Lab 2.0 replica al Comandante Puglisi sull’ordinanza 704 del 6 luglio

Sulla questione dell’ordinanza sindacale che, a Ragusa, vieta la vendita e somministrazione di alcolici in occasione di manifestazione pubbliche ci corre l’obbligo di replicare al Comandante della Polizia Municipale per tre ragioni fondamentali: la prima è che il comandante Puglisi, nell’intervento che ha rivolto al nostro movimento, produce delle valutazioni politiche, definendo “inutile” la polemica, mentre da un rappresentante delle istituzioni e pubblico ufficiale, piuttosto, avremmo gradito che facesse solo chiarezza. La seconda ragione attiene proprio al fatto che Puglisi non fa nessuna chiarezza, creando anzi maggiore confusione: la nostra nota si concentrava esclusivamente sull’ordinanza 704 dello scorso 6 luglio, cioè quella relativa alle prescrizioni in caso di eventi pubblici, e non alla ordinanza 702 nel merito della quale non abbiamo mosso alcuna critica. Anzi, quest’ultima ci sembra talmente tanto di buon senso da evidenziare ancora di più l’assurdità dell’altra. Puglisi, infatti, dice che la polemica è inutile perché lo strumento sindacale “trova fondamento nelle circolari del Capo della Polizia e alle conseguenti determinazioni assunte dalle autorità in materia, a cui questa amministrazione, come tutte le altre del territorio ibleo, è tenuta ad adeguarsi”. In soldoni, Puglisi ammette che il divieto esiste e che è conseguente ad una circolare ministeriale, la 1991 del 7 giugno 2017, immediatamente successiva ai fatti di piazza San Carlo a Torino, nella quale, tuttavia, non si parla di “divieto assoluto” di vendita e somministrazione di alcolici, ma solo di “valutazione di provvedimenti finalizzati al divieto”. Bene, di questa benedetta valutazione, l’ordinanza di cui ci siamo occupati, non fa il minimo cenno. In nessun modo l’espressione “valutazione di provvedimenti” concilia con “divieto assoluto”. E’ la lingua italiana.
Infine, come terzo e ultimo punto, ci fa specie che l’Amministrazione cittadina, espressione politica frutto di elezioni, debba andare a nascondersi dietro le mostrine del Comandante Puglisi, piuttosto che ammettere di aver sbagliato nella redazione dell’ordinanza. Sarebbe sufficiente prendere l’ordinanza 704 del 6 luglio e correggere il punto in questione con “valutazione caso per caso di divieto assoluto”. Quattro parole in grado di fare grande differenza.
Se l’intenzione dell’Amministrazione comunale è, come dice il Comandante, quella di valutare caso per caso, quale può essere il problema di correggere un’ordinanza?
Certo, Piccitto dovrebbe ammettere di aver sbagliato…

di Redazione21 Lug 2017 19:07
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