Operazione Sciacallo: Lucravano sulle spalle di malati

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Nella mattinata di oggi 19.06.2013 i Carabinieri della Compagnia di Modica hanno dato esecuzione a cinque Ordinanze di Custodia Cautelare emesse dal GIP del Tribunale di Modica nei confronti di altrettante persone, delle quali due arrestate e poste ai domiciliari e tre sottoposte all’obbligo di firma presso i Carabinieri, per i seguenti reati loro contestati a vario titolo: truffa, falsità ideologica, peculato e cessione di stupefacenti.

L’attività investigativa, coordinata e diretta dal procuratore della Repubblica Francesco Puleio e dal sostituto procuratore Gaetano Scollo, ha permesso di fare piena luce su una vasta rete di rapporti di natura illecita tra talune agenzie di onoranze funebri locali e personale medico e paramedico dell’Ospedale Maggiore di Modica. Tali rapporti erano finalizzati, mediante ripetuti abusi ed omissioni d’ufficio da parte del personale dipendente del citato nosocomio, a favorire alcune agenzie di onoranze funebri che potevano “vantare” un collegamento all’interno dell’Ospedale Maggiore. In particolare, medici e paramedici compiacenti, oltre a segnalare all’agenzia funebre di loro riferimento il decesso dei pazienti, in violazione del segreto professionale di riservatezza, ne falsificavano i documenti di uscita dall’ospedale, simulando che gli stessi fossero stati dimessi dall’ospedale ancora in vita, nonostante fossero consapevoli del fatto che i medesimi erano già deceduti, e ciò allo scopo di evitare i tempi di consegna della salma ai familiari previsti per legge in caso di decesso presso la struttura sanitaria. L’agenzia curava poi per mezzo di una propria ambulanza il trasporto della salma presso la sua abitazione e, quindi, le successive onoranze funebri.

Si è trattato di una ponderosa indagine che ha messo nel mirino dei militari un “sistema” illecito e compiacente che, sfruttando cittadini bisognosi di cure e assistenze, faceva perno su operatori paramedici dell’Ospedale Maggiore i quali, nonostante il rapporto di esclusività che li legava con l’ASP di Ragusa, si dedicavano ad attività lavorativa in proprio o presso strutture private – talvolta negli stessi orari di espletamento del pubblico servizio – in cambio di cospicui compensi, peraltro non dichiarati al fisco. Al contempo tali infermieri, venendo a conoscenza in ragione del proprio ufficio della situazione sanitaria dei loro pazienti, provvedevano a segnalare soprattutto i malati terminali all’agenzia di onoranze funebri di loro riferimento. Le agenzie, in alcuni casi, oltre a corrispondere denaro agli operatori sanitari a loro legati, li dotavano persino di un “telefono di servizio” utile a segnalare immediatamente i decessi o le situazioni sanitarie più gravi.

Le imprese di onoranze funebri coinvolte nella vicenda, grazie alla falsificazione di documenti pubblici, godevano dunque di una situazione di privilegio che le metteva in condizione di aggiudicarsi i relativi servizi funerari, sbaragliando la concorrenza.

La complessa e prolungata attività investigativa, condotta dal ottobre 2011 al marzo 2012, anche mediante l’ausilio di attività tecnica di intercettazione su numerose utenze telefoniche, ha inoltre consentito ai Carabinieri di trarre in arresto nel gennaio 2012 GIUMMARA Vincenzo, infermiere professionale all’epoca in servizio presso il pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore, per detenzione di farmaci sottoposti alla stringente disciplina sugli stupefacenti. In tale frangente i Carabinieri rinvennero e posero in sequestro anche numerosi altri prodotti farmaceutici e presidi medici illecitamente asportati da diversi reparti della struttura ospedaliera e detenuti dal GIUMMARA.

Sempre nel corso delle indagini, in occasione di una perquisizione eseguita in casa del magazziniere di una farmacia di Modica Alta, i Carabinieri hanno rinvenuto un ingente quantitativo di farmaci e presidi medici defustellati di dubbia provenienza. Tali farmaci erano verosimilmente destinati alla somministrazione a pazienti privati da parte del magazziniere, pur non avendo egli alcun titolo per cui prestare qualsiasi tipo di assistenza infermieristica.

Alla luce dei fatti testé sintetizzati PALLADINO Raffaela, titolare dell’omonima agenzia di onoranze funebri, e GIUMMARA Vincenzo sono stati colpiti questa mattina dall’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari. Inoltre PUCCIA Gaetano, marito della PALLADINO, e MEDICI Salvatore, ausiliario sociosanitario in servizio presso il Pronto Soccorso dell’ospedale Maggiore di Modica, sono stati sottoposti alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. I reati contestati sono la truffa, la falsità ideologica e il peculato, mentre ad AGOSTA Alessandro Graziano, anch’egli sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G., è stato contestato il reato di cessione di sostanze stupefacenti in favore del figlio di un infermiere coinvolto nell’indagine.

L’attività investigativa ha riguardato una vera e propria rete di soggetti, ritenuti responsabili dei medesimi reati. Sono coinvolte infatti altre 18 persone tra medici, infermieri, titolari e dipendenti di agenzie di pompe funebri, nei confronti delle quali il GIP, pur ritenendone provata la rispettiva responsabilità, non ha ravvisato la sussistenza di esigenze cautelari. Tutte risultano comunque indagate in seno al medesimo procedimento penale.

I particolari dell’operazione verranno illustrati oggi, alle ore 11:00 presso la Procura della Repubblica di Modica, nel corso di una conferenza stampa, dal Procuratore della Repubblica Francesco Puleio, alla presenza dei vertici provinciali dell’Arma dei Carabinieri.

 

di Redazione19 Giu 2013 07:06
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