La manifestazione dei sindacati per salvare la Siracusa-Gela

Il cantiere per la costruzione dell’autostrada Siracusa – Gela è l’emblema di un’Italia che prova a farcela ma non ci riesce.
Il cantiere per la realizzazione dei lotti 6, 7 e 8 del tratto autostradale che va da Rosolini a Modica, iniziato nel 2014 con l’affidamento dei lavori all’ Ati Condotte Acque spa e Cosedil che costituiscono il consorzio CO.SI.GE.
Il cantiere s’insedia realizzando lavori ad altissima specializzazione con alti standard di sicurezza garantiti per i lavoratori e tutte le maestranze in opera. Vengono realizzate le prime opere: un primo viadotto terminato, le gallerie terminate, tutti gli scavi ed i rilevati terminati. Centoventi milioni di lavori fatti in due anni.
Nel 2015 iniziano le prime difficoltà, Co.si.ge. va in sofferenza e nel luglio 2016 emergono tutte le criticità, dalle interferenze che non consentono l’avanzamento dei lavori, alle problematiche di natura economica.
Questa situazione, porta al licenziamento di quasi tutte le maestranze (da cinquecento tra diretto e indotto) alla risoluzione di alcuni contratti con i subappaltanti ed ha inizio per i lavoratori , i fornitori e i subappaltanti, un lungo calvario dovuto ai mancati pagamenti dei lavori svolti .
Tante le iniziative del sindacato, tantissimi gli incontri con le Istituzioni, i Governi regionali in primis, diverse manifestazioni, ma da un anno tutto è bloccato, con il serio rischio di perdere la parte del finanziamento, circa 70 milioni, della comunità europea.
A marzo di quest’anno su ordine del Tribunale di Messina vengono arrestate sei persone tra imprenditori, finanzieri, avvocati e pubblici ufficiali per una presunta tangente e irregolarità nell’assegnazione dei lavori di realizzazione di tre lotti dell’autostrada Siracusa-Gela. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono abuso d’ufficio, turbata libertà degli incanti e corruzione. Se tali circostanze contenute nell’inchiesta dovessero essere confermate nei processi, siamo di fronte all’ennesima manifestazione del male più grande che colpisce purtroppo questo Paese; la corruzione che impedisce lo sviluppo e toglie lavoro.
A questo mosaico complesso e problematico si aggiunge il deposito di un concordato in bianco da parte di Condotte Acque S.P.A. presso il tribunale di Roma. La crisi del gruppo di costruzioni tra i più grandi d’Italia in queste settimane è nel tavolo del Ministero per lo Sviluppo Economico al fine trovare una soluzione sul piano occupazionale e per far si che le opere in corso possono essere portati a termine. Non è ancora certo se il cantiere della Siracusa – Gela possa entrare a far parte del piano in discussione al Ministero. Resta quindi in piedi l’unica ipotesi messa in campo da qualche mese e cioè un accordo tra i due soci affinché la mandataria (Condotte Acque) ceda in favore della mandante (Cosedil) la continuazione dell’appalto.
Nel frattempo il Cas (consorzio autostrade siciliane) ha attivato la procedure per la risoluzione dell’appalto. L’accordo tra Condotte e Cosedil oggi rappresenta l’unica ipotesi per far sì che il cantiere non chiuda definitivamente, ed è in questa direzione che tutti gli impegni devono essere indirizzati da parte delle Istituzioni a tutti i livelli. Ma le parole non sono più sufficienti, non possiamo attendere oltre, per questo ancora una volta siamo qui a manifestare , a tutela dei diritti di tutti i soggetti coinvolti nella costruzione: lavoratori, fornitori e subappaltanti, con la consapevolezza che questo territorio laborioso non può rimanere con il cadavere di un ‘incompiuta e con il tracollo delle imprese, piccole e medio grandi, di questo territorio che hanno investito tutto nella realizzazione di questa grandissima opera.
Lo sbocco di questa situazione deve passare attraverso l’immediato soddisfacimento dei diversi e vari creditori che hanno svolto i lavori. Non possiamo permettere, come già purtroppo è avvenuto, che la realizzazione di una grande opera invece di rappresentare una enorme opportunità per lo sviluppo e il lavoro, diventi una sciagura per tutti.
Chiediamo a tutte le Istituzioni, il Prefetto, I Sindaci, la deputazione regionale e Nazionale un impegno concreto, e al Governo Regionale di attivarsi mettendo in campo ogni iniziativa utile alla continuazione dei lavori.

I segretari generali di Cgil, Scifo, di Cisl Sanzaro e Uil Munafò e i segretari generali di categoria : Fillea Cgil, Franco Cascone, Filca Cisl, Paolo Gallo e Feneal Uil Dathan Di Dio.

di Redazione30 Mag 2018 15:05
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