Calcio: il Ragusa ha mollato la cima

Come la “Costa Concordia”, ma grazie solamente ad uno sparuto gruppetto di coraggiosi innamorati “nonostante e contro tutto e tutti” invece che di un formidabile e costosissimo staff super tecnologico, la nave Ragusa, già risalita a galla a metà marzo dopo lo squallido “fine corsa” della passata stagione, con la conferenza stampa di presentazione al Bon ha mostrato di essersi stabilizzata abbastanza da poter affrontare, con umiltà, coraggio, voglia di andare lontano e, soprattutto dignità, la navigazione nel mare, mai calmo, di un campionato. Di “un”, non ancora “del campionato di..”, perché bisognerà attendere almeno il 10 agosto prima di conoscere la rotta che la Federazione deciderà di assegnare all’Asd Ragusa 2014, ma c’è già una fondamentale certezza sulla quale fare affidamento e sulla quale costruire un programma: anche se non venisse concessa la richiesta iscrizione all’Eccellenza, si partirebbe comunque dalla Promozione. Il che, è bene prenderne atto evitando illusioni e, peggio, rimpianti, che non hanno basi logiche e, meno ancora, giustificazioni, significherebbe comunque aver saltato tre gradini e tre campionati da vincere…con tutti gli annessi e connessi. Il presidente Simone Mazzone, subentrato a Gaetano Gambina presidente della rifondazione, ha simbolicamente battezzato il varo di “iotiforagusa”, un’idea progetto che non è legata solamente alla squadra di calcio ma prevede il coinvolgimento di tutte le componenti del tessuto sociale cittadino e del territorio, in nome della (orgogliosamente) riaffermata identità ragusana, supportata da agili, innovative proposte imprenditoriali. Con lui gli addetti ai lavori (Ettore Tuccitto vive presidente e Cesare Sorbo direttore generale) per garantire al Ragusa 2014 l’indispensabile, ultra sperimentata conoscenza del’ambiente, del mercato e delle “regole del gioco”, condita da una passione mai venuta meno dopo la gloriosa militanza in maglia azzurra. Con loro, a chiudere il cerchio, anche il tecnico Salvatore Utro, al (meritato) ritorno sulla panchina da dove aveva tentato fino in fondo di non arrendersi all’evidenza di una situazione tanto senza speranza quanto avvilente. Mollati ufficialmente gli ormeggi, il nuovo Ragusa rimarrà ancora per un po’ in rada, per completare “i ruoli dell’equipaggio” con giocatori motivati e vogliosi di dare il massimo sempre: credo che sarà la sua caratteristica, l’unico giustamente ritenuto fondamentale da dirigenza e tecnico, e l’unico che si sono sentiti di garantire ai tifosi e alla città. Poi, dal 28 luglio, il raduno e tutti (società, giocatori, tifosi e città) insieme in viaggio: verso un dove di ritorno che non può fare a meno di Ragusa e che Ragusa, a sua volta, non può fare a meno di provare a raggiungere. Grazie e auguri..

di Gianni Papa16 Lug 2014 11:07
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