Ennesimo rinvio. Le considerazioni di Aiello

Rinvio del voto, voto ora, voto dopo, questo è il dilemma.
C’e’ qualcosa di non plausibile nel nuovo, probabile, pre-annunciato,  provvedimento di rinvio delle elezioni comunali di Vittoria.
Intanto sui tempi di comunicazione delle decisioni assunte, sia a Roma  che a Palermo: sempre all’ultimo minuto, senza alcun rispetto per le Comunita’ civiche coinvolte, che, secondo loro, sarebbero i destinatari passivi delle loro decisioni.
Tra Roma e Palermo ultimamente non si parlano: le decisioni assunte ieri a Palermo ribadivano le scadenze temporali delle elezioni, ( 14 marzo ) e avevano ridefinito procedure da seguire dopo il rinvio  di novembre. A Roma invece hanno deciso di rinviare a nuova data, entro il 30 maggio si dice, le elezioni nei COMUNI SCIOLTI PER MAFIA,  mentre si consentirebbe in Sicilia, il voto a marzo solo ai Comuni in scadenza ordinaria, per esempio Tremestieri.
La qualcosa sarebbe non solo singolare ma addirittura bislacca e provocatoria.
Due decisioni in contrasto nella stessa giornata. Come è possibile una cosa del genere?
Dopo di che  siamo in attesa che questi Governi dimostrino un minimo di rispetto per le Comunità e chiariscano per tempo quello che vogliono fare.
Sempre che le cose abbiano un senso: le uniche ragioni plausibili che possiamo accettare devono essere erga omnes, valide per tutti.
Nessuno pensi di non fare votare solo Vittoria mentre si parla di zona rossa e di fare due pesi e due misure. Sarebbe un grave abuso, che noi rifiutiamo. Se il problema è il Coronavirus, questo vale per tutti. Non ci possono essere “trucchi” discriminatori.
In tal caso saremmo costretti a manifestare il nostro dissenso.
A Vittoria siamo arrivati a livelli paurosi di degrado, i servizi primari non funzionano, la gente è disperata: un qualunque rinvio delle elezioni destinato solo a Vittoria, rischia di aggravare la situazione già abbastanza intollerabile.
Io stesso annuncio la volonta’ di protestare direttamente nelle sedi opportune.Sempre in maniera civile e democratica.
Come conseguenza dei rinvii la Triade Commissariale rimane pero’ a Vittoria, nei fatti vanificando la tempistica fissata dalla legge sullo sciohlimento dei Comuni.
Il commissariamento diventa un castigo, livoroso e annunciato, e le Comunita’ perdono la loro fiducia nelle Istituzioni dello Stato, che purtroppo non riescono, come in questo caso vittoriese, ad amministrare in maniera adeguata  una popolazione travolta da un proclamato insulto di irridemibilita’ mafiosa.
Ma non è la Regione ad avere la titolarità  di gestire il percorso elettorale che la Comunità deve seguire quando sia stato esaurito il periodo di Commissariamento voluto dalla Legge? ( 2 agosto 2020)
La legge nazionale prevedeva che i Commissari potessero portare al voto il Comune, se si fosse votato nel secondo semestre dell’anno. Cosa che non è accaduta nè ad agosto nè  ad ottobre nè a novembre dello scorso anno.
In tal modo e per conseguenza  il Comune di Vittoria è costretto a sostenere gli oneri di tre Commissari e non dell’unico commissario regionale, e, a sostenere oltre misura il peso di un modo di amministrare che non risponde alle esigenze della società vittoriese.
In conclusione, molte cose storte e incomprensibili si sono catapultate nella vicenda vittoriese.
Sarà come sarà, nei fatti stiamo subendo una condizione di paralisi  che Vittoria non ha mai patito.
Crediamo nella dignità del nostro Popolo, nel futuro che ci appartiene. Siamo ben disposti a seguire questo cammino, ma nessuno pensi di umiliarci.
Al voto noi ci saremo, assieme agli altri. E nessuno pensi che da noi non si vota mentre altrove si potra’ votare.
Vittoriesi, questo ci tocca vivere e dobbiamo subire rispettando noi stessi e la nostra dignita’ di popolo libero.
di Direttore15 Gen 2021 09:01
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