Il top dello sport italiano a Ragusa

coni ragusaE’ dal territorio che viene la voce dello sport. Ed è al territorio che ci rivolgiamo per raccogliere esigenze e ascoltare problematiche. E’ la premessa con cui il segretario generale del Coni, Roberto Fabbricini, ha aperto i lavori, questa mattina, dell’importante giornata ospitata dalla Scuola regionale di sport della Sicilia con sede a Ragusa in cui sono state delineate strategie complessive per il futuro del movimento sportivo in Italia. Fabbricini ha portato i saluti del presidente nazionale del Coni, Giovanni Malagò, ed ha chiarito che è necessario, in questa fase, mettere in luce un modo nuovo di concepire la gestione dello sport italiano. Presenze di spicco, dunque, a Ragusa che, per una giornata, è diventata la capitale dello sport in Sicilia e nel resto d’Italia. C’erano il vicepresidente nazionale del Coni, Giorgio Scarso, i presidenti nazionali della federazione italiana pallamano Francesco Purromuto, della federazione italiana pesistica Antonio Urso, della federazione italiana hockey su prato Luca Di Mauro, il consigliere nazionale della federazione italiana rugby, Orazio Arancio. Non poteva mancare il presidente regionale del Coni Sicilia, Giovanni Caramazza. A dare il benvenuto il delegato provinciale del Coni di Ragusa, Sasà Cintolo, che si è detto “molto onorato per il fatto che sia stato scelto il capoluogo ibleo per un vertice del genere. Grazie al vicepresidente nazionale Scarso – ha aggiunto Cintolo – per l’attenzione che ha avuto nei nostri confronti. E mi pare che il nuovo governo del Coni stia cominciando la propria attività sotto i migliori auspici”. Il vicepresidente nazionale del Coni, Giorgio Scarso, che ha dato il via ai lavori (non prima di avere dedicato un minuto di raccoglimento alla scomparsa di un grande campione come Pietro Mennea), ha voluto porre l’accento su “una pagina nuova di concepire la gestione dello sport italiano. Una pagina nuova che si concretizza – ha detto – nella vicinanza da parte del centro verso la base, non verso la periferia. E’ la base quella su cui si fonda il movimento dello sport italiano. A distanza di un mese dalle elezioni, abbiamo avviato questo tipo di contatto. Il fatto che oggi sia qui il segretario generale del Coni, i presidenti siciliani delle federazioni nazionali, il vicepresidente nazionale del Coni, rappresenta la testimonianza di una attenzione particolare verso un movimento che soffre come soffre tutto il Paese. Ma a queste latitudini si soffre al quadrato perché tutto è più complicato, più difficile. La nostra, pertanto, è una testimonianza forte da parte della dirigenza nazionale verso chi opera sul territorio. Noi ci siamo e vogliamo essere artefici e partecipi di tutto ciò che ci consenta una migliore e più corretta gestione del movimento”. Il segretario generale Fabbricini ha aggiunto: “L’iniziativa è brillantissima. Ero già stato a Ragusa. E’ la mia prima volta, naturalmente, nella qualità di segretario generale del Coni. La Sicilia è una regione importante per il movimento sportivo nazionale. Attiveremo iniziative del genere anche in altre parti d’Italia. Il futuro dello sport nel nostro Paese? Abbiamo bisogno di serenità, di fiducia, di capire che lo sport si fa a livello di società di base, di federazione. Quando parliamo di sport promozionale, di  sport agonistico, di sport di altissimo livello, dobbiamo essere certi di avere i nostri occhi puntati anche sulle attività che fa la base”.

di Redazione22 Mar 2013 12:03
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