Domenica? No grazie!

domenicaliberaI cosiddetti gruppi DNG (Domenica No Grazie) imperversano ormai in tutta Italia. Difatti dopo la protesta dello scorso 7 ottobre delle commesse in varie città italiane, nata da un gruppo su Facebook, assistiamo alla nascita di vari gruppi sostenitori dell’iniziativa atta a sollecitare una modifica della normativa che ha liberalizzato gli orari nel commercio.  Al loro fianco anche i parenti con lo slogan“Parenti: domenica, no grazie”, per sensibilizzare i cittadini verso un modello di vita meno improntato al consumo esasperato, e che rispetti, soprattutto, il giorno dedicato alla famiglia ed ai rapporti sociali.  La mobilitazione prosegue, quindi, su internet mentre si stanno aggregando altri gruppi di altre regioni d’Italia. Dopo la costituzione del DNG in Veneto, si sono accodati quelli della Puglia, Lombardia, Abruzzo e adesso anche la Sicilia. Si sta valutando, insieme ai colleghi delle altre regioni italiane,  la possibilità di un sit-in davanti alla sede della Corte costituzionale a Roma, il 7 novembre, giorno in cui la Consulta si pronuncerà sui ricorsi contro il decreto che autorizza le liberalizzazioni.  Altre iniziative da adottare verranno valutate nel corso dell’incontro che si terrà lunedì 22 ottobre. Il nostro e’ un movimento nato dal basso e la protesta delle “commesse” vuole essere la molla che serve per far scattare il meccanismo, oggi bloccato, che sta alla base dell’economia italiana. Partiamo dal basso, dai lavoratori che ogni giorno danno il loro contributo affinche’ vengano elargiti tutti i servizi , essenziali o meno. Il problema delle turnazioni, piuttosto che del rispetto del CCNL, e’ solo la punta di un iceberg che vede nascosti i problemi economici e sociali di tutti gli italiani. Quindi Vi preghiamo di non stigmatizzare la legittima protesta (che non e’ polemica) delle commesse italiane. Lo stiamo facendo per il bene di tutti i settori economici, nonché per la salvaguardia del valore della famiglia.

di Redazione16 Ott 2012 17:10
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