Carte segrete? Le opposizioni contro Martorana, una nostra riflessione

Questa mattina le opposizioni hanno deciso di organizzare due conferenze stampa per commentare l’approvazione del Bilancio 2016.
La prima, alle 10.30, ha visto il solo Gruppo di Insieme, unici rappresentati delle opposizioni insieme a Mario D’Asta e Mario Chiavola del Pd a non aver abbandonato l’Aula, a riferire sui lavori di ieri notte.
Maurizio Tumino ha definito così il Bilancio: “Il documento unico della paura, che ancora una volta ci dà dimostrazione dell’inconsistenza, dell’inconcludenza, dell’inadeguatezza della maggioranza. Sono stati abbandonati tutti gli obiettivi strategici. Non ci sono fondi per la cultura, per lo sviluppo, per l’agricoltura, insomma è stata l’ennesima occasione persa. Quanto meno potevano tagliare le tasse ed invece nulla è stato fatto in questi termini. L’unica certezza è che Piccitto in questi tre anni ha aumentato le tasse di 30 milioni di euro. Questa – conclude il rappresentante di Insieme – è la peggiore delle amministrazioni. Un fatto, quest’ultimo, ben chiaro alle minoranze che, a vario titolo e modo, hanno deciso di coalizzarsi contro questo sindaco e la sua squadra assessoriale e consiliare”.

Alle 11.30 è stata, invece, la volta di tutti i Gruppi d’opposizione che hanno deciso di abbandonare l’Aula, perché indignati dall’atteggiamento sprezzante dell’assessore Martorana, che ha deciso coscientemente di defraudare il Consiglio dalle sue prerogative.

“Questa altro non è che un’omissione d’atti – dichiara Sonia Migliore – Atti che avevamo chiesto, atti fondamentali, che volutamente ci hanno nascosto e il tutto per costruirsi un loro tesoretto da spendere in campagna elettorale. Infine, devo constatare che esiste un’alleanza tra il Movimento 5 Stelle e parte del Pd, le alleanze si fanno, ma almeno che siano dichiarate, che Grillo sappia che a Ragusa governa insieme a Renzi”.

“Il Movimento 5 Stelle ha ucciso la trasparenza, quella trasparenza che sbandieravano come un loro valore inalienabile – dichiara Giovanni Iacono – Noi troviamo fortuitamente un documento con tutte le informazioni che cercavamo, nonostante ci fosse stato detto che non esisteva, e loro? Contrattaccano, ci attaccano e minacciano di investigare sul chi ci ha fornito questo atto fondamentale. Conoscere nel dettaglio il valore dei singoli capitoli ci avrebbe permesso di sviluppare un ragionamento concreto sul bilancio, che in questo modo ci è stato precluso. Mi chiedo – conclude Iacono – Perché? Qual è il loro progetto inconfessabile?”

“Martorana, con questa omissione, ha annullato il potere autorizzativo del Consiglio comunale, umiliando il Consiglio stesso e noi tutti. Non siamo più – dichiara Carmelo Ialacqua – in una democrazia, ma in una diarchia retta da Piccitto e Martorana. A Ragusa sono a rischio gli equilibri di bilancio, perché il bilancio è costruito solo sulle royalties, che sono un’entrata straordinaria. L’unica cosa che sanno fare è scialacquare e foraggiare gli amici”.

“Con questo bilancio – dichiara Giorgio Massari – si è deciso di ignorare colpevolmente degli interi settori strategici, come lo sviluppo economico, come i giovani, come la cultura e l’università. Sin dall’inizio hanno provato a prenderci in giro, il loro piano di programmazione non ha alcuna rispondenza con i numeri, tutto è solo carta straccia”.

Una riflessione, brevissima, vogliamo farla, anche e soprattutto alla luce dei toni accesi, per non dire altro, che abbiamo registrato sia in sede di Consiglio comunale sia durante la conferenza stampa. Ammettiamo per un attimo che le spiegazioni date dall’assessore Martorana sono reali e che non servono a nascondere giochi e maneggi strani, un fatto è certo: la norma che ha decretato l’armonizzione del bilancio, che lo struttura per Missioni e Programma ossia per macro aree di interesse e non più per singoli interventi (capitoli) una conseguenza ce l’ha ed è il depauperamento delle funzioni politiche del Consiglio comunale, il quale è di fatto relegato alla sola funzione di controllo degli atti emanati dalla Giunta e nulla più. Se così fosse, di sicuro è una perdita di sovranità del popolo, che vede ridotte le funzioni politiche, decisionali, dei rappresentanti, ma ciò non è imputabile a questa o a quell’altra amministrazione. Questa è una delle tante conseguenze di quella china giuridico-istituzionale a cui stiamo assistendo a tutti i livelli. Non è da oggi, infatti, che una parte del mondo politico, spinge per una riforma costituzionale che accentra nelle mani di pochi l’intera responsabilità di governo. Parliamo di presidenzialismo, è ovvio. Ciò che avviene negli enti locali, visto le ultime riforme, altro non è che una forma larvata di questa architettura giuridica, che una parte dei nostri rappresentanti a Roma o dei tanti esperti continua a propinarci come la panacea a tutti i mali del Bel Paese.
Adesso, senza voler entrare nel merito di una discussione così complessa, non possiamo che dar ragione a queste opposizioni, che oggi lamentano un’effettiva perdita di capacità decisionale, ma ciò non è riconducibile alle particolari decisioni di questo o quel politico, ma ad una nuova architettura statuale che possiamo scorgere appena tra le pieghe delle tante riforme legislative degli ultimi vent’anni.

di Redazione05 Ago 2016 20:08
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