Chi erano costoro?

Ci siamo chiesti, ieri  mattina,  che tipo di “forconi”  fossero quelli che il Prefetto di Ragusa ha ricevuto nella sua stanza. Nonostante il cappellino azzurro ci era comunque sembrata strana la mancanza del leader storico, Mariano Ferro, assente ad un appuntamento così importante. Alla domanda della nostra giornalista quale fosse la differenza tra loro  la risposta è stata sibillina ed improntata alla speranza di una prossima riunificazione. Ma di certo non era stata una bella immagine ed ecco che oggi arriva il chiarimento da parte del coordinatore provinciale del movimento Franco Pitino.

Molti hanno creduto che quelle poche decine di persone che ieri si sono
presentate davanti alle Prefetture in varie città d’Italia, tra le quali anche quella di Ragusa, fossero Forconi. Non lo erano, o comunque non erano i Forconi di Mariano Ferro.
Certo si prova imbarazzo nel vederli dopo i maestosi annunci, fare clamorosi flop su flop, Roma prima, poi Palermo e adesso le Prefetture. Certo è bello lo slogan ‘tutti a casa’ , ma difficilmente riusciranno a raggiungere il loro obiettivo di far cadere il governo fino a quando non riusciranno a portare in piazza un milione di persone. Tutti a casa? Con un sit-in di 7 persone? Di certo nessuno può negare che ambedue i movimenti hanno la stessa genesi: la rabbia di un popolo sofferente a causa dell’ innegabile, diffuso, generale disagio verso cui la “Casta” continua a spingerlo. Ma l’obiettivo del Popolo de I Forconi è avere risposte. Noi ricordiamo al Governo che il suo compito non è di limitarsi alla repressione, ma quello di rispondere a tutte quelle persone che sono scese in piazza il 9 Dicembre scorso. Altrimenti ci attrezziamo per farci sentire e vedere.

di Direttore11 Gen 2014 19:01
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