il sistema educativo nel suo insieme. Scuola, famiglia e società civile sono dunque chiamate a rielaborare un progetto nuovo e ad ampio respiro. Il prossimo appuntamento con il master è fissato per il 28 gennaio alle ore 17 a Comiso, presso Spazio Naselli, con la presenza del priore Enzo Bianchi. Poi si tornerà a Ragusa per gli altri appuntamenti. Il master è a numero chiuso pertanto per partecipare è obbligatoria la prenotazione. Per maggiori informazioni sul prossimo incontro è possibile contattare la segreteria di Logos al numero 0932/731026 o scrivere una mail a claudiaschembari@logos-italia.it o a segreteria.comiso@logos-italia.it. Info sul sito web www.associazionegenitoriefigli.it

di Redazione27 Nov 2014 17:11
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