Ispica, rubavano anziani in casa: arrestate due donne

anziani-truffaLa Procura della Repubblica di Modica ha emesso il decreto che dispone il giudizio nei confronti di Giuseppina Crescimone, ragusana di 27 anni, in atto agli arresti domiciliari, e Rosa Crescimone, nissena di 47 anni,  già detenuta nel carcere di Trapani,  accusate di furto in abitazione pluriaggravato in concorso, in danno di numerosi anziani residenti in Ispica. Questo il dettaglio delle imputazioni: entrambe le donne, in concorso tra di loro, al fine di trarne ingiusto profitto, si impossessavano della somma complessiva di 2.500 euro, di due orologi (dei quali uno d’oro), di una collana con medaglione d’oro raffigurante una moneta antica, di un bracciale d’oro, di un paio di orecchini d’oro, di un anello da uomo d’oro, di un anello da donna d’oro, dei codici fiscali, delle tessere sanitarie e di un libretto di risparmio del Banco di Sicilia, sottraendoli agli anziani proprietari G.A. e A.G., dopo essersi abusivamente introdotte all’interno dell’abitazione delle persone offese – sita a Ispica, assicurandosi credibilità ed affidabilità facendo loro credere di essere delle Dottoresse inviate dall’U.S.L. di Ragusa per controllare i farmaci che la A.G. assumeva quotidianamente contro il diabete, segnatamente agendo con le modalità di seguito descritte: dapprima, entrambe chiedevano di avere in visione i farmaci anzidetti per controllarne la validità, così da indurre l’anziano G.A. ad allontanarsi più volte per recuperare i medicinali richiesti; quindi, mentre una delle due analizzava ogni singolo farmaco alla presenza del G.A. e gli chiedeva di firmare un documento per certificare l’avvenuta ispezione (cosa che, tra l’altro, l’anziano si rifiutava di fare), l’altra, grazie alla momentanea distrazione e all’omessa custodia da parte della parte lesa, approfittava abilmente della conseguente libertà di manovra concessale per appropriarsi della refurtiva; infine, ambedue si allontanavano repentinamente, assicurando che avrebbero giustificato in qualche modo al loro Ufficio la mancata sottoscrizione del foglio di cui sopra. Con le aggravanti di avere simulato le qualità di pubblici ufficiali e/o di incaricate di un pubblico servizio, di essersi valse di mezzi fraudolenti, di avere agito con destrezza, di avere profittato di circostanze di persona, in riferimento all’età delle vittime e alle precarie condizioni di salute di A.G. – affetta dal morbo di Alzheimer -, tali da ostacolare la privata difesa, nonché di avere cagionato alle persone offese dal reato un danno patrimoniale di rilevante gravità. Nel 2010 e nel 2012 le donne si sono macchiate dello stesso reato, sottraendo denaro e e gioielli ad anziani con lo stesso espediente.

 

 

di Redazione10 Apr 2013 12:04
Pubblicità