L’Associazione Ragusani nel mondo saluta Antonio Salafia: “Un medico che ha dato lustro alla terra iblea”

Profondo cordoglio ha suscitato a Ragusa l’improvvisa scomparsa di Antonio Salafia, chirurgo e uno dei massimi esperti a livello mondiale nella cura della lebbra . Con lui va via una vera e propria eccellenza della ragusanità. E la ferale notizia non poteva non cogliere di sorpresa l’intero gruppo dirigente dell’Associazione Ragusani nel mondo, che lo aveva proposto per l’omonimo Premio nell’edizione del 2006, che passò alla storia per la presenza dell’attrice Susan Sarandon.

Ma Antonio si ritagliò ugualmente con la sua bonomia, umiltà e brillante sagacia verbale il suo spazio sulla scena del Premio quella sera del 30 agosto 2006, quando sul Sagrato della Cattedrale conquistò l’attenzione del folto pubblico presente con la sua storia intessuta di dedizione all’arte di Ippocrate, di impegno al servizio degli umili e degli indifesi, dei meno fortunati e degli ammalati della lebbra. Da tempo trapiantato a Bombay, era un chirurgo di fama mondiale nella cura dei pazienti affetti dal terribile male, cui sapeva ricomporre gli arti o quel che la terribile malattia aveva preservato. Esperto nella cura della vitiligine, era medico apprezzato , professionista serio e scrupoloso, brillante conferenziere. Insieme con la moglie indiana aveva anche promosso un intenso programma di adozioni a distanza, soprattutto a beneficio dei bambini orfani di genitori colpiti dalla lebbra.

A Ragusa aveva coinvolto Istituzioni pubbliche e private, Enti di Assistenza e privati cittadini per la raccolta di fondi che negli anni hanno salvato da sicura morte o emarginazione sociale migliaia di bambini. Una autentica stella, una delle più belle figure che siano transitate sul palco del Premio, uno dei personaggi che meglio hanno onorato la lunga saga delle eccellenze iblee. Con lui Ragusa perde una figura simbolo, apprezzata e amata, rispettata e stimata in ogni angolo del pianeta.

Era solito venire spesso per un breve periodo di vacanza nella città natia; durante il suo breve soggiorno ragusano era solito visitare pazienti affetti da varie malattie della pelle, e a sostenere il suo progetto di adozioni a distanza.

L’ultima corrispondenza epistolare con Antonio risale al periodo di Pasqua, per il tradizionale scambio di Auguri. Ci aveva annunziato il prossimo arrivo a Ragusa il 4 maggio, e da parte nostra gli avevamo rivolto l’invito a presenziare alla XX ed. del Premio Ragusani nel Mondo. “ Ne parliamo di presenza..mi aveva scritto.” Sono tra le sue ultime parole, era il 23 aprile. Un triste e crudele destino era in agguato dietro l’angolo. Stupore, incredulità, amarezza, dolore sono i sentimenti che prevalgono in noi dell’Associazione e in quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo, unitamente alla gioia consolatoria che da il ricordo di una bella persona e la consapevolezza che Dio lo accoglierà fra i suoi migliori figli, per il grande impegno che ha caratterizzato la sua vita al servizio del prossimo , ed in particolare dei deboli e degli ammalati.

Ciao Antonio, sarai sempre con noi, e avrai un posto di riguardo nell’Olimpo delle migliori figli che ha partorito questa splendida terra iblea!

di Redazione30 Apr 2014 13:04
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