Arrestato per scontare pena detentiva

Nella tarda serata di ieri, al termine di una caldissima giornata dArrestourante la quale 5 pattuglie 
si sono alternate nella diuturna attività di territorio del territorio sciclitano, i Carabinieri 
della  Tenenza di Scicli hanno  tratto in arresto  PACETTO Giovanni, pregiudicato
sciclitano sul cui conto era pendente un “ordine di esecuzione per l’espiazione di pena detentiva” 
emesso nei giorni scorsi  dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte 
d’Appello di Catania.
Il provvedimento consegue alla sentenza con la quale  la Corte d’Assise d’Appello di 
Catania lo aveva condannato, nel marzo del 2010, a 4 anni di reclusione riconoscendolo 
colpevole  dei reati di favoreggiamento personale e detenzione di armi clandestine. La 
condanna è riconducibile all’omicidio  di Giuseppe DRAGO  avvenuto a Scicli nel 
lontano ottobre 2007 allorquando, nel quartiere Jungi,  venne ammazzato a pistolettate
sull’uscio di casa sua, in via fratelli Cervi.
I quattro imputati  venero giudicati con il rito abbreviato:  20 anni di carcere  vennero
inflitti al 38enne Antonino Ferrante, inteso Toni, che si assunse la responsabilità 
dell’omicidio. 16 anni di reclusione alla sorella 41enne Maria Ferrante. 20 anni di carcere 
anche all’altra sorella 33enne Elena Ferrante. Dodici anni di carcere sono stati inflitti al 
coimputato Giovanni Pacetto, pastore 21enne incensurato. Quest’ultimo rivestì un ruolo 
marginale nell’episodio di sangue, essendo stato chiamato di corsa da Toni Ferrante a 
cose già fatte per nascondere in un posto sicuro il fucile a canne mozze e la pistola 
calibro 7,65 utilizzati per ammazzare la vittima.
La Corte d’Appello di Catania ha poi riformato le condanne. Nel 2010 i magistrati etnei 
hanno, infatti, ridotto di cinque anni ciascuno le condanne inflitte in primo grado dal 
Gup del Tribunale di Modica ad Antonino  Ferrante e alla sorella Elena.  Sei in meno
sono stati inflitti alla sorella Maria, mentre 4 anni (rispetto ai dodici di primo grado) sono 
stati inflitti a Giovanni Pacetto, unico ad essere stato rimesso nel frattempo in liberta.
A seguito del suo arresto, avvenuto nel lontano ottobre del 2007, PACETTO aveva già 
trascorso in carcere 2 anni e 29 giorni quale misura cautelare.
Tornato in libertà ed ottenuta la sospensione della pena, si è visto però negare 
l’affidamento ai servizi sociali ed ora dovrà scontare una pena detentiva di 1 anno e 11 
mesi presso la sua abitazione, in regime di detenzione domiciliare.

 

di Redazione07 Lug 2012 16:07
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