Non piace il bando per il Castello

“Sto bando per il museo del costume a Donnafugata non piace proprio”. A dirlo questa volta è il Laboratorio 2.0 che avanza dubbi circostanziati sulla valenza economica e la sostenibilità dello stesso.  Tra l’altro dobbiamo dire che proprio Sonia Migliore, oggi portavoce del Laboratorio, da assessore alla cultura di qualche anno fa, si è impegnata moltissimo per il Castello ottenendo ottimi risultati come ad esempio quello del riconoscimento come “casa della memoria”.  In pratica il comune ha preprato un bando senza avere la minima idea dell’economicità dello stesso. Si parla di centinaia di miglaia di euro senza però aver mai sperimentato la forza attrattiva del Museo distaccato dal castello vero e proprio. E poi che succede. Se la ditta che si aggiudica l’appalto non vende centomila biglietti all’anno?  Interviene l’amministrazione? Quale quella di ora o la prossima. Insomma senza un vero piano industriale si fallisce l’obiettivo. Noi crediamo che senza ghirigori burocratici l’Amministrazione se voleva favorire qualcuno lo poteva fare dando un incarico professionale per l’allestimento,  ed il primo problema era superato, e poi si faceva il ceck per l’appetibilità della mostra avendo così a disposizione dati oggettivi per un prossimo bando. Come al solito questa amministrazione non sa bene come sfruttare in pieno i propri beni accontentandosi dell’andazzo generale.  Infine c’è la questione dei tempi! E’ un bando europeo e chi ha redatto il capitolato non pensa che al di la della provincia ben pochi sanno cosa è Donnafugata e se si fosse voluto coinvolgere davvero qualche grossa realtà extra siciliana bisogna dare i tempi giusti per poter fare un progetto reale e sostenibile.

Ecco comunque il comunicato stampa inviatoci da Lab.2 e neòlla foto vedete alcuni abiti e la restauratrice Tiaziana Iozzia

L’amministrazione comunale ha proceduto all’emanazione di un bando per l’“Affidamento in concessione della gestione dei servizi di custodia, promozione e valorizzazione del Museo del Costume Gabriele Arezzo di Trifiletti presso il Castello di Donnafugata”. Data di pubblicazione 10 novembre 2017, data di scadenza per partecipare 28 novembre. Valore complessivo dell’appalto, 500mila euro.

Secondo il direttivo del Laboratorio politico 2.0 “è facile comprendere che appena 18 giorni dalla pubblicazione non possono essere considerati un tempo sufficiente per consentire la più ampia partecipazione, aprendo l’offerta anche al di là dei confini regionali, per aziende che siano non solo interessate, ma anche economicamente capaci di una gestione così come viene richiesta. Inoltre sarebbe necessaria una maggiore pubblicità del bando, fuori dal sito istituzionale del Comune, quindi su mezzi di comunicazione di massa, allo scopo di lavorare al meglio per la valorizzazione di questo patrimonio”.
“Siamo convinti che il Museo del Costume possa rappresentare un valore aggiunto anche per la promozione complessiva del bene monumentale che lo ospita – proseguono dal Lab 2.0 – ma proprio per l’importanza che ricopre tale opportunità, rispetto anche all’assenza di dati di lungo termine che lo riguardano, offriamo all’Amministrazione due valutazioni: attualmente non siamo in grado di sapere in proiezione il potenziale effettivo del Museo, quindi anche se il Comune calcola che il suo valore può aggirarsi sui 500mila euro, senza effettivi parametri in prospettiva potrebbe non essere appetibile un impegno di gestione di quella entità. Poi, ammettendo anche che qualcuno possa essere interessato a un tale impegno, non pensiamo che possano bastare 18 giorni per un’azienda, di qualsiasi dimensione, per stilare un “piano industriale” valido in grado di soddisfare le aspettative del bando, che prevede anche l’impiego di personale con tutte le tutele del caso”.
“Per queste ragioni – concludono – è nostro parere che l’Amministrazione debba cambiare almeno i termini di scadenza del bando stesso e, forse, anche il suo valore e le modalità di pubblicizzazione”.

di Redazione14 Nov 2017 11:11
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