Il telegiornale di Teleiblea del 24 marzo 2023

Il telegiornale di Teleiblea del 24 marzo 2023

Nell'Indice: I migranti e il ponte sullo Stretto. Le perplessità dei geologi. Lo dice Salvini. L'ambiente e le trote. Servizio speciale sull'iniziativa del LCC sulla trota macrostigma. La politica locale. Mal Comune con Cesare Pluchino. Il centro storico. Intervista ai responsabili dell'Anfass di Ragusa.


Questo ed altro. I suggerimenti per Ibla.

Questo ed altro. I suggerimenti per Ibla.

L'accesso a Ibla e la conseguente via d'uscita dal vecchio quartiere  fanno parte  delle solite polemiche che animano i dibattiti tra i suoi  abitanti e la politica. Effettivamente Discesa Peschiera pur essendo essenziale non ha mai avuto la giusta attenzione degli amministratori. Eppure una volta sistemata potrebbe svolgere perfettamente il suo compito e cioè quello di permettere in deflusso del traffico e fungere da circonvallazione. Sull'argomento interviene Comibleo che dice di avere le idee chiare ed è per questo motivo che, ai fini del
miglioramento della sicurezza mediante l’installazione della segnaletica di pericolo, di delimitazione della carreggiata e di catarifrangenti laterali della strada in questione, sono state inoltrate richieste specifiche all’indirizzo del sindaco di Ragusa e, per conoscenza, al
prefetto. “Chiediamo a nome di  Comibleo  il senso unico di marcia per evidenti ragioni di sicurezza, in uscita verso via DiQuattro: ciò eliminerebbe il continuo attraversamento di Ibla che è causa di notevole inquinamento acustico e atmosferico e crea
nocumento ai residenti delle vie interessate.    Ci sarebbe anche un'alternativa dicono quelli del comitato e cioè il senso unico in entrata da via DiQuattro consentito solo alle autovetture di residenti e autorizzati, circostanza che amplierebbe la capacità di parcheggio di Discesa Peschiera; ridurrebbe la pericolosità; migliorerebbe la sicurezza stradale. Inoltre, si dovrebbe puntare alla installazione della segnaletica verticale e orizzontale di delimitazione della carreggiata oltre ai catarifrangenti laterali”.   Ma noi ci chiediamo che fine ha fatto quel progetto presentato anni fa che appunto prevedeva la realizzazione di una circonvallazione nella quale via Peschiera aveva un ruolo importante dopo interventi di rifacimento anche del tracciato.  Si potrebbe riprendere? Tutto quel lavoro di progettazione a che è servito?   Ma Comibleo non si ferma qui: e chiede  L’installazione di specchi parabolici: all’incrocio tra la via Maria Paternò Arezzo con via Dott. Solarino; nell’angolo tra l’ex Distretto-Università e la balconata su via Arezzo; e, ancora, la chiusura al traffico, eccetto i residenti, dell’angusta via Giusti per motivi di sicurezza e di fruizione ambientale: via Giusti è meta turistica per la presenza della chiesa di San Filippo Neri patrimonio Unesco. Inoltre, da queste parti, sarebbe opportuno il rifacimento della pavimentazione stradale particolarmente sconnessa che provoca eccessivo rumore e vibrazioni. Altre richieste attengono alla chiusura al traffico dell’angusta via Chiaramonte
e di piazza Chiaramonte per motivi di sicurezza e di fruizione ambientale, eccetto i residenti: via e piazza Chiaramonte sono molto frequentate per la presenza della chiesa di San Francesco all’Immacolata e del palazzo Battaglia siti Unesco, dell’Università e
dell’Opera Pia che ospita i migranti; consentire libertà di accesso da tutti i varchi della Ztl di Ibla ai residenti; reinstallare il cartello aggiuntivo del numero telefonico comunale del servizio Radio Taxi fatto rimuovere dall’ex assessore tre anni fa; verificare la conformità
dell’occupazione del suolo pubblico al Codice della strada, alle norme sanitarie, al dpr 503/96 sull’abbattimento delle barriere architettoniche e al Codice dei Beni culturali.


Cgil: l'autonomia differenziata è un provvedimento pericoloso

Cgil: l'autonomia differenziata è un provvedimento pericoloso

Lo scorso 16 marzo il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli Affari regionali e le
Autonomie, Roberto Calderoli, ha dato la sua approvazione in esame definitivo al Disegno di legge
che provvede alla definizione dei “Principi generali per l’attribuzione alle Regioni a Statuto
ordinario di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia” e delle “relative modalità
procedurali di approvazione delle intese fra lo Stato e una Regione”.
Si tratta di un provvedimento pericoloso che taglia definitivamente in due l'Italia con il nord
sviluppato da una parte e le regioni del mezzogiorno, con le storiche criticità ed inefficienze,
dall'altra. Invece c'è bisogno, oggi più che mai, di provvedimenti e leggi per ridurre le
diseguaglianze a partire da quelle territoriali tra il Mezzogiorno e le regioni del nord che nel
concreto significa differenze tra cittadini con meno possibilità di accesso ai diritti e servizi a partire
da quelli fondamentali come la salute, l'istruzione e il lavoro.
L'Autonomia Differenziata rappresenta un attacco all’unitarietà dei diritti che porterà a una
inaccettabile cristallizzazione dei divari esistenti o addirittura al loro ulteriore allargamento. Con
questo progetto, voluto dalle Regioni più forti del nord e sostenuto fortemente dalla Lega Nord,
molte materie fondamentali (sanità,l'istruzione, istruzione, università, ricerca, lavoro, previdenza,
giustizia di pace, beni culturali, paesaggio, ambiente, governo del territorio, infrastrutture,
protezione civile, demanio idrico e marittimo, commercio con l’estero, cooperative, energia,
sostegno alle imprese, comunicazione digitale, enti locali, rapporti con l’Unione europea) saranno
sotto la competenza esclusiva delle regioni e lo Stato perderebbe quasi ogni ruolo.
Le Regioni gestiranno queste materie in base alle loro risorse disponibili, finisce così la solidarietà
nazionale dove chi ha meno gettito fiscale per causa di una condizione economica storicamente più debole non potrà avvalersi di fondi redistribuiti dallo Stato, e dovrà arrangiarsi con le poche risorse disponibili. Di fatto c'è che si approva il disegno di autonomia differenziata senza stabilire i Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) per cui non solo le diseguaglianze oggi esistenti saranno
cristallizzate, ma non ci potrà più essere la possibilità di ridurre in nessun modo il divario tra il
livello dei servizi erogati nelle regioni del nord rispetto a quelli erogati nelle regioni meridionali.
Così se già oggi il tempo scuola per i nostri bambini è inferiore rispetto al nord del 60% circa, la
stessa cosa varrà per la sanità, le infrastrutture materiali e immateriali. Se tutto ciò si realizza di
fatto verrebbe meno il principio Costituzionale di unità e indivisibilità della Repubblica previsto
dall'art. 5 della Costituzione Italiana.
Proprio perché sono coinvolte le principali leve attraverso cui la Repubblica è chiamata a realizzare
il proprio fondamentale obiettivo costituzionale: l’uguaglianza in senso sostanziale, in modo che a
tutti sia consentito il pieno sviluppo della propria persona come previsto dall' Articolo 3 della
Costituzione.
Facciamo appello affinché si possa mettere in campo uno schieramento ampio di forze sociali,
associazioni, cittadine e cittadine per dire no al Progetto di Autonomia Differenziata, per ribadire
ancora una volta la difesa della Costituzione Italiana a partire dai principi fondamentali come
l'uguaglianza e l'unità nazionale, oggi messi a rischio da questo disegno di legge che di fatto
abolisce la solidarietà nazionale. Sosteniamo in questa direzione la proposta di legge popolare
promossa dal Coordinamento per la Democrazia Costituzionale per la modifica degli Artt. 116 e
177 della Costituzione perché scuola, sanità, tutela del lavoro, infrastrutture e previdenza siano di
competenza dello Stato per l'uguaglianza dei diritti e l'uniformità dei servizi in ogni parte d'Italia,
perché vi sia una clausola di supremazia della legge statale a tutela dell'interesse nazionale.


Un progetto per "Ragusa Centro". Ma non elettorale!

Un progetto per "Ragusa Centro". Ma non elettorale!

Si è svolta oggi la cerimonia per celebrare il 30 anni del Vo.Cri   il volontariato cristiano che opera da sempre soprattutto nel centro storico della nostra città dove sembra ci sia molto bisogno. Infatti  a Ragusa non si è mai parlato del degrado delle periferie che invece, pur con la mancanza di certi servizi,  sono molto ambiti dalle persone che vogliono andar via dal centro. A questo punto occorre parlare di un  programma di recupero urbano di "Ragusa Centro" che si  ponga l'obiettivo di progettare e realizzare un insieme  di interventi per promuovere lo sviluppo socio-economico della città, attraverso il miglioramento della qualità urbana e ambientale. Lo stato attuale dell'economia rende gli interventi diretti nelle piccole realtà  molto difficili e tutto è spesso riconducibile a progetti, forse elettorali, che poi non vengono mai neanche discussi in consiglio.  Secondo chi vi scrive  un possibile percorso per rilanciare Ragusa deve partire dalle sue eccellenze nell'imprenditoria dell'accoglienza, nel lavoro, nella cultura, nella creatività, nella qualità della vita come nel welfare. Ecco perchè parliamo di un piano strategico che possa attingere ai finanziamenti ma che poi renda sostenibile ogni possibile intervento commerciale.  Tutti i piani strategici devono partire dalla consapevolezza che si tratta di un processo volontario e collegiale di più soggetti pubblici e privati, teso alla condivisione e alla costruzione di una visione del futuro del territorio. Compito di un eventuale piano strategico è quello di mostrare alcuni percorsi che si possono compiere per imprimere al territorio una nuova configurazione, in primo luogo portando a termine gli investimenti, gli interventi e le progettazioni pensate ma mai concretizzate. E' basilare la  conoscenza dei luoghi e le loro tradizioni da far combaciare con  la possibile innovazione tecnologica che mira, prima di tutto, alla sicurezza. Lo sviluppo economico localizzato  ha bisogno di una alleanza forte tra le organizzazioni economiche del territorio che dovranno fare da garante, la formazione che deve essere multidisciplinare coinvolgendo, in modo diretto,  le politiche pubbliche, la società, la gente ed infine quelli che vi abitano. Quindi, come dicevo, una possibile strada  per la realizzazione del Piano Strategico vede l'individuazione di un comitato promotore in cui debbono far parte le istituzioni, le categorie economiche, gli enti e istituti locali di ricerca. Non è esclusa la creazione di un comitato scientifico con degli esperti, veri, con il compito di immaginare un futuro prossimo diverso e un collegio tecnico che dovrà gestire la progettazione economica per arrivare a produrre il piano strategico. Non si può fare nei 3 mesi, prima delle elezioni ma sarebbe già un passo avanti se qualche candidato volesse inserire nel suo "calepino" programmatico anche qualcosa del genere. Da almeno 25 anni il problema è li, immutabile, anzi che cresce di giorno in giorno a causa della decrescita della popolazione regolare. I temi da affrontare?  Pochi ma di enorme rilievo:  benessere e coesione sociale da migliorare attraverso l'innovazione e lo sviluppo dando rilievo all'ambiente, intervenendo anche sulla mobilità, l'educazione e la cultura, che non guasta mai!


Il telegiornale di teleiblea del 22 marzo 2023

Il telegiornale di teleiblea del 22 marzo 2023

Autorizzata la Rai a accendere un trasmettitore per Teleiblea a Monte Lauro. La promozione attraverso il Giro di Sicilia. Intervista a Ciccio Aiello e a i responsabili della manifestazione. La promozione turistica. Sostiene Pe..ppe Lizzio. Elettorale. L'mpegno del Vo,Cri. Intervista al Vescovo LapLaca ed al presidente dell'associazione Criscione. Il centro storico da aiutare. Servizio da Pozzallo con intervento di Mons. Staglianò. Intervista a Saverio Scerra archeologo.


Vicenda Teleiblea Raiway. Sembra ormai fatta

Vicenda Teleiblea Raiway. Sembra ormai fatta

I telespettatori di Teleiblea sanno che dal maggio dello scorso anno abbiamo intrapreso una vera e propria battaglia per ottenere un'adeguata copertura del segnale televisivo su Ragusa  La nostra emittente, che usa le reti Rai per trasmettere, paradossalmente  si vede in quasi tutta la Sicilia ma lascia molto a desiderare in città.  Abbiamo tentato ogni possibile percorso tecnico per ampliare la rete trovandoci  sempre di fronte a degli ostacoli sia burocratici che tecnici. Questi mesi trascorsi senza segnale, in buona parte della città, per noi sono stati davvero catastrofici dal punto di vista dell'audience e quindi della pubblicità. Ci siamo però sentiti in dovere, nonostante le evidenti difficoltà,  di continuare i nostri sforzi certi di poter contare sul quel rapporto di stima che ci lega con i  telespettatori iblei da quasi 50 anni.
E oggi, forse,  possiamo sperare in una veloce, speriamo davvero veloce, risoluzione dei nostri problemi.
Lo diciamo perché il competente Ministero con nota ufficiale n. 0057743 del 21 marzo 2023 ci ha comunicato  quanto  segue:
 OGGETTO: Teleiblea. Segnalazione difficoltà di ricezione
Con riferimento all’ oggetto, si comunica che, a seguito di istanza presentata in data 24/02/2023 dalla società Rai Way e del relativo nulla osta tecnico espresso dalla scrivente il 27/02/2023, la DGSCERP in data 15/03/2023 ha rilasciato alla società Rai Way stessa l’autorizzazione alla modifica dell’impianto di Monte
Cammarata e alla attivazione dell’impianto di Monte Lauro.
Tutto questo vuol dire che la Rai Way, già  dal 15 marzo scorso, ha  ottenuto l'autorizzazione per attivare un nuovo impianto su Monte Lauro idoneo a coprire adeguatamente il nostro territorio. Siamo lieti che si sia arrivati a questo punto ma speriamo che i tempi siano veramente brevi e che finalmente la nostra emittente possa essere vista nuovamente in città. Nella nota si fa anche riferimento ad una modifica dell'impianto di Monte Cammarata che permetterà di migliorare la ricezione in zone della provincia come Vittoria, Comiso, Chiaramonte, Acate.
Non possiamo fare altro che credere nella disponibilità che RaiWay ha mostrato in questi ultimi tempi sperando che gli impianti vengano attivati al più presto.


GIRO DI SICILIA: almeno ci asfaltano le strade.

GIRO DI SICILIA: almeno ci asfaltano le strade.

Dall’11 al 14 aprile  la corsa toccherà buona parte dell’isola con quattro tappe emozionanti. Si partirà da Marsala mentre l’ultima tappa terminerà a Giarre dopo aver scalato l’Etna. Al via 25 squadre provenienti da tutto il mondo. Annunciato tra i partenti il vincitore dell'ultima edizione, Damiano Caruso, e il Campione Olimpico su pista Elia Viviani. Ma a parte il significato sportivo l'occasione come negli scorsi anni è buona per spendere qualche lire sulle martoriate strade siciliane. Saranno infatti quasi 4  i milioni di euro che serviranno per la sistemazione delle strade non statali interessate dal passaggio del Giro di Sicilia. Buona parte di questi andranno alla provincia di Ragusa.  Lo ha deciso il governo Schifani, su proposta dell’assessore regionale alle Infrastrutture Alessandro Aricò, durante la seduta della giunta di oggi.
Questo l’elenco delle strade comunali e provinciali interessate dai lavori di sistemazione, che verranno eseguiti a cura degli uffici provinciali del Genio civile in 18 Comuni dell'Isola. Ripristino della pavimentazione stradale anche nei Comuni di Vittoria e Comiso, nel Ragusano, per un milione e 400 mila euro. In provincia di Trapani, infine, con 260 mila euro si provvederà alla manutenzione straordinaria delle strade comunali dei centri abitati di Marsala, Petrosino, Mazara del Vallo, Castelvetrano e Partanna e delle strade provinciali di collegamento. Nel Palermitano, le opere prevedono il “ripristino della pavimentazione” in alcuni tratti a Termini Imerese, per un importo di 180 mila euro. In provincia di Catania, prevista la manutenzione straordinaria di strade a Giarre, Mascali e Caltagirone, per un milione di euro. Così come a Barcellona Pozzo di Gotto, Patti e Naso, nel Messinese, per 500 mila euro. Altri 300 mila euro sono stati destinati, nell’Agrigentino, a interventi nei Comuni di Agrigento e Canicattì. Nell’Ennese, quasi 250 mila euro serviranno per lavori di sistemazione della via Pergusa a Enna, delle strade provinciali 78 e 98 e del centro abitato di Piazza Armerina (via Conte Ruggero, via Generale Gaeta, via Gabriele D’Annunzio, via Monsignore Sturzo, via Libertà e via Manzoni).

Il telegiornale di Teleiblea del 21 marzo 2023

Il telegiornale di Teleiblea del 21 marzo 2023

Nell'Indice: La mafia di Ragusa. La pace passa ormai dall'oriente. Le sagre a livello nazionale delle ProLoco. Gli appuntamenti elettotrali oggi a Ragusa. Intervista a Cateno Deluca. Scapinato a Ragusa. Servizio sella manifestazione contro le mafie. Intervista ad Antonino Duchi


Una bella occasione per Ragusa. Giovanni Cultrera ha incontrato l'assessore Scarpinato

Una bella occasione per Ragusa. Giovanni Cultrera ha incontrato l'assessore Scarpinato

L’assessore regionale ai Beni Culturali, Francesco Scarpinato, insieme al direttore generale dell’assessorato Mario La Rocca, è stato lunedì in visita nella provincia di Ragusa, accompagnato dal sen. Salvo Sallemi e dall’on. Giorgio Assenza. L’esponente del Governo Schifani, in particolare, ha visitato il Museo Civico di Storia Naturale di Comiso e poi il Comune - presenti il sindaco Maria Rita Schembari e gli assessori Dante Di Trapani, Giuseppe Alfano e i consiglieri - successivamente il Museo di Kamarina e, a Ragusa Ibla, il Teatro Donnafugata dove è stato accolto dall’associazione Donnafugata 2000 e le padrone di casa Vicky e Costanza Di Quattro.
Davvero un'occasione d'oro per la nostra città. Se solo lo avessimo saputo! Perché a noi della stampa avrebbe fatto piacere capire le strategie della Regione nei confronti della cultura di questa città che, come abbiamo detto più volte, pecca molto per attività di rilievo. Ci sono tante cose da discutere e in parte lo ha fatto il candidato a sindaco Giovanni Cultrera che, con l’assessore, ha avuto l'occasione di “uno scambio di vedute sulla valenza di politiche strategiche per l’enorme patrimonio artistico-architettonico della Sicilia”.
“Ho colto l’occasione - ha spiegato Cultrera - per rappresentante all’assessore Scarpinato le esigenze del territorio ibleo che ha nella cultura e nei beni culturali il volano dello sviluppo turistico. Ragusa può essere sempre più protagonista nel contesto del Sud-Est siciliano e c’è l’esigenza di una forte sinergia fra le istituzioni locali e quelle regionali per opportune politiche di valorizzazione del territorio e dell’enorme patrimonio dalle grandi potenzialità”.
“Inoltre - continua Cultrera - ho sottoposto all’attenzione di Scarpinato e La Rocca la necessità di interventi per l’area del Museo di Kamarina dove le problematiche del costone sono state aggravate dalla recente alluvione e per tutte le aree archeologiche che ricadono in territorio del Comune di Ragusa. Più in particolare, per quanto riguarda i beni culturali nella nostra città ho chiesto un intervento immediato per sbloccare la ormai troppo lunga vicenda del Museo Archeologico di Ragusa, la cui apertura si attende da mesi, dopo il lungo periodo di chiusura per l’adeguamento dei sistemi di sicurezza”.
“Infine - conclude il candidato del centrodestra - ho voluto approfittare della disponibilità dell’assessore per ulteriori incontri per focalizzare le strategie più opportune in campo culturale, nel quale Ragusa non ha brillato negli ultimi anni per un approccio dei vertici comunali che si è dimostrato non all’altezza delle aspettative della città”.


De Luca chiama Cassì

De Luca chiama Cassì

Preferiamo utilizzare solo i nomi dei leader delle formazioni politiche perchè  non possiamo parlare di partiti e neanche di movimenti, per fare cenno all'appuntamento di stamattina, in un frequentato e confusionario bar del centro,  che ha visto incontrarsi  Cateno De Luca e Peppe Cassì in corsa per la rielezione a sindaco del capoluogo ibleo. C'era stata nel passato la querelle sulla parola "partito", aborrita dall'uscente, e con deferenza Sud Chiama Nord, con tanto di rappresentanti alla Camera, al Senato e all' Ars, si è trasformata in una più semplice lista De Luca per Ragusa.  A parte le considerazioni di etica politica l'on De Luca ha voluto precisare che ha apprezzato l'opera del sindaco in carica e quindi è stata una scelta obbligata quella di correre con lui. E' anche un'occasione per vedere lo stato di salute del partito ( intendiamo parlare di voti) perchè un buon risultato potrebbe facilmente sancire la partecipazione diretta alle scelte amministrative potendo contare su un assessore. Non sarà facile ma per Cateno non ci sono sfide che non possano essere superate. Dovremo vedere quali candidati andranno in questa lista per capire se la mossa di Cassì e quindi di DeLuca è stata intelligente.