Le regole valgono per tutti.

StabilimentoPolemiche a Marina di Ragusa per il bliz della questura riguardante i locali pubblici. Sono state elevate molte contravvenzioni e gli esercenti hanno dato vita ad una protesta con la conseguente esposizione di provocatori cartelli con scritto vendesi. La situazione è pesante ma non sembra esistano vie d’uscita. Le regole sono regole dicono alla questura e poi c’è il problema delle denunce da parte sia degli esercenti concorrenti che da parte dei residenti nelel zone interessate. Ma giustamente se le regole valgono per tutti bisogna che i controlli si facciano ovuenque. In occasione della stagione estiva e del notevole afflusso di turisti specialmente nel territorio di Pozzallo, gli uomini del Commissariato di P.S. di Modica unitamente al Personale delle Volanti della Questura di Ragusa, hanno espletato un servizio di controllo straordinario del  territorio nel Comune di Pozzallo e delle limitrofe zone Balneari, avvalendosi anche di personale con auto civetta e di pattuglie motomontate.  Molta  attenzione è stata rivolta agli stabilimenti balneari lontani dal rispetto delle norme antirumore da poco messe in atto, con gravi violazioni alle norme previste dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza. Alcuni gestori sono stati denunciati in stato di libertà per illeciti penali in quanto avevano organizzato serate danzanti senza la prescritta licenza di P.S. La questura intende ricordare  la pericolosità di simili comportamenti, in quanto non essendo intervenuta la commissione di vigilanza con un parere preventivo, non è dato sapere, in caso di incidente all’interno del locale, quali danni a cose e soprattutto a persone potrebbero verificarsi con il conseguente problema della responsabilità. Gli esiti dei controlli hanno anche portato, notevoli risultati concernenti il contrasto alla violazione delle norme al c.d.s. nei confronti di numerosi motociclisti e scooteristi indisciplinati ed in particolare modo, nei confronti di coloro che sono soliti circolare senza indossare il casco protettivo, privi di copertura assicurativa.  Al riguardo numerose sono state le violazioni al c.d.s. contestate con conseguenti provvedimenti di fermo amministrativo dei veicoli.  Altrettanta attenzione è stata rivolta agli stabilimenti balneari lontani dal rispetto delle norme antirumore da poco messe in atto, con gravi violazioni alle norme previste dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.  Questi i risultati: 20 contravvenzioni elevate; 15 provvedimenti di fermo amministrativo; 5 tra motocicli e ciclomotori sequestrati in quanto sprovvisti di copertura assicurativa; un giovane segnalato alle competenti autorità per aver tentato di fuggire agli agenti in occasione di un posto di controllo.

 

di Redazione24 Lug 2012 10:07
Pubblicità