La Cna di Comiso avrà una nuova sede

La Cna di Comiso avrà una nuova sede

Giovanni Calogero presidente della Cna di ComisoUna nuova sede per la Cna di Comiso, con lo scopo di valorizzare l’artigianato e la piccola e media impresa. Sarà inaugurata sabato 26 gennaio alle 11. “La presidenza provinciale dell’associazione di categoria ha voluto affermare ancora una volta l’importanza di questo lembo dell’area iblea – sostiene il presidente provinciale Giuseppe Massari – come realtà a forte vivacità imprenditoriale, sia per le potenzialità intrinseche, sia per la presenza dell’aeroporto ormai prossimo all’apertura ai voli”. “Pertanto – aggiunge il presidente territoriale della Cna di Comiso, Giovanni Calogero – nel quadro degli interventi tesi a rafforzare le realtà territoriali della nostra associazione, è stato deciso che a Comiso opererà una nuova sede, sita in corso Vittorio Emanuele 455, nei pressi della fontanella “o ruogghiu”, che diventerà il luogo di rappresentanza degli interessi dell’artigianato e della piccola e media impresa e all’interno della quale saranno elaborate le strategie sindacali per un confronto fattivo con le istituzioni locali e con le altre parti sociali”. Nella sede della Cna di Comiso, inoltre, saranno forniti tutti i servizi innovativi necessari alle imprese per affrontare le sfide offerte dal mercato e dalla nuova realtà economico-sociale.


Danneggiava bancomat: denunciato chiaramontano

Danneggiava bancomat: denunciato chiaramontano

chiaramonteAl termine di una serie di indagini ed accertamenti i Carabinieri della Stazione di Chiaramonte Gulfi hanno deferito in stato di libertà un pregiudicato chiaramontano di 32 anni per il reato di danneggiamento aggravato. E’ stato infatti individuato quale autore del danneggiamento di un ATM (Automated Teller Machine),  un comune Bancomat, di proprietà della Banca Agricola di Ragusa – Filiale di Chiaramonte Gulfi, posto all’esterno del Centro Commerciale “Villaggio Gulfi” sito quella Via Nicosia, avvenuto lo scorso 27 novembre. Nello specifico, lo stesso aveva colpito ripetutamente con violenti pugni lo sportello bancomat causandone la frantumazione del vetro e rendendolo inservibile per un danno complessivo di 5.000 euro. La ricostruzione dell’accaduto è stata possibile grazie alle telecamere di videosorveglianza installate nei pressi del centro commerciale, dalle quali si evidenzia come il reo, nel corso di una discussione accesa con una donna, colpisce con rabbia in diversi momenti il bancomat.


Ragusa, arrestato un rapinatore polacco latitante

Ragusa, arrestato un rapinatore polacco latitante

SIERAKOWSKI Dominik. PoloniaIeri sera, agenti della Squadra Mobile hanno arrestato il cittadino polacco Sierakowski Dominik, di  33 anni, per ordine di arresto emesso dalla Corte di Appello di Catania – Sezione Procedimenti Speciali l'8 giugno 2010.  Sierakowski era ricercato dalle autorità polacche in esecuzione di un provvedimento restrittivo emesso dal tribunale di Radom il 28 febbraio 2007 per il reato di rapina aggravata, commessa unitamente ad un complice rimasto sconosciuto nei confronti di un loro connazionale. Il malvivente, dopo le formalità di rito, è stato associato presso la Casa Circondariale, a disposizione dell’autorità polacche per l’estradizione verso la Polonia. Giova evidenziare come gli investigatori della Squadra Mobile sono riusciti ad individuare il Sierakowski Dominik in una abitazione ubicata a Ragusa Ibla, dove non era formalmente censito poiché risultava non più presente in questo centro sin dal 2009.


Basket femminile: prima sconfitta Passalacqua, ma il primato resta biancoverde

Basket femminile: prima sconfitta Passalacqua, ma il primato resta biancoverde

passalacquaasoliDopo quattordici vittorie consecutive, la Passalacqua ha subito il primo k.o. della stagione sul parquet dell'inseguitrice Carispezia Termo La Spezia.
Grazie al successo (65-53) la Carispezia è a -4 dalle biancoverdi, da ridurre in effetti a - 2  avendo già osservato il turno di riposo: ancora favorevole alle iblee la differenza canestri (+1, all'andata finì 66-53), che potrebbe anche valere parecchio a fine campionato. Ma resta la sensazione di aver sprecato l'occasione per la A1 in anticipo, anche se l'ambiente è certo di riprendere subito la splendida cavalcata in vetta: sembra, infatti, improbabile una replica con dati così negativii (3/18 da tre, 8/16 ai liberi, solo quattro punti in tutto per Galbiati, Caliendo e Mauriello). All'inizio in salita, la Passalacqua replicava con Milica Micovic ,11 punti nel primo tempo, chiudendo sul 16-18: avvincente anche il secondo tempo, con Passalacqua due volte avanti e pronta ripresa spezzina. Dopo il 42-38 del terzo tempo, Lia Valerio ed Agnese Soli (nella foto) ribattevano con efficacia, ma la Passalacqua, non impeccabile in difesa, consentiva alle locali il sogno di ribaltare la differenza canestri. In chiusura un libero di Pelagia Papamichail riduceva il distacco a -12, limitando i danni della prima sconfitta stagionale. Il tabellino Passalacqua Spedizioni Ragusa: Micovic 12, Caliendo, Mazzone ne, Chimenz ne, Galbiati, Mauriello 4, Papamichail 17, Sarni 2, Soli 12, Valerio 6. Allenatore Molino. Parziali: 18-16, 28-27, 42-38, 65-53.


Convegno sull'aeroporto di Comiso. Presenti Taverniti, Dibennardo e Crispino.

Convegno sull'aeroporto di Comiso. Presenti Taverniti, Dibennardo e Crispino.

Il consorzio ibleo per il turismo ha organizzato per giovedi 24 gennaio alle ore 16,30 presso il Poggio del Sole Resort sulla S.P. 25 Ragusa Marina di Ragusa, un convegno dal tema: Lo sviluppo del turismo e l'aeroporto di Comiso. 
Sono stati invitati a partecipare il presidente della Soaco, Rosario Dibennardo, ed il presidente della SAC Tonino Taverniti, oltre a Luigi Crispino fondatore di AirSicilia ed esperto del settore aereo. Il giornalista Mario Papa responsabile anche del sito aeroportodicomiso.it farà da coordinatore. Sarà un'occasione unica per capire a che punto sono i lavori di completamento della struttura e l'iter burocratico per arrivare alla definitiva apertura dello scalo. Il convegno sarà ripreso dalle telecamere di Teleiblea e trasmesso la domenica successiva.


Modica: Ignazio Abbate, Presidente Unsic, annuncia la sua candidatura a sindaco

Modica: Ignazio Abbate, Presidente Unsic, annuncia la sua candidatura a sindaco

modica panorama“Sarò felice di candidarmi e di promuovere i miei progetti e le mie idee a servizio della città.” Con queste parole il Presidente dell’Unsic ed ex Consigliere provinciale Ignazio Abbate scende in campo per le prossime amministrative di primavera quando la città di Modica sarà chiamata a scegliere chi siederà sulla poltrona di primo cittadino. Sostenuto da due liste civiche “Modica 2013 Ignazio Abbate Sindaco” e “Fare Modica”, il Presidente dell’Unsic ufficializza la sua candidatura inserendo nel suo programma alcune strategie di intervento nei settori della cultura, del turismo e delle politiche sociali. Efficienza e trasparenza amministrativa, risanamento del bilancio, tutela dell’ambiente e promozione dell’energia proveniente da fonti alternative, creazione di un Brand Modica e rilancio delle tradizioni e delle feste come eventi internazionali. Al centro del fitto programma anche la riqualificazione delle arterie stradali, del decoro delle zone rurali soggette all’abbandono, della ristrutturazione dei muri a secco. Arginare il fenomeno delle discariche abusive che proliferano nel territorio attraverso la creazione dei centri di raccolta comunali. Questo un altro dei punti contenuti nell’agenda di Abbate che rivolge l’attenzione anche al sostegno concreto delle categorie produttive, degli artigiani, dei commercianti e degli agricoltori. “Il nostro programma prevede misure finalizzate a snellire i procedimenti burocratici e la creazione di un fondo di garanzia a beneficio delle piccole e medie imprese” ha detto il Presidente dell’Unsic. Tra gli obiettivi di Abbate l’attuazione di progetti a costo zero per il Comune che sarà sostenuto in alcune iniziative dagli investimenti provenienti dal settore imprenditoriale. Sul versante della sicurezza, il programma di Abbate mira a realizzare un sistema di videosorveglianza per scongiurare gli abigeati e i furti nelle abitazioni delle zone rurali. “Siamo pronti ad accogliere le istanze e le idee provenienti da tutti i campi della società civile” ha sottolineato. “I liberi professionisti, gli imprenditori, le associazioni sportive e quelle operanti nel sociale, prosegue, potranno confrontarsi con noi, fornire idee e un supporto concreto alle iniziative volte al miglioramento della città. I punti in programma, conclude Abbate, saranno le linee guida essenziali per i cinque anni di amministrazione”.


Vittoria, lotta al contrabbando di sigarette

Vittoria, lotta al contrabbando di sigarette

1Nel trascorso fine settimana, i Carabinieri della Compagnia di Vittoria e i militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Vittoria hanno effettuato un’operazione congiunta per la lotta al contrabbando di sigarette che ha portato al sequestro di un ingente quantitativo di tabacchi lavorati esteri. Nello specifico, i militari dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia Carabinieri, al termine di una dettagliata attività info-investigativa, hanno proceduto ad effettuare una perquisizione domiciliare nei confronti di Bousrih Anour, cittadino tunisino cl. 61 domiciliato a Vittoria, bracciante agricolo, il quale è stato trovato in possesso di 784 pacchetti di sigarette di varie marche (Marlboro, Minute Classic, American Legend), per un totale complessivo di 21,800 kilogrammi, contenute all’interno di due sacchi neri in plastica per la spazzatura, tutti privi del contrassegno dei Monopoli di Stato. Lo stesso, ai sensi del Testo unico delle leggi doganali è stato tratto in arresto e ammesso agli arresti domiciliari presso la propria abitazione, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea. I tabacchi, verosimilmente proveniente dal Magreb, sono stati sottoposti a sequestro, e all’arrestato è stata altresì elevata una multa di euro 112.488,00, pari a 5,16 euro a grammo, la quale se pagata entro 30 giorni dalla contestazione, potrà ridursi ad un decimo della citata somma complessiva. Contestualmente all’operazione di cui sopra, i militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Vittoria hanno intercettato e fermato una Fiat Punto in Contrada Macconi, nei pressi di Marina di Acate, condotto da un cittadino di nazionalità anch’egli tunisina, il quale a seguito di un controllo più approfondito veniva trovato in possesso, occultati nel portabagagli, di 107 pacchetti di sigarette marca “American Legend”, verosimilmente di provenienza magrebina, per un peso complessivo di Kg. 1,740. Per quanto sopra, il soggetto veniva deferito in stato di libertà per violazione alle leggi doganali, con l’elevazione di una multa pari ad euro 8.978,40. All’atto del controllo, i militari hanno altresì accertato che l’autovettura condotta dal tunisino circolava con un contrassegno assicurativo contraffatto, motivo per il quale lo stesso è stato denunciato per il reato di falso in scrittura privata e la Fiat Punto veniva sottoposto a sequestro. Il fenomeno del contrabbando di sigarette a Vittoria viene strettamente monitorato dai due Comandi di Polizia con un costante scambio informativo. Sono, infatti, in corso accertamenti al fine di verificare i canali di approvvigionamento e di smistamento sul territorio. Nell’anno appena conclusosi, in diverse occasioni sia la Guardia di Finanza che i Carabinieri hanno ottenuto diversi risultati in tale settore: da ultimo nel mese di novembre 2012 i finanzieri della Tenenza di Vittoria avevano sottoposto a sequestro 7 kg di tabacco per narghilè in un circolo culturale nei pressi di Piazza Senia, così come i Carabinieri della Compagnia nel marzo scorso avevano rinvenuto nell’abitazioni di un tunisino in Contrada Macconi 8 kg di tabacchi lavorati esteri.


Strage di "San Basilio" a Vittoria: 5 arresti

Strage di "San Basilio" a Vittoria: 5 arresti

polizia3Nuove misure di custodia cautelare a carico di esponenti di primo piano di cosa nostra nissena resisi responsabili, in qualità di mandanti, della tristemente note strage di “San Basilio”. Ad esito di complesse investigazioni, effettuate dalla Sezione Criminalità Organizzata – 2° gruppo - della locale Squadra Mobile, con l’ausilio della Squadra Mobile di Novara, U.P.G.S.P della Questura di Milano , Commissariato di Lambrate (MI) e del reparto Prevenzione Crimine di Catania, nelle prime ore di oggi lunedì 21 gennaio 2013, sono state eseguite nr. 5 misure cautelari, in esecuzione di provvedimento emesso dal G.I.P. del Tribunale di Catania Laura Benanti su richiesta della DDA di Catania, accusati di aver direttamente partecipato alla nota strage di Vittoria. Il 2 gennaio 1999 un commando di killers aprì il fuoco all’interno del bar della stazione di servizio Esso, uccidendo 5 persone. Morirono Angelo Mirabella (in quel momento referente del clan della stidda di Vittoria), Rosario Nobile, e Claudio Motta, ritenuti affiliati al clan Dominante e due giovani avventori che, in quel momento, si trovavano nel bar: Rosario Salerno e Salvatore Ottone. La strage venne ordinata dai clan Piscopo ed Emmnauello di Gela, rivali della “Stidda” vittoriese, quest’ultima facente capo a Carmelo Dominante. Un anno fa, la Corte d’Assise d’Appello di Catania aveva condannato all’ergastolo due presunti componenti del commando: Giovanni Avvento e Alessandro Emmanuello. Trent’anni di reclusione, invece, era stati inflitti per due collaboratori di giustizia Gianluca Gammino e Massimo Billizzi, esecutori materiali della strage insieme a Piscopo Giovanni classe ‘67. In precedenza erano stati condannati all’ergastolo i fratelli Giovanni ed Alessandro Piscopo, ed il cugino Alessandro Piscopo, ritenuti i mandanti della strage, ed Enzo Mangione, presunto basista. A dare l’ordine di uccidere Mirabella sarebbe stato il boss gelese Alessandro Emmanuello. Le indagini si sono avvalse delle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, tra i quali i cugini Piscopo. Le cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state emesse a carico di : Selvaggio Giuseppe, nato a Mazzarino (CL) il 29.09.1971; Scozzari Alfonso, nato a Vallelunga Pratameno (CL) il 02.03.1956; Cinardo Claudio Calogero, nato a Mazzarino (CL) il 19.05.1979; Buonprincipio Orazio, nato a Riesi (CL) il 29.12.1968, in atto detenuto c/o la Casa Circondariale di Caltanissetta; Siciliano Salvatore, nato a Mazzarino (CL), il 30.08.1964, in atto detenuto c/o la Casa Circondariale di Novara. Sono state in particolare le dichiarazioni del neo collaboratore di giustizia Billizzi Massimo Carmelo, autoaccusatosi quale organizzatore ed esecutore materiale della c.d. “strage di Vittoria”, che hanno permesso di fare piena luce sul movente e sulle dinamiche dell’azione delittuosa, chiamando in causa tutti i soggetti coinvolti, quali mandanti, esecutori e correi che hanno fornito supporto logistico. E’ emerso chiaramente come la strage sia stata pianificata ed attuata su ordine dell’allora boss gelese Emanuello Daniele, intenzionato ad acquisire l’egemonia sull’intera sicilia sud-orientale. L’Emanuello intendeva annettere la ricca provincia di Ragusa per poter profittare delle condizioni economiche di quel territorio attraverso le classiche attività illecite proprie della mafia. Per fare ciò cosa nostra aveva l’esigenza di procedere all’eliminazione di Mirabella Angelo, reggente pro tempore della contrapposta consorteria della “Stidda” di Vittoria (in quel momento gruppo egemone sul territorio). Gli elementi acquisiti dimostrano altresì che l’Emanuello, in quel momento storico, controllava numerose famiglie mafiose nel territorio gelese e ragusano, e volle che nell’azioni militare fossero coinvolti esponenti delle stesse al fine di affermare il proprio predominio sul territorio. In particolare il Billizzi, già luogotenente del boss latitante Daniele Emmanuello, una volta determinatosi a collaborare con la giustizia, illustrava nuovi e illuminanti particolari sulla partecipazione di altri soggetti che mai, prima di tale udienza, erano stati coinvolti come compartecipi nella strage, collocando la presenza di alcuni di essi in un primo tentativo di effettuare la strage (Buonprincipio Orazio di Riesi), e di altri sia nel primo tentativo che nel giorno effettivo dell’esecuzione (Selvaggio Giuseppe – Cinardo Claudio), tutti messi a disposizione del clan Emmanuello da parte del boss di cosa nostra di Mazzarino Siciliano Salvatore. Billizzi si rivolgeva al capo della famiglia di Mazzarino ossia a Salvatore Siciliano, all’epoca latitante e poi catturato (nel 2003), dalla Squadra Mobile di Caltanissetta e lo incontrava nel territorio di Mazzarino. Siciliano gli metteva a disposizione Selvaggio Giuseppe e, poiché non aveva un altro uomo d’azione da fornire, riferiva che per ottenerlo si sarebbe rivolto alla famiglia mafiosa di Riesi Inoltre, riferiva di essersi recato da Scozzari Alfonso, esponente di spicco di cosa nostra di Vallelunga Pratameno (nonché parente degli Emmanuello di Gela) affinché lo Scozzari gli consegnasse delle armi per porre in essere l’esecuzione dell’omicidio del Mirabella. Il Billizzi asseriva altresì che le armi ritirate furono una magnum 357 ed una pistola calibro 9, armi che poi effettivamente furono utilizzate per la c.d. strage, così come si evince sia dalle perizie balistiche che dalle dichiarazioni rese da uno dei due esecutori materiali della detta strage, Piscopo Giovanni. Dalle indagini svolte risulta dunque indiscutibile la posizione criminale del Siciliano Salvatore, che, viene indicato espressamente dal Billizzi Massimo Carmelo come colui al quale – dietro ordine di Daniele Emmanuello – si era rivolto per avere killers di supporto e che aveva messo a disposizione due uomini d’azione (Selvaggio Giuseppe e Cinardo Claudio Calogero) fidati elementi del clan, per la perpetrazione dell’atto omicidiario in questione; ma SIiciliano viene altresì indicato nelle stesso ruolo dal Gammino Gianluca, anche se indirettamente in quanto il collaboratore si limita ad evidenziare il significativo legame tra il sodale Selvaggio Giuseppe (indicato in modo biunivoco sia dal Billizzi che dal Gammino quale correo mazzarinese) ed il capo della famiglia mafiosa di Mazzarino, ovvero Siciliano Salvatore. Quanto riferito dal Billizzi ha trovato ulteriori conferme nelle dichiarazioni rese all’epoca dei fatti dai cugini Piscopo (Giovanni ed Alessandro), divenuti collaboratori proprio a seguito della strage. Gli arrestati sono accusati a vario titolo di concorso in omicidio volontario pluriaggravato e di associazione a delinquere di stampo mafioso, . Il provvedimento a carico di Siciliano Salvatore è stato eseguito mediante notifica, presso il carcere di Novara, effettuata dalla locale Squadra Mobile.


I disagi del centro storico: la parola a FLI

I disagi del centro storico: la parola a FLI

VIA-ROMA-NEWLa scelta di vivere nel centro storico di una città necessita un grande spirito di adattamento e di tolleranza, perché, spesso, si è costretti a convivere con i tanti disagi che un’area edificata non certo di recente può creare. Ma è altrettanto vero che non si può, da un lato, promuovere la “ripopolazione” di un quartiere storico senza la dovuta sensibilità e la necessaria consapevolezza di dover imprimere un maggiore impegno nell’aggredire i tanti problemi che, oggi, affliggono le numerose famiglie residenti. Il coordinamento di FLI si è fatto carico di portare a conoscenza delle istituzioni e della stampa locale il disagio che stanno vivendo i parecchi cittadini residenti nel centro storico della città capoluogo. Istanze che si aggiungono alle tante altre che, anche se più volte sollevate, ad oggi, risultano mai affrontate e risolte. Mancanza di posteggi per i residenti: il quartiere antistante le Poste Centrali è quasi esclusivamente coperto da strisce blu e gialle (per i soli residenti delle vie Ecce Homo e San Vito) con rimozione del mezzo e dischi orari di 30 minuti che comporta l'impossibilità di sostare oltre la mezz'ora prevista con conseguente rischio di contravvenzioni o di perdita del turno allo sportello se ci si allontana per prolungare l'ora di arrivo. La crisi finanziaria sta colpendo tutte le fasce economiche ed in particolare le più deboli. I cittadini residenti, privi di garage, da qualche tempo, vivono una situazione di grande disagio perché non sono nelle condizioni di prendere in affitto un posto dove sostare la propria auto. Considerevoli disagi vivono anche i commercianti della zona, giacché chiunque preferisce acquistare in zone dove sia possibile parcheggiare gratuitamente e senza dover contare i secondi di sosta. Nel centro storico è risaputa la penuria di garage, quindi, è inaccettabile costringere i cittadini residenti a pagare il posto auto presso il nuovo posteggio delle Poste. Presenza di attività di spaccio di droga: Mentre in altre realtà cittadine si sta cercando di riqualificare il centro storico, a Ragusa, invece, continua lo svuotamento del quartiere. Come più volte già segnalato da alcuni cittadini, nel quartiere sono presenti, permanentemente, individui che, senza nessuna apparente occupazione se non un carretto con cui vendono qualche cianfrusaglia, con fare sospetto, intrattengono relazioni poco chiare con alcuni "passanti". Gli stessi individui controllano le vie e il quartiere dove occorre far attenzione a non lasciare l'auto nei posti loro "riservati", perché si potrebbe incappare in qualche ritorsione. Il quartiere rischia di diventare il nuovo San Cristoforo. Tutto sembra si consumi nelle più totale indifferenza da parte delle istituzioni. Pulizia delle strade inadeguata o assente: Alcune vie non vengono pulite adeguatamente dagli operatori ecologici. Ciò è causa di una situazione igienica a volte insostenibile che porta gli stessi residenti a dover spazzare e pulire il suolo pubblico; e non ci sarebbe nulla di male se non che, a fine anno, si pagano tasse e imposte per presunti servizi di nettezza urbana. Il centro storico di Ragusa non è solo via Roma. Quasi tutta la zona è ormai avviata verso un degrado che nessuno dimostra di voler fermare. Compito dei cittadini è, dunque, rimboccarsi le maniche e lottare affinché la situazione ritorni come una volta, cioè in uno stato di tranquillità, di sicurezza e di pulizia così come in altre zone della città.


Guida senza patente: arrestato sorvegliato speciale vittoriese

Guida senza patente: arrestato sorvegliato speciale vittoriese

156USCITACASERMANel corso di un specifico servizio disposto appositamente per controllare “a tappeto” tutti i pregiudicati soggetti a misure restrittive nell’ambito del Comune di Vittoria, i carabinieri hanno tratto in arresto Giudice Salvatore, 38 anni, residente a Vittoria, celibe, bracciante agricolo, pluripregiudicato per reati associativi, contro la persona e contro il patrimonio, in atto sottoposto alla “Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di residenza”, in quanto veniva sorpreso dai militari operanti, in questa via Iurato, alla guida di un’autovettura Fiat “Doblò” di sua proprieta’, sprovvisto di patente di guida in quanto revocata dalla Prefettura di Ragusa nel 1996. Nella circostanza il Giudice violava così gli obblighi imposti dal citato provvedimento preventivo personale disposto dal Tribunale di Ragusa – Sezione misure di prevenzione. A seguito della sua condotta veniva immediatamente tratto in arresto e condotto in caserma, ove, al termine delle formalità di rito veniva sottoposto agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea e successivamente rimesso in libertà dalla Procura di Ragusa, che chiederà la convalida a piede libero dell’arresto. Nel corso del citato servizio venivano altresì deferiti in stato di libertà altri due pregiudicati vittoriesi, entrambi in atto sottoposti alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno, poiché sorpresi a bordo di un ciclomotore Kymco People, in violazione quindi di quanto previsto dal provvedimento preventivo. Si tratta del terzo arresto nel giro di 24 ore compiuto dai militari dell’Aliquota Radiomobile di Vittoria durante il trascorso fine settimana.