Patrimonio dell'Umanità?

Patrimonio dell'Umanità?

Il ministero della transizione ecologica ci ha lasciato diverse eredità molte delle quali importanti altre innovative che vengono criticate ovunque a causa dell'invadenza e dell'educazione dei fruitori. Il comune di Ragusa, ad esempio, ha sposato in pieno la proposta dei monopattini elettrici che sono certamente una bella cosa ma che incominciano davvero ad inquinare se non si mette mano a un regolamento preciso per quanto riguarda i luoghi per accedere al servizio. Una delle più belle piazze d'Italia è di sicuro a Ibla, dove il Duomo di San Giorgio domina con la sua possanza uno spazio considerato il meglio del barocco siciliano. Eppure c'è qualcuno che di tutto questo se ne frega altamente. Turista o cittadino, se le telecamere tanto decantate fossero in funzione, il colpevole dovrebbe essere redarguito e multato. Basta guardare la foto del titolo. Non si tratta di una composizione artistica o di un monumento aggiunto è proprio il risultato di un gesto da maleducato.  Non è un peccatuccio veniale, basta spostarlo si potrebbe dire,  ma è un'offesa a chi vuole fruire del nostro territorio godendone in pieno la bellezza. Ma la foto non è un'eccezione. Non è opera di un buontempone invece è in corso una manovra di occupazione silenziosa degli spazi più belli come si vede dalle altre foto. Il comune deve intervenire prima di tutto con l'assessorato che da le autorizzazioni rivedendone i parametri e poi con in Vigili Urbani che devono multare non il maleducato  "monopatterista" , se non lo trova, ma la ditta che mette a disposizione i mezzi visto che non riesce a controllarli. Infine se siamo davvero tanto appassionati di questo mezzo, e io non lo sono per niente, si devono individuare delle aree di parcheggio fuori dai monumenti Unesco e appunto vigilare affinché ci sia il rispetto delle regole. Non è scritto da nessuna parte che con quelle pericolosissime due ruote si possa andare ovunque senza considerare i sensi unici, le ztl , i divieti di sosta per arrivare a mettere 20 monopattini in piena piazza Duomo. Non so se esiste ancora un ufficio  internazionale che si occupa di Unesco ma se qualcuno fa questa segnalazione non ci facciamo una bella figura.


La palla al balzo

La palla al balzo

Le dichiarazioni di Barone, nella bucolica conferenza stampa di venerdì, non potevano certo sfuggire  alle opposizioni  che, come dice il titolo dell'articolo, colgono la pala al balzo per  criticare l'amministrazione.  Ma loro stessi affermano che quanto detto era risaputo ma nessuno però ha mai avuto l'ardire di  mettere nero su bianco. Oggi arriva il comunicato a firma di Firrincieli e di  un risvegliato Tringali.
“L’interesse, da parte nostra, è sinceramente relativo nella diatriba, ormai diventata da cortile, tra il sindaco Cassì e l’ex assessore Barone. Uno spettacolo indecente, di cui speriamo la città si ricordi al momento di andare al voto, visto che, a quanto stiamo apprendendo, tutta l’immondizia nascosta sotto il tappeto buono di casa sta, adesso, venendo allo scoperto con tutto l’olezzo del caso. Ma questo, ripetiamo, è una questione che non ci riguarda da vicino e che attiene, di più, alla sfera del gossip politico. Non altrettanto si può dire delle gravi affermazioni di Barone, a sfondo queste sì politiche e amministrative, durante la conferenza stampa di ieri che non hanno fatto che confermare alcuni timori che da tempo nutrivamo riguardo ad alcuni gangli vitali di questa esperienza amministrativa”. Sergio Firrincieli e Antonio Tringali,  dicono ancora che  le questioni  “meritano di essere approfondite, così come più volte, in aula, nel corso di questi anni, avevamo noi già chiesto di fare e così come, adesso, si rende più che mai necessario, magari attraverso l’utilizzo del sistema dell’accesso agli atti, per ottenere riscontri specifici sulle problematiche emerse”. Ci riferiamo dicono i due consiglieri M5S agli accenni fatti da Barone sull’urbanistica ,  al fatto che in quel settore nessuno, a parte il sindaco e l’assessore di riferimento, possano mettere mano, neppure per un confronto. Ma per quale motivo? Cosa c’è da nascondere? E, soprattutto, perché c’è stato così tanto tempo da attendere prima di arrivare a definire il primo passo del nuovo Prg quando, ormai, l’attuale esperienza amministrativa sta per scadere? Sono tutti interrogativi da sciogliere con la massima chiarezza nei confronti della cittadinanza. Così come anche le accuse di Barone riguardanti gli incarichi professionali, tutti, ha detto l’ex assessore, con il ribasso dell’1%. Anche in questo caso si tratterebbe, se confermato, di un sistema blindato, all’interno del quale in pochi possono accedere. La gestione di certi aspetti dovrebbe essere posta ancora più sotto i riflettori. I pentastellati proseguono: per tale ragione, ci rivolgiamo al sindaco chiedendo di fare piena luce.


C'è una buona stella siciliana?

C'è una buona stella siciliana?

"Miccichè resta a Palermo, forse andrebbe a Roma soltanto se riuscisse a soffiare a Musumeci il ministero del Sud”, Abbiamo letto su un giornale on line.  Ma ora la notizia è certa Musumeci, nonostante tutto, è stato nominato ministro per il sud e per il mare. Dunque Miccichè resta all'Ars. Cosà farà è ancora tutto da vedere. Ma a noi di Miccichè frega ben poco. C'è invece una congiuntura interessante che deve per forza giovare a noi siciliani. Si è sempre detto che avere governi omologhi tra Roma e Palermo è il massimo delle aspettative se poi c'è anche il ministro per il sud che è siciliano, ma ancora di più, è stato presidente della regione, fresco fresco, dovremmo trovarci in una condizione irripetibile per tentare di superare qualche gradino dell'incolmabile gap che ci divide dal nord. Contano però i rapporti. Come stanno Schifani e la Meloni? Si dice siano “in buoni rapporti”. Lui è di Forza Italia ma ultimamente  sembra un forzista abbastanza annacquato . E’ uomo delle istituzioni ed è, anche, il candidato vittorioso del centrodestra, indicato, in Sicilia, dal neo presidente del Senato, Ignazio La Russa (siciliano anche lui),  e dunque da Meloni e Fratelli d’Italia. Può esserci  un filo diretto tra Palazzo Chigi e Palazzo d’Orleans ? Certamente parlando dei rapporti umani, sempre condizionanti perfino in politica, i vertici sono rappresentati da persone che si parlano e che hanno una certa vicinanza. Mettiamoci anche Musumeci ministro senza portafoglio,  ringraziato a Roma dopo la sua rinuncia a dare battaglia fino all’ultimo per la candidatura. Molti ministeri hanno cambiato nome, a cominciare da quello, abbastanza fantasioso, della transizione energetica che è diventato Ambiente e sicurezza energetica il che fa presagire nuove aperture su diversi fronti dell'economia. Per Musumeci la dicitura esatta del suo ministero è ‘Politiche del Mare e Sud’. Dentro c'è tutto considerando che la nostra è una penisola circondata da più mari ma questo apre ad azioni di ogni tipo. Nello non può disconoscere le sue origini e non c'è dubbio che la Meloni questo glielo riconosce, nel senso del  bilanciamento con il  Nord. La conclusione è che se tutto va bene, e non mi interessa fare valutazioni politiche e partitiche sul governo, qualcosa potrebbe cambiare per la Sicilia.


Il piano regolatore che verrà.

Il piano regolatore che verrà.

Ed ecco il documento che riguarda il piano regolatore per il quale, l'ex assessore Barone aveva mostrato diverse perplessità.  A dire il vero a meno di 6 mesi dalla scadenza della sindacatura forse sarebbe stato opportuno rimandare il compito alla nuova amministrazione, anche al Cassì bis, certamente, ma imporre le proprie scelte a chi verrà dopo non è una bella cosa. Abbiamo detto lo stesso di fronte al contraddittorio, piano del turismo che dura diversi anni. Non è giusto arrogarsi questo diritto. E neanche mettere davanti l'università perchè dovrebbe essere la città a dare indicazioni pratiche piuttosto che tecnico giuridiche. Avremo occasione di parlarne perchè si tratta di un documento complesso  che avrà enormi ricadute sulla città, sul modo di intenderla e di viverla. Metti caso che a chi viene dopo non gli piaccia. Crediamo che se non ci sono altri interessi, e non sappiamo dire quali, tutta questa fretta non c'è ma ce ne occuperemo dopo certamente. Intanto vediamo cosa dice il sindaco Cassì.

“Il Piano Regolatore Generale è lo strumento strategico con cui i Comuni
definiscono e pianificano lo sviluppo urbanistico futuro all’interno dei loro territori;
mette nero su bianco la visione della città che sarà.
L’ultimo Prg della nostra città risale al 2006, ma per alcune parti la Regione, cui
spetta l’approvazione definitiva, aveva disposto uno stralcio; motivo per cui diverse
aree del territorio sono rimaste regolamentate dal precedente Piano del 1974, quasi
50 anni fa.
Ragusa sta per dotarsi di un Piano Regolatore Generale per molti aspetti innovativo,
con il preminente obiettivo di tutelare e valorizzare l'ambiente, il paesaggio, il nostro
straordinario patrimonio culturale ed architettonico, nel rispetto tanto delle tipiche
peculiarità quanto delle moderne esigenze del territorio, risolvendo al contempo
alcune criticità legate al precedente Piano.
Presenteremo via via gli aspetti fondamentali del Piano e, soprattutto, daremo corso
ad uno speciale iter di convalida e partecipazione: dopo la approvazione in Giunta
avvenuta giovedì sera, il PRG sarà presentato alla città e quindi andrà in Consiglio,
cui compete l’adozione. Ci sarà poi un termine entro il quale tutti i portatori di
interesse potranno fare osservazioni prima della definitiva approvazione, ancora in
Consiglio, e la successiva trasmissione alla Regione, cui spetta l’ultima parola.
In questo tempo, sarà quindi avviata una fase di confronto con la città: con la
approvazione in Giunta e la pubblicazione del Piano, tutti i cittadini possono
prendere visione degli elaborati e delle schede nelle quali sono incluse le aree cui
sono interessati.
Il nuovo Prg è infatti un documento assai corposo, composto da decine di elaborati
cartografici, ben 60 schede norma, 181 tavole di studio geologico e numerosi allegati
specifici per il verde e l’ambiente, a cui hanno lavorato per molti mesi diversi
professionisti sia interni sia esterni all’Assessorato competente, ai quali va un sentito ringraziamento.
Proviamo allora intanto ad enunciare i principi che hanno ispirato il nuovo Piano
Regolatore, così come efficacemente espressi nello Schema Strategico predisposto
dal Dipartimento Ingegneria Civile e Architettura dell’Università di Catania, che ha
significativamente collaborato alla sua stesura:
- il Piano sceglie di porre in essere delle strategie volte al riequilibrio del territorio
comunale con attenzione verso la rigenerazione del territorio urbano ed extraurbano,
avendo come fine prioritario la qualità dell'insediamento, nonché il corretto
dimensionamento delle attrezzature e dei servizi indispensabili al soddisfacimento
della vita associata della comunità, secondo principi di equità distributiva di
vantaggi e oneri derivanti dalle previsioni urbanistiche.
La rigenerazione urbana è una modalità di intervento sviluppatasi in Europa in anni
recenti, prevalentemente al fine di perseguire obiettivi di qualità urbana, affrontando
i temi della disuguaglianza e del degrado di parti della città e reindirizzando
questioni economiche, sociali, politiche e ambientali.
La rigenerazione urbana si attua per mezzo di progetti che intervengono in
prevalenza sulla città esistente, puntando con decisione sul recupero delle parti
degradate o sottoutilizzate del tessuto urbano, sulla dotazione di servizi e sulla
costruzione e riorganizzazione dello spazio pubblico. La scelta di concentrare
l'attenzione sulla rigenerazione urbana è senza dubbio coerente non solo con
l'indirizzo generale oggi prevalente nelle politiche di pianificazione ma anche con la
condizione attuale del sistema insediativo della città di Ragusa, che ha conosciuto
negli ultimi decenni una notevole espansione edilizia, quasi sempre caratterizzata da
una marginale attenzione alla qualità urbana, e che si avvia oggi verso una
condizione di consistente rallentamento della crescita demografica.
Questa duplice condizione richiede pertanto una decisa inversione nelle scelte
urbanistiche.
In questa prospettiva, particolare attenzione è stata rivolta alla qualità dello spazio
pubblico. Le attrezzature sanitarie di quartiere e il verde pubblico, per esempio,
devono essere non solo correttamente distribuiti rispetto alle aree residenziali ma
anche facilmente accessibili.
A tal fine la strategia complessiva si muove in due direzioni.
La prima è nel costruire una rete capace di connettere parchi, giardini, spazi verdi
esistenti con altri spazi aperti pubblici/privati al fine di potenziare l'accessibilità e la
fruibilità degli stessi e al contempo del verde, aumentando la capacità di fornire
servizi ecosistemici. Questi servizi, come purificare l'aria, sequestrare CO2 in
atmosfera, ridurre le temperature locali e le isole di calore, intercettare e ridurre
l'impatto degli eventi pluviali estremi, aumentare la permeabilità dei suoli per ridurre
il ruscellamento delle acque piovane, contribuiscono significativamente a migliorare
le condizioni di vivibilità e di sicurezza delle città soprattutto nella prospettiva della
mitigazione di questi rischi naturali amplificati dai cambiamenti climatici.
Il secondo indirizzo è basato sull'idea è che intorno ai nodi di un'infrastruttura di
trasporto pubblico, nella fattispecie le stazioni della metroferrovia, debbano
concentrarsi le funzioni urbane attrattrici di grandi flussi di utenza e dunque ad elevata richiesta di accessibilità. Un tale approccio consente sia di aumentare
l'efficienza del trasporto pubblico che di minimizzare l'utilizzo del mezzo privato con
conseguente riduzione di congestione veicolare, richiesta di parcheggi e risparmi
globali di energia ed emissioni di gas clima-alteranti”.


Il telegiornale di Teleiblea del 21 ottobre 2021

Il telegiornale di Teleiblea del 21 ottobre 2021

Nell'Indice: Finalmente un governo nazionale. La Meloni legge l'elenco dei ministri. La politica locale. La conferenza stampa di Barone. (I commenti. La sanità regionale e le indagini per bloccare il malaffare. Mal Comune con Cesare Pluchino. Intervista a Mario Liberto sulla scuola dei gusti a Termini Imerese.


Come, chi, dove, quando e perchè.

Come, chi, dove, quando e perchè.

Ci ho pensato tanto. Ho cercato le parole giuste per riferire ai nostri lettori il resoconto della conferenza stampa di Ciccio Barone, svoltasi  venerdì  mattina alla villa comunale di Ibla. Mi ero chiesto, tra l'altro, il perchè della scelta di questa location. Generalmente, se si deve fare un discorso serio sulla politica cittadina, si preferisce una sede adeguata dove la stampa si accomoda davanti al relatore e dove magari possono funzionare bene tutte  meraviglie del web in diretta o registrata. (Oggi non è andata così: la tanto osannata diretta non aveva l'audio!)  La risposta è che forse il "nostro" voleva la claque, voleva la gente che lo appoggiasse ma lo stile è un'altra cosa. Scrivo dunque questo pezzo  come se fosse un fatto di cronaca citando anche le circostanze che lo hanno generato. Parlando con Ciccio qualche giorno prima avevo suggerito di non scendere nel personale, di non citare episodi che lo avevano coinvolto emotivamente perchè questa è una questione politica, anzi di opportunità politica ma lui non ha ascoltato.  E ha costretto noi ad ascoltare il suo eloquio durato quasi 40 minuti dove, a braccio, si sono messe una sull'altra tutte le questione amministrative e non  che lo hanno angosciato in questi 4 anni. Insomma poteva durare la metà e dire il doppio delle cose, a patto che le volesse dire davvero. Perchè quando si parla di piano regolatore, di costi dei lavori pubblici esagerati, di cerchio magico ci voglio le prove provate senno si rischia. Alla fine della storia c'è una sola verità. Cassì ha tutto il diritto di nominare e "snominare" i suoi assessori, può far riferimento alla caduta della fiducia perchè magari è normale che accada dopo che il suo assessore, da qualche mese, va sbandierano i suoi mal di pancia ventilando in tutte le maniere i preparativi alla candidatura a sindaco. Se tutto quello che ha detto l'ex assessore è vero ci aveva perso tempo ad andarsene e magari scrivere qualche lettera alla magistratura. Noi, per nostra abitudine, non diamo nulla per scontato e siamo soliti sentire tutte le campane. Lunedi sera quindi, in studio a Teleiblea, ci sarà Peppe Cassì ma non in veste di "imputato" ma di persona informata dei fatti.  Per completezza d'informazione, appunto, vi invitiamo a sentir alcuni passaggi dell'intervista rilasciata a diversi colleghi da Ciccio Barone.


Sorella sanità 2

Sorella sanità 2

“I siciliani hanno appreso oggi dell’arresto di alcuni soggetti per un giro di mazzette finalizzato all’aggiudicazione di appalti nella Sanità siciliana: è questa l’opera di buon governo lasciata in eredità a Schifani dal precedente governo e che il presidente si è detto convinto di voler proseguire? Speriamo proprio di no”. Così l’on. Dipasquale, parlamentare regionale del Partito Democratico, commenta la notizia odierna sull’esito dell’indagine “Sorella Sanità 2” condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria-Gruppo Tutela Spesa Pubblica del comando provinciale della Guardia di finanza di Palermo.
“Mentre continuano le indagini da parte degli organi competenti, dalle quali emergono scandali e irregolarità che si aggiungono agli scandali e alle irregolarità già emersi in altre attività di inchiesta negli ultimi cinque anni sulla Sanità Siciliana - aggiunge l’esponente dem - i cittadini siciliani sono ancora costretti a ore e ore di attesa nei pronto soccorso, non riescono a prenotare una TAC o una visita specialistica, le liste di attesa per gli interventi si allungano. Questa è la realtà, drammatica, del sistema Salute della Regione Siciliana. Eppure è passato appena un mese da quando a pochi giorni dal voto, durante l’evento “Il diritto alla salute dei siciliani” organizzato dall’ex assessore alla Sanità, Schifani diceva d’essere orgoglioso di “ereditare questo buon governo”. Sinceramente ci auguriamo che ci sia una decisa inversione di tendenza”.
“Pretendiamo - dice ancora Dipasquale - che questo “modello” di governo finisca, che vengano nominati manager capaci, che chi governa sappia prendersi le proprie responsabilità. Pretendiamo - conclude - che la Sanità in Sicilia possa tornare a essere degna di un Paese civile e che cessino gli scandali e gli affari”

Intensa l'attività dei Carabinieri in provincia di Ragusa

Intensa l'attività dei Carabinieri in provincia di Ragusa

Intensa l'attività dei Carabinieri della provincia di Ragusa in questi giorni. Nell'ambito del contrasto ai reati contro il patrimonio dei Carabinieri del Comando Provinciale di Ragusa, nei centri urbani e nelle periferie rurali i militari dell'Arma di VIttoria  venivano informati della presenza di sconosciuti, in un uliveto, che tagliavano i rami di alcune piante secolari per raccoglierne i frutti. Raggiunto immediatamente  il posto sorprendevano 3 ladri all'opera all’interno della piantagione che si erano dotati, oltre che di un  furgone per il trasporto delle ulive, anche di idonea attrezzatura e addirittura di una motosega a scoppio per recidere i rami degli ulivi e raccogliere le olive dai rami caduti per velocizzarne la raccolta. I militari hanno recuperato   100 kg di olive già caricate sul furgone, senza poter evitare i danni già causati agli ulivi secolari. I Carabinieri hanno pertanto sequestrato il furgone e l’attrezzatura e arrestato i 3 ladri per tentato furto aggravato in concorso che, dopo il rito direttissimo di convalida dell’arresto, venivano posti in libertà in attesa di giudizio.  I carabinieri di Modica intanto nella mattina di giovedì 20 ottobre hanno rintracciato ed arrestato G.L., 38enne rosolinese, A.V., 32enne pozzallese, entrambi coinvolti nelle attività criminali che, la scorsa settimana, nell’ambito dell’Operazione “THE FAMILY”, hanno portato all’arresto di 5 soggetti, già sottoposti a misura cautelare. La coppia, rintracciata dai militari dell’Arma attraverso approfondite attività d’indagine, risultava abitare nei pressi di Francoforte sul Meno, nella Germania sud-occidentale. Da qui i due conviventi davano il proprio contributo, anche economico, alle attività illecite della famiglia, interfacciandosi telefonicamente in prima persona con corrieri e fornitori di droga. Il coinvolgimento nel business criminale si faceva anche più intenso nei periodi estivi, quando i due ritornavano a Pozzallo per trascorrere le vacanze anche con i propri familiari.  Si conclude così l’Operazione “THE FAMILY” che, protrattasi da maggio a luglio 2021, ha permesso di disarticolare una fiorente attività criminale diretta da un nucleo familiare attivo nella compravendita e nella cessione di sostanze stupefacenti, in particolare di tipo eroina e metadone, operante esclusivamente nel territorio di Pozzallo. I 7 soggetti coinvolti sono accusati, a vario titolo, di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti continuata e aggravata poiché commessa da più persone in concorso tra loro. I soggetti destinatari dei provvedimenti restrittivi, emanati dal Tribunale di Ragusa e dal Tribunale per i minorenni di Catania, su richiesta delle rispettive Procure della Repubblica, sono stati condotti presso le case circondariali di Ragusa, Palermo Pagliarelli e Catania Piazza Lanza.


La controriforma delle province

La controriforma delle province

Le nove " province regionali" siciliane avevano un ruolo importatissimo nella nostra isola  che, in verità, solo  in sparuti casi era stato assolto in pieno. La maggior parte delle volte invece questi enti  servivano solo a sprecare denaro e mostrare la parte peggiore della politica e della amministrazione locale. C'erano, è vero, delle eccezioni, almeno in parte, come ad esempio la provincia di Ragusa che, insieme ad altri organismi sovra comunali territoriali,  erano quasi degli esempi virtuosi. Questo però non è servito a salvarle da quella  mania dell'accentramento e del commissariamento che colpì il presidente del tempo, tale Raffaele Lombardo. Ci si mise anche Renzi e la famosa legge Delrio ma, mentre in Italia le province continuano a esistere e ad operare, in Sicilia invece sono  rimaste senza fondi e con pochissime cose da fare mentre i comuni sono stati caricati di troppi compiti senza avere i f le risorse necessarie . Ora leggiamo sul  Quotidiano di Sicilia che qualcosa sta cambiando infatti dopo una fallimentare riforma e numerosi tentativi abortiti di controriforma torna in auge la vicenda delle ex Province siciliane, abolite nel 2014 da una Legge regionale (8/2014) e sostituite con Liberi Consorzi di Comuni e Città Metropolitane, enti rappresentativi cosiddetti di secondo grado, a legittimazione indiretta degli organi di governo, eletti non dai cittadini ma dagli amministratori dei comuni che li compongono. Il neo presidente Schifani vuole rendere le ex Province efficienti Otto anni dopo, per porre rimedio alla paralisi di questi enti fondamentali dell’assetto istituzionale locale, il neo presidente della Regione, Renato Schifani, ha proposto tra le priorità del suo programma di Governo una ristrutturazione in grado di renderli efficienti. Lo ha detto anche in occasione del Forum con il QdS pubblicato lo scorso 3 settembre: “Sono dell’idea che occorre avere il coraggio di reintrodurre le Province. Perché quelle funzioni che avrebbero dovuto essere assorbite dai sindaci delle Città Metropolitane in realtà sono rimaste sulla carta. Delle ex Province sono rimasti costi e strutture, a cui si è aggiunto il problema delle strade abbandonate, perché non più di competenza di questi Enti”.  Ecco quindi la riesumazione delle Province Nel pieno di una crisi che mette a rischio la sopravvivenza e la competitività di numerose imprese e la funzionalità del sistema economico-sociale siciliano, la riesumazione delle Province può apparire un tema privo di concrete ricadute sulle condizioni di vita dei cittadini e del sistema produttivo siciliano, che interessa esclusivamente politici ed appassionati di modelli istituzionali. In realtà i cosiddetti Enti di area vasta sono titolari di funzioni fondamentali concernenti le attività produttive e lo sviluppo territoriale, l’assistenza alle categorie svantaggiate, l’istruzione, l’ambiente, l’urbanistica e il governo del territorio, e dovrebbero svolgere un ruolo rilevante e strategico nella programmazione e nella gestione delle politica ma il più delle volte sia per la mancanza dei fondi che per il disinteresse del commissario in carica non riescono a svolgere i l compito. Speriamo ce Schifani possa davvero portare avanti questa controriforma.


Il telegiornale di Teleiblea del 20 ottobre 2022

Il telegiornale di Teleiblea del 20 ottobre 2022

Nell'Indice: La lunga estate del 2022. La più calda degli ultimi 200 anni. Servizio. Il gas e il governo Meloni. Il porto di Pozzallo. Intervista al sindaco Ammatuna. La politica iblea. Enna candidata a capitale della cultura. Corso di presepismo. Servizio di Teresa Guarnuccio. Lo sport.


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