Finanziaria. Sono tanti i temi a riguardare Ragusa: dai forestali, al Corfilac al Consorzio universitario

“Lo schema è incardinato. L’esame in commissione Bilancio ci ha dato modo di acquisire delle indicazioni che adesso cercano la conferma dell’aula. E che però sono da ritenere segnali di assoluta fiducia per il prossimo futuro. Anche relativamente al nostro territorio”. Dichiara l’on. Ragusa che indica i numeri predisposti in commissione. A cominciare da quelli relativi alla vicenda forestali che, dopo mille incertezze, ha avuto finalmente riconosciute le somme adeguate per permettere a tutti i lavoratori di espletare le giornate così come attribuite a ciascuno di loro. “Anche se ciò non avverrà in maniera continuativa – aggiunge l’on. Ragusa – è essenziale, però, che siano garantite tutte le giornate predefinite per il 2014. Globalmente, per l’anno in questione, erano stati previsti, per i forestali, 278 milioni di euro. La variazione che adesso affronteremo ammonta a 103 milioni. E questo garantirà la risoluzione di numerosi problemi sempre che sia superato lo scoglio dell’aula. Mi auguro che i miei colleghi sappiano cogliere il disagio di queste persone che, legittimamente, hanno espresso il proprio malcontento per il fatto di non avere potuto adempiere la propria attività così come auspicavano. Ritengo, però, che l’importante, per l’anno in corso, sia arrivare ad esaurire le giornate stabilite all’inizio del 2014”.

L’on. Ragusa, poi, evidenzia le altre cifre definite dalla commissione Bilancio. Per l’Esa, Ente di sviluppo agricolo, erano già stati assegnati a gennaio 2.955.000 di euro, sono previsti altri tre milioni. Per i consorzi di bonifica, globalmente, per il 2014, erano stati previsti 42,5 milioni di euro, la variazione che sarà affrontata ammonta ad un importo pari a 33 milioni 489mila euro. Ancora, la questione dell’Aras vede l’associazione usufruire di un contributo regionale che a livello annuale ammonta a 2.393.000 euro, l’attuale variazione sarà di 1.900.000 euro. Discorso essenziale quello legato al Corfilac, il consorzio per la ricerca lattiero-casearia con sede a Ragusa. A livello annuale la Regione aveva previsto la somma di 1.665.000 euro, l’attuale variazione ammonta a 1.475.000. “Questo passaggio – dice l’on. Ragusa – diventa fondamentale per assicurare sia l’attività di ricerca, sia i posti di lavoro”. Il deputato regionale, poi, chiarisce di avere presentato un emendamento per quanto concerne il Consorzio universitario ibleo. “L’emendamento è stato inserito – aggiunge l’on. Ragusa – nel dispositivo che serve ad implementare il fondo destinato ai consorzi universitari siciliani, con una variazione, per tutti, pari a 3.660.000 di euro. E’ chiaro che a Ragusa spetteranno tante somme quanti sono gli iscritti. Aspettiamo, dunque, di conoscere quali saranno i numeri che interesseranno la nostra realtà accademica. Certo, sull’Università ci sarebbe da fare una sottolineatura anche per la scomposta replica, alla mia critica, del commissario straordinario del Libero consorzio, Carmela Floreno. Magari, piuttosto che lanciare strali contro il sottoscritto, sarebbe stato più interessante se il commissario avesse seguito l’iter del nostro emendamento dandosi da fare per attivare quella sinergica collaborazione che auspichiamo sempre di realizzare, a livello istituzionale, quando si tratta di fare ottenere risposte di un certo tipo a vantaggio del nostro territorio”.

Nella Finanziaria, infine, l’on. Ragusa chiarisce che è stato incardinato il discorso legato ai prepensionamenti che riguarda da vicino i dipendenti regionali, tra cui molti anche quelli operanti nell’area iblea. “Bisogna seguire, per accedere alla possibilità di accedere al prepensionamento, un calcolo molto semplice – aggiunge l’on. Ragusa – quello relativo alla cosiddetta quota 97. Faccio un esempio: chi ha 39 anni di contribuzione e un’età anagrafica di 58 (la somma dà per l’appunto 97) ha maturato i requisiti. Lo stesso dicasi, sempre facendo un esempio, per chi ha 60 anni di età e una contribuzione di 37 anni (sempre perché la somma dà 97). E così via dicendo. Questa finestra avrà valore dal 2014 al 2017. L’età minima richiesta è di 58 anni. E’ di tutta evidenza che queste linee guida sono contenute nello strumento che approderà in aula. L’Ars è sovrana nel senso che potrà decidere eventuali variazioni. Ma sono fiducioso sul fatto che, alla fine, saranno, a larghe linee, le suddette indicazioni a prevalere”.

di Redazione23 Lug 2014 10:07
Pubblicità