Comiso. La polizia arresta un rumeno per furto

Giorno 19 del mese di Ottobre, alle ore 05:30 circa su disposizione della S.O. la volante di questo Commissariato di Polizia si recava in via D. Farini in quanto era giunta una chiamata al 113 da parte di una donna che segnalava che il marito era intervenuto per bloccare un ladro.
Immediatamente la pattuglia giungeva in quella via e identifica i richiedenti, i quali riferivano che alle ore 05.30 circa venivano svegliati dai loro cani che abbaiavano; i coniugi sentivano dei rumori provenire dalla strada; uscivano e vedevano un uomo intento ad asportare degli oggetti di loro proprietà, alcuni dei quali già riposti sul manto stradale, che erano custoditi all’interno del cassone posteriore di un veicolo fuori uso, adibito come deposito, parcheggiato sulla via Farini a pochi metri dalla loro abitazione. Immediatamente la vittima del furto bloccava l’uomo mentre sua moglie chiamava il 113.
La Volante provvedeva a bloccare definitivamente il ladro identificandolo per CV nato il 04.09.1974 in Romania, senza fissa dimora, sprovvisto di documenti identificativi.
I poliziotti procedevano a perquisizione personale essendo in flagranza di reato e rinvenivano nella tasca posteriore destra dei pantaloni indossati, un coltello, sottoposto a sequestro con atto a parte.
Il CV ammetteva che stava cercando di asportare degli oggetti riposti nel cassone del veicolo, in particolare un barbecue in ferro, un motorino per l’acqua ed un modesto quantitativo di fili guainati in gomma, avente l’anima in rame.
La Vittima, che è solita recuperare materiale ferroso da vendere agli sfasci, riferiva che tutti gli oggetti presenti nel cassone erano stati da lui trovati nelle vicinanze dei cassonetti dei rifiuti e comunque sempre in stato di abbandono, e lamentava inoltre la mancanza di altri oggetti recuperati e custoditi all’interno del suo mezzo e che erano spariti.
CV riferiva che era da solo durante il furto, e aggiungeva che al momento era ospitato da un suo connazionale, ma non sapeva fornire un indirizzo né le generalità di questo suo connazionale, fornendo più versioni discordanti tra loro e palesemente mendaci.
Per quanto appurato, si procedeva ad accompagnare il CV presso il Commissariato per il più a procedersi, mentre la vittima veniva invitata a sporgere regolare denuncia.
CV veniva sottoposto ai rilievi foto-dattiloscopici presso il locale Posto di Polizia Scientifica, poiché indagato per il reato di furto aggravato in concorso e porto abusivo di oggetti atti ad offendere.

di Redazione20 Ott 2015 11:10
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