Legambiente e Movimento 5 Stelle, quasi un B movie, quasi una parodia del film Kramer contro Kramer

Da ieri mattina i nostri amici a 5 stelle sono impegnati a diffondere, tramite i loro profili fb e tramite la pagina fb del Movimento, il contenuto di un comunicato stampa, dello scorso 24 ottobre, a firma di Legambiente, su una sentenza del Consiglio di Stato, la n° 03059 dello scorso luglio, in merito alla richiesta di rilascio delle autorizzazioni per poter poter trivellare in Sardegna. Il Consiglio di Stato, in questa sentenza, ha dato ragione alla Regione Sardegna, che sin dal primo momento si era rifiutata di rilasciare l’indispensabile Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA).
Quando si parla dell’Amministrazione di Ragusa e di Legambiente non va mai dimenticato l’astio che da qualche anno ne caratterizza i rapporti. Ricordate un certo assessore Conti poi defenestrato perché lento? Bene.
Il comunicato di Legambiente dal titolo: “Il Consiglio di stato demolisce i pareri della Soprintendenza e le concessioni edilizie del Comune di Ragusa”, è una nota furba, estremamente intelligente, costruita ad arte per gettare un po’ di discredito sull’Amministrazione. Un comunicato dal titolo, come dire, specioso, se non addirittura ingannatore, una nota, però, che ha colpito nel segno. Infatti mentre Legambiente sciorina pezzi della sentenza per dimostrare l’incapacità, se non la malafede del sindaco, i 5 Stelle, non rendendosi conto del tranello, ci cascano con tutti i piedi e riportano nel loro articolo un po’ di dichiarazioni dell’associazione ambientalista, solo per dimostrane la cattiva fede dell’ex alleato, segnando un clamoroso autogol.
Alla fine della lettura delle due note ci rimane solo un gran mal di testa e ci rendiamo conto di quanta confusione aleggia nell’aria e della pochezza di certi dialoghi.
Paragonare le due situazione, come fa Legambiente, non è solo una forzatura, ma è profondamente sbagliato. Non solo perché la Sicilia non è la Sardegna, ma perché la Regione Sicilia vuole che si trivelli, perché a differenza del governo di quell’altra isola, il nostro considera la ricerca di idrocarburi essenziale per lo sviluppo del territorio, un fatto che praticamente lega le mani al sindaco Piccitto, volenti o nolenti. Primo errore di Legambiente. Secondo errore: sbagliano quando, sulla scorta della suddetta sentenza, si vantano del fatto di aver: “Suggerito all’Amministrazione comunale le soluzioni per negare il rilascio della concessione relative alle trivellazioni come opere temporanee”, perché questa soluzione sarebbe stata solo provvisoria, perché è la Regione che ha voce in capitolo e non il Comune, perché è la Regione che d’imperio avrebbe concesso tutte le autorizzazioni del caso, scavalcando de facto il Comune. Quindi perché intestarsi una battaglia già persa in partenza? Ribadiamolo: il caso della Sardegna non ha nulla a che vedere con quello della Sicilia.
E fin qui i 5 Stelle hanno tutte le ragione di questo mondo, poi, però, si fanno prendere la mano, esagerano e prendono una sonora cantonata. Riesumano, ad arte, alcune dichiarazioni di Legambiente, così tanto per diffamarla, in merito all’art. 48, quello che riuniva in un unico atto il no alle costruzioni in verde agricolo e il no alle trivellazioni sul suolo ibleo. Vicenda sulla quale bisognerebbe stendere un velo pietoso e non rinverdirne la memoria.
La presentazione di quell’atto rappresenta e rappresenterà per sempre una macchia indelebile sull’operato di questa Amministrazione e non solo perché quella cocciutaggine gli impedì di approvare una legge che avrebbe bloccato una volta per tutte le costruzioni in verde agricolo, ma perché quella cocciutaggine svela, invece, tutta la loro ipocrisia politica, morale ed intellettuale. Il non voler scorporare i due atti raggiunse un unico obiettivo, per nulla lusinghiero, quello di avere confezionato uno spot elettorale da sbandiera in tutta Italia: “A Ragusa nun si spurtusia”. Falso! A Ragusa si spurtusia e come!
Propaganda, la politica è anche propaganda, certo, ma questa è di quelle che fa male, visto che nulla apporta di buono alla città e ai suoi cittadini. Non dimentichiamo che gran parte delle opposizioni avevano garantito il loro voto favorevole per arginare il consumo del nostro territorio, se e solo se l’Amministrazione avesse scorporato i due atti, perché le minoranze non avevano alcuna intenzione di votare un atto inutile: quello sul no alle trivellazioni.
La stessa cosa, quindi, che abbiamo detto a Legambiente la diciamo ai 5 Stelle: La Sicilia non è la Sardegna.
Il rancore a volte gioca brutti scherzi e, facendoci perdere la bussola, ci coglie in fallo, mostrando a tutti le nostre fragilità. Questo è vero tanto nella vita priva, quanto in quella pubblica, con una sola differenza: ciò che accade nella vita pubblica ricade drammaticamente sulle vite di tutti i cittadini, che colpa non hanno.
Ed allora è veramente triste dover assistere a questo continuo battibecco tra questi due ex amanti, una schermaglia che a nulla porta, se non a uno screditamento progressivo degli stessi. Visto che in ballo ci sono le sorti del nostro territorio, forse sarebbe il caso che i due soggetti tornassero a fare politica per il bene comune e la smettessero di pestarsi i piedi in questo modo.

di Redazione30 Ott 2016 17:10
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