Micro imprese siciliane in difficoltà

crisiLe piccole imprese della Sicilia versano in condizioni critiche e, in assenza di interventi mirati, oltre 14.000 attività esistenti in regione rischiano di chiudere i battenti entro i prossimi sei mesi. La denuncia arriva oggi da Comitas, l’associazione delle microimprese italiane, che ha elaborato un apposito studio sulla crisi delle piccole attività nelle varie regioni d’Italia. Il calo dei consumi da parte delle famiglie (-4,3% nel 2012), l’aumento della pressione fiscale, e il blocco dei prestiti da parte delle banche (-10% in un anno), hanno fortemente minato la salute delle microimprese della regione, al punto che nel primo trimestre del 2013  più di 11.000 imprese hanno chiuso i battenti (oltre 28mila nel 2012), e il tasso di crescita delle attività sul territorio registra -0,58%, che sale al -1,49% nel caso delle imprese artigiane – spiega Comitas – La situazione di crisi si è aggravata nel corso del 2013, ma il vero colpo di grazia arriverà con l’aumento dell’Iva dal 21 al 22%: i consumi in regione caleranno di un ulteriore 3% per effetto del rincaro dei prezzi, e più di 14.000 microimprese della Sicilia chiuderanno i battenti entro il primo trimestre 2014. Le ripercussioni sul fronte occupazionale saranno enormi, con oltre 42 mila cittadini che perderanno il lavoro. Occorre intervenire e con urgenza, per salvare l’economia della regione e le piccole imprese che vi operano – afferma Comitas – Il peggio può essere evitato solo bloccando l’aumento dell’Iva, sostenendo le imprese artigiane con sgravi fiscali e semplificazioni burocratiche, e creando le condizioni per facilitare  le banche a concedere credito alle aziende attraverso il potenziamento dei Confidi.

 

di Redazione12 Lug 2013 13:07
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