Razza risponde a Minardo. Ma non si capisce più nulla.

Secondo noi occorre un po’ di chiarezza e soprattutto un metodo univoco che possa dare fiducia ai ragusani e a tutti i siciliani. Parliamo dei contagi e delle restrizioni in zona rossa.  Per inciso ieri in provincia di Ragusa, secondo i dati dell’Asp, a fronte di 1800 tamponi si sono registrati solo 3 positivi. Eppure la Sicilia che ha il più alto indice Rt secondo solo al Molise  scalpita e deve dare conto a commercianti, politici e associazioni di consumatori che la pensano uno diverso dall’altro mentre , incredibilmente, la Lombardia che era fino a qualche giorno fa la più rossa di contagi, è tornata in zona arancione e viaggia verso la zona gialla. Oggi la Lega con il suo coordinatore regionale  chiede di passare in zona arancione  tutta la Sicilia, predisponendo controlli serrati per il rispetto delle regole, mettendo in campo ogni forza locale o nazionale disponibile; zone rosse solo quando necessarie, mirate e
territorialmente individuate per affrontare le specifiche situazioni di emergenza.
Questa è la soluzione proposta dalla Lega. Vi sono condizioni di disparità evidente tra le categorie produttive e anomalie nei criteri di prosecuzione delle attività che non sono più sostenibili. Chiaramente la Lega condivide in pieno la preoccupazione espressa dal Presidente della Regione sulla necessità di limitare al massimo la diffusione dei contagi così come riconosce il grande impegno profuso da Musumeci e Razza per dotare la rete regionale di un efficiente sistema di terapia intensiva superando le
gravissime criticità di sistema accumulatesi da tanti, troppi anni. Ora però, sempre in una logica
costruttiva, ci vogliono soluzioni nuove che garantiscano tanto l’interesse pubblico supremo, quello
alla salute, quanto gli interessi economici di intere categorie ormai allo stremo.
Alla richiesta Razza risponde con questo comunicato: Come ho detto nei giorni scorsi all’amico Nino Minardo, raccogliendo anche la sua condivisione, la decisione di procedere alla definizione della ‘zona rossa’ in Sicilia si sta rivelando corretta. Non solo perché ha anticipato un provvedimento che ieri sarebbe stato assunto (e per tre settimane) per decisione nazionale, come si evince dall’indice Rt nell’Isola rilevato a 1.27, ma perché ci sta consentendo di limitare il peso sulle strutture ospedaliere ed evitare di procedere a nuove conversioni. Ritengo che la sollecitazione della Lega siciliana vada, pertanto, nella stessa direzione auspicata dal presidente della Regione: riprendere il più possibile la vita ordinaria, rispettando regole comportamentali e determinando azione di controllo sul rispetto delle stesse».
In pratica un nulla di fatto. La Sicilia, tutta, resta zona rossa e per questa decisione si registra il plauso ad esempio del Codacons e di tantissimi conterranei che guardano sgomenti le strade affollate, i negozi aperti, i supermercati stracolmi e le passeggiate a mare, vedi Marina di Ragusa,  piene di giovani che non sanno cosa vuol dire assembramento.

di Direttore23 Gen 2021 20:01
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