Medioevo a Sant’Antonino

In Medioevo a Sant'Antonino contrasto con una visione dell’archeologia ragusana tardo-antica e altomedievale che sembra fatta soltanto di ipogei e catacombe, Ragusa Ibla e la sua “archeologia urbana” offrono spunti molto interessanti. Legati anche al periodo medioevale. E’ quanto emerso, ieri sera, nella conferenza d’apertura di “Medioevo…in che senso?”, la tre giorni promossa dall’associazione “SiciliAntica” che proseguirà anche oggi e domani. Il presidente Clorinda Arezzo ha chiarito, nel suo intervento, che “per quanto l’archeologia urbana a Ragusa non sia propriamente florida e l’archeologia preventiva appaia ancora oggi come una chimera che soltanto a tratti si manifesta, lasciando dettare le regole alla tempistica ristretta e alle ridotte risorse del cantiere, abbiamo voluto intavolare un discorso globale che abbracci la visione di insieme della città di Ragusa”. Dopo un primo momento, dedicato alla raccolta di tutte le informazioni relative al periodo in questione e alla creazione di un quadro di insieme che conferma una frequentazione tra l’VIII e il X secolo a Ragusa Ibla, Arezzo, specializzanda in archeologia medievale presso l’Università Cattolica di Milano, si è concentrata sull’analisi dettagliata dei pochi lacerti murari noti (quello alle spalle della chiesa del Signore Ritrovato e il tratto sito in Salita dell’Orologio) che, inseriti in un più ampio discorso topografico di insieme, portano ad una proposta del tracciato delle fortificazioni che dovevano anticamente cingere Ragusa Ibla. “Sulla loro datazione – ha chiarito – si è discusso mediante confronti diretti di tecniche murarie note, aprendo la strada a molteplici e affascinanti interpretazioni che potrebbero finalmente scrivere, o riscrivere, la storia della nostra città”. Saverio Scerra, funzionario archeologo della Soprintendenza ai beni culturali e ambientali di Ragusa, partendo da un inquadramento generale dell’architettura medievale nella Sicilia Sud-orientale configurabile nelle due principali tipologie di torrione e insediamento castrense, ha approfondito le caratteristiche di alcuni monumenti di probabile fondazione medievale nella provincia di Ragusa, come il cosiddetto “Palazzo” di contrada Palazzo nei pressi del non più esistente “Pantano della Castellana”. Dal canto suo, Giovanni Di Stefano, direttore del Parco archeologico di Camarina e docente presso l’Università della Calabria, subito dopo una breve illustrazione dell’attività archeologica della Soprintendenza dagli anni ’70 ai nostri giorni nell’abitato di Ragusa Ibla, si è soffermato sull’antichità documentata e sui pochi indizi esistenti che configurano il cosiddetto quartiere greco “nicolaico” (cioè dedito al culto di S. Nicola) corrispondente al sito in cui oggi sorge l’attuale chiesa di San Giorgio. “L’enkolpion (crocetta reliquiario a doppia valva) dell’XI-XII secolo esposto oggi presso il Museo del Duomo – ha detto Di Stefano – il rinvenimento di due monete, rispettivamente dell’IX e del XII secolo e la sopravvivenza di culti greci confermano la fisionomia ben caratterizzata e l’orizzonte cronologico del quartiere”. Subito dopo, i partecipanti sono stati guidati nell’auditorium di Sant’Antonino dove è stata ricostruita, con accurata attenzione filologica, la bottega dello speziale, ovvero il farmacista di una volta, tra erbe, decotti e aromi. Uno scorcio della quotidianità medioevale nel cuore di Ibla. Domani, domenica 28 aprile, altra giornata ricca di appuntamenti. Dalle 10,30 alle 12, a Sant’Antonino, si terrà il laboratorio teorico-pratico (rivolto agli adulti e con partecipazione gratuita) sulla didattica della musica medioevale tenuta dal maestro liutaio Severini. A mezzogiorno, l’apertura di Sant’Antonino per visitare la bottega dello speziale, l’orologio solare e l’angolo delle milizie. Alle 12,30 il terzo tour di SiciliAntica per la Ibla medievale, con partenza da Sant’Antonino e arrivo al museo del Duomo. La possibilità di pranzo medievale sarà offerta da Antico Vico e U Saracinu. Dalle 16 alle 18, poi, si svolgerà la caccia al tesoro medievale mentre dalle 17 è in programma un approfondimento guidato sulla concezione del tempo medievale presso l’orologio solare. Il quarto tour di SiciliAntica prenderà il via alle 17,30 con partenza da Sant’Antonino e arrivo in piazza della Repubblica. La chiusura della manifestazione è in programma a Sant’Antonino alle 19,30. La possibilità di cena medievale sarà offerta da U Saracinu e da Antico Vico mentre dalle 19 alle 22,30, al Manaki, di scena la “Cultura medievale a tavola” con degustazione di pietanze medievali accompagnate da vini, sidro di mele e birre d’abbazia.

 

di Redazione27 Apr 2013 10:04
Pubblicità