Le quote latte a rischio. Allarme di Confcooperative.

confcoperativeLe quote latte imposte dalla Comunità Europea, concepite per allevamenti in territori e Paesi con condizioni zooeconomiche e ambientali molto diverse da quelle della Sicilia, da anni costituisce una vessazione per gli allevatori isolani che si arrabattano per non cadere nelle deficienze della legge. Alcune volte non è possibile rientrare nei requisiti per cause oggettive non dipendenti dalla volontà degli imprenditori i quali, per rimanere in linea con la produzione autorizzata, devono fare i salti mortali.

Per affrontare la questione il 14 febbraio l’Assessorato regionale Risorse agricole e alimentari, diretto dalla d.ssa Rosaria Barresi, ha convocato a Palermo il Tavolo tecnico sollecitato da alcune organizzazioni del settore al fine di cercare la soluzione da proporre all’AGEA che vigila sul rispetto delle quote latte per conto dell’UE.  La confcoperative di Ragusa con il suo presidente Gianni Gulino, segnala in una conferenza stampa che  è davvero difficile raggiungere gli equilibri produttivi con i vincoli imposti dalle quote latte”. È un problema che va affrontato e risolto in casa, qui in Sicilia, considerato che attualmente non c’è un governo nazionale che se ne possa occupare. La Barresi, con i suoi funzionari Bursi e Di Gangi, ha assicurato di dare una mano agli allevatori, purché le istanze via via pervenute in Assessorato siano seriamente documentate.  Ma quali sono le cause principali che influenzano e riducono la produzione di latte nelle bovine e non permettono agli allevatori di rispettare gli equilibri imposti dalla norma? Le elenca un tecnico come il dr. Saro Petriglieri, esperto del CoRFiLaC e di Ragusa Latte che vedete, al centro nella foto.

L’alimentazione non equilibrata riduce la produzione di latte da -5 a -40%, ci sono poi problemi di fertilità, riconducibili sia a problemi alimentari che a problemi sanitari: da -10 a -50% ed ancora problemi sanitari “endemici” quali quelli provocati da emoparassiti: -10%, problemi podali: -15%, problemi legati alla qualità del latte (cellule somatiche oltre 200.000, impianti di mungitura inadeguati, tecniche di mungitura non appropriate): da -15 a -35%, la condizione ideale per un allevamento di bovine da latte è l’alimentazione sana e corretta, equilibrata e salubre, senza eccessi e difetti, esente da tossine varie, mungitura corretta, salubrità da malattie varie. La sua produzione può avvenire al 100%.. Per Petriglieri l’equilibrio che impone la legge sulle quote latte, di mantenere un livello produttivo ricadente nel range che va dall’85% al 100%, pena la perdita di quota nel primo caso o la multa nel secondo caso, non trova facile applicazione nel contesto reale delle produzioni siciliane.  Un insieme cumulativo delle problematiche esposte sopra comporta certamente delle difficoltà di difetto delle produzioni. Solo fenomeni compensativi possono permettere il corretto raggiungimento degli obiettivi produttivi. Troppo poco per chi opera nel settore. È dunque auspicabile che chi legifera avesse cognizione della materia trattata.  Anche la diminuita produzione di foraggi e di formaggi, il poco remunerativo prezzo del latte e l’aumento del prezzo dei mangimi aggravano il problema. Difficile dunque dare in affitto le quote latte, diminuire la produzione, né mantenere la quantità dichiarata. Se a ciò si aggiungono i fattori sanitari e climatici imprevisti, è davvero difficile per gli allevatori mantenere il quorum autorizzato.  Una declaratoria per ogni provincia siciliana, secondo gli intervenuti delle organizzazioni di categoria e della confcooperative, potrebbe individuare meglio le specifiche criticità del territorio e facilitare gli interventi in favore degli allevamenti colpiti. Questo è il risultato dell’accordo raggiunto dal Tavolo tecnico con i rappresentanti dei produttori. Ora la parola passerà al Governo regionale per l’approvazione di una deroga alla circolare voluta dai leghisti del Nord penalizzante gli allevatori siciliani.  Con un suo documento l’Assessorato, come ha promesso con grande sensibilità la d.ssa Barresi, annuncerà nei prossimi giorni l’intenzione di intervenire in aiuto delle aziende disagiate per salvare le quote latte o evitare le multe. Le modalità per rientrare negli aiuti saranno comunicate agli allevatori.

NB le informazioni tecniche sono tratte da un articolo di Ignazio Maiorana  addetto stampa dell’ARAS

 

di Direttore17 Feb 2013 11:02
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