Acate. Crisi Agricola, bisogna ripartire dal Patto dei sindaci

Recentemente il sindaco è stato invitato dal Presidente del Consiglio Comunale di Niscemi a partecipare ad una seduta consiliare e dibattere sul tema della crisi agricola e sulle devastanti ricadute sulle aziende e sulla popolazione. In un clima di responsabile collaborazione, ha avuto modo di apprezzare l’accoglienza e gli interventi puntuali e intelligenti del Presidente, dei consiglieri e degli imprenditori.
Grato per il cortese invito, ha ribadito le sue tesi, sostenute da anni, nelle tante assemblee e a fianco di vari Movimenti.
La lunga militanza, non priva di momenti di scoramento, gli ha fatto maturare l’idea della necessità di un movimento del Sud per imporre all’Europa strategie a difesa dell’Agricoltura meridionale, ghigliottinata dall’Euro e dai tanti infelici “Patti”.
Nel suo intervento ha ribadito la linea tracciata nell’ormai famoso incontro di Marina di Ginosa (TA), allorquando, consapevole delle sconfitte subite, propose la creazione di una rete fra le Regioni del Sud, provocatoriamente chiamato “Regno delle due Sicilie”, per superare i perimetri provinciali e, insieme, parlare con autorevolezza con Bruxelles. Ma ciò, ormai, per noi non basta. Bisogna eliminare l’istituto della Delega: nel corso di questi anni abbiamo incontrato Ministri e Onorevoli, Assessori Regionali. Risultati? Deludenti! Perciò la nostra convinzione che bisogna dialogare con il Governo Regionale e Nazionale, ma non delegare. Al tavolo delle trattative europee ci debbono essere in primis i rappresentanti locali e gli imprenditori. Solo così potremo avere un maggior peso politico nelle trattative col Presidente Juncher e il Commissario all’agricoltura Hogan, scelti da altri e da sempre sordi agli appelli delle popolazioni del Sud e, forse, del tutto ignari dei nostri reali problemi.
Quindi la nostra proposta è quella di ripartire, questa volta, dai Territori: Sindaci, Consigli Comunali, associazioni di categoria e rappresentanti politici regionali e nazionali, per coinvolgere tutti i nostri Deputati del Parlamento europeo. E’ ovvio che bisogna mettere da parte divisioni e steccati politici, provincialismi ed egoismi di parte: la posta in gioco è alta e siamo ormai alla fine, anche della pazienza.
Il Consiglio comunale di Niscemi ci sembra un buon inizio: prima gli interessi delle nostre comunità. Questo è emerso chiaramente da quanto detto dai Consiglieri, dai rappresentanti di categoria, dagli imprenditori e dai Sindaci presenti: valutazioni politiche e proposte concrete, scevri da futili e pretestuose polemiche ed offese personali, come purtroppo siamo abituati ad assistere, dove il nullismo e il non decidere mai arreca enormi danni alla comunità.

di Redazione28 Feb 2018 14:02
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