I Buskers ed il capitale

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Che Ibla Buskers sia una bella manifestazione non lo mette in dubbio nessuno. C’è tanta gente e serve a rivitalizzare il centro storico in un periodo che si può considerare di bassa stagione. Dal punto di vista della qualità e della cultura certo non è il massimo ma visto che gli spettatori  generalmente sono di bocca buona, non devono pagare nulla e quando si stufano possono andarsene, il gioco  vale del tutto la candela. Fa bene  l’associazione Edrisi ad accendere i toni della polemica facendo sentire la propria voce carica di dispiacere e di minacce per un disimpegno futuro. Ieri sera in una affollata conferenza stampa gli organizzatori hanno dichiarato  : Ci siamo trovati in una sorta di assedio e di accerchiamento che ci ha sinceramente sfiancati.(………..).gli artisti presenti, che si esibiscono nei principali festival europei vengono a Ibla perché ormai attratti dai luoghi barocchi ma anche grazie ad una rete di amicizie che siamo riusciti a costruire negli anni e che ci ha permesso di ridurre i cachet degli artisti che sanno la nostra difficoltà ad avere risorse economiche. Si fa già dunque uno sforzo enorme a far combaciare date e artisti ma l’incertezza dei finanziamenti pubblici ci porta a non poter programmare adeguatamente. All’incertezza, che quest’anno è arrivata fino al giorno prima dell’evento, si aggiunge anche la sostanziale riduzione del contributo stesso, notevolmente ridotto di quasi la metà negli ultimi anni..  CAlla fine della conferenza è stata annunciata una lettera aperta al Commissario Rizza. Ma cerchiamo ora  di analizzare la questione con un po di obiettività. Purtroppo si deve partire dall’entità del contributo, la bellezza di 24 mila euro che in questi tempi sono davvero una enormità. Il dott. Santi Distefano, dirigente del settore sviluppo economico, ed esperto in organizzazione di spettacoli irtineranti, nella sua determina,  dichiara che se la stessa manifestazione fosse gestita dall’amministrazione costerebbe addirittura 115 mila euro. Dunque 24 mila euro a fronte di 115 non sono tanti ma nenanche pochi se si pensa che fior fiore di manifestazioni che hanno la stessa anzianità dei Buskers, se non addirittura maggiore, sono ormai al collasso e dichiarano il forfait per la prossima edizione. Parliamo ad esempio di Ibla Gran Prize, che non si affida certo agli artiisti da strada, il maestro Moltisanti dopo l’ultima edizione  ne disse tante al sindaco da rischiare la querela per ingiurie e diffamazione ma nessuno ha potuto dare di più. E il festival organizzato del Maestro Davola che metteva in evidenza gli straordinari organi delle chiese ragusane o Incontri Iblei che da 29 anni si svolge davanti al Castello di Donnafugata? Tutti  ormai senza contributi diretti dal comune!   Allora sappiamo che lamentarsi è capitale ma non serve far cavalcare l’onda della protesta alla gente che si accontenta di passare qualche ora di relax nel centro storico. Come abbiamo detto in altre occasioni serve invece predisporre un idoneo calendario di manifestazioni ad ogni livello culturale e ricreativo e per tutto l’anno. Valutarne i ritorni in termini di pubblico e di immagine. Quindi stabilire la quantità degli interventi già in tempo utile. Infatti la grande verità inserita nelle lementele della Edrisi è l’incertezza dei finanziamenti fino al giorno prima delle manifestazioni. Come è possibile così garantirsi gli spettacoli migliori, fare i relativi contratti  e soprattutto fissare le date esatte? Su questo devono puntare gli organizzatori di manifestazioni importanti ed è sbagliato agire in formazione sparsa. Se ognuno cerca di tirare l’acqua al suo mulino non si fa un  buon lavoro per la comunità.

di Redazione20 Ott 2012 17:10
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