Lettera aperta della Presidente di Sorgi Vittoria Valentina Tagliarini al Presidente Crocetta

“Caro Presidente Crocetta, mi chiamo Valentina, ho 26 anni e premetto che prima ancora che da presidente di un movimento civico da sempre al fianco dei vittoriesi, Le scrivo da semplice cittadina.
Oggi ( martedì 21 febbraio) ho assistito ad uno spettacolo pessimo, della peggiore specie. Uno spettacolo in cui è andato in scena un mix di ipocrisia, falsità, bigottismo e demagogia di pessima qualità. No, non sono esagerata. Quello che ho provato arrivando al Mercato Ortofrutticolo di Vittoria mi ha portata a provare sentimenti controversi ma tutti rigorosamente negativi. Ad un certo punto mi sono anche sentita fuori luogo: ad attendere il Governatore della Regione Siciliana soltanto alcuni esponenti appartenenti a movimenti in difesa dell’agricoltura e al Movimento Riscatto e i soliti volti noti della vecchia classe politica locale. Assente, invece, l’amministrazione comunale che non è stata minimamente coinvolta per la Sua visita.
A questo punto mi sorge spontanea una domanda: è davvero venuto a manifestare la Sua solidarietà al titolare dell’azienda CAAIR che venerdì scorso ha subito un vile attacco di stampo mafioso? Oppure è venuto, come fece già quasi 5 anni fa, a Vittoria per inaugurare l’inizio della Sua campagna elettorale? Non vorrei pensare male ma tutti i segnali riportano ad una facile conclusione, ovvero ad una risposta affermativa al secondo quesito. Anche perché, se davvero avesse voluto aiutare concretamente i cittadini vittoriesi a fare squadra contro la mafia, avrebbe dovuto mettere da parte le simpatie o antipatie politiche, coinvolgendo in primis il Sindaco e tutta l’amministrazione comunale e dando un forte segnale di unità e coesione.
Invece no! E’ più facile nascondersi dietro i quattro simpatizzanti che Le sono rimasti che affrontare la realtà: Lei non ha la minima voglia di ascoltare il grido disperato di una Città che ha davvero bisogno della presenza dello Stato per non ripiombare in quegli anni bui in cui la mafia la faceva da padrona. Ebbene Lei ha dichiaratamente voluto propinarci un’ennesima e fallimentare passerella politica, fine a sé stessa e senza sapere nemmeno il parere dei miei concittadini, che hanno preferito snobbare il Suo arrivo, svolgendo il proprio onesto lavoro, anziché perdere tempo ad ascoltare le solite promesse da marinaio.
Mi spiace non poter utilizzare termini amichevoli nei Suoi confronti, eppure c’è stato un periodo in cui La vedevo con un altro occhio. Era per me quel sindaco che in una città “incandescente” come Gela lottava contro la malavita organizzata e non esitava a schierarsi dalla parte del cittadino indifeso. E poi cosa è successo? So solo che siamo stufi delle Sue false promesse e le dico con amarezza che non abbiamo bisogno dei Suoi consigli, sappiamo da soli come rialzarci, in fondo lo abbiamo sempre fatto. Vittoria, come ha ben detto Lei durante il comizio, non ha bisogno di passerelle. Ottobre è sempre più vicino e si sente già “aria di rivoluzione” ma non quella promessa da Lei cinque anni fa…”

di Redazione22 Feb 2017 12:02
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