Vendesi quartiere

Il prossimo 12 gennaio è convocata la commissione consiliare “assetto del territorio” del Comune di ragusa per trattate questo ordine del giorno: Approvazione dello studio di dettaglio dei Centri Storici di Ragusa,ai sensi dell’ art 3 della L. R. 10 Luglio 2015 n°13 ” Norme per favorire il recupero del patrimonio edilizio di base dei centri storici . Proposta per il Consiglio comunale n°40 del 17.09.2020.
Si tratta di individuare il metodo più giusto e conveniente per  cercare di convincere le persone ad investire nel  a Ibla e nel centro storico in generale. Ci sarebbero molte cose da dire e da fare ma in verità da anni si parla di pensare a qualcosa ma più che una serie di regole spesso troppo  restrittive non si è riuscito a tirar fuori. Ora non vogliamo arrivare agli estremi che alcuni paesi ridotti in certe zone degradate come  Ibla hanno propagandato del tipo case a un euro. Al momento sono una ventina i comuni che operano i questo modo. Se la soluzione non piace non vi è però dubbio che la questione deve essere affrontata in  modo moderno. Intanto bisognerebbe accedere all’elenco delle case vetuste e diroccate di proprietà del Comune visto che con la legge 61/81, che mi ricordi, furono acquisiti tanti ruderi che sono ancora lì. Questi immobili che dovrebbero essere tanti di proprietà pubblica si potrebbero mettere sul mercato a prezzi popolarissimi. Poi bisogna capire cosa vogliono fare i proprietari di case diroccate e cadenti e dopo aver pubblicato le regole del nuovo piano, dare un po’ di tempo  ed  agire in danno.  Intanto in altre parti d’Italia si stanno ingegnando a vendere in blocco, interi quartieri se non addirittura borgate per interventi privati di ristrutturazione. Ecco qualche esempio:

Il più economico sembra essere il piccolo borgo nei pressi di Rocca d’Evandro, in provincia di Caserta: per 230mila euro è possibile acquistare un complesso di cinque appartamenti, alcuni dei quali abitati, dotato di stalle e cantine e di un terreno da 20mila metri quadrati.  Serve circa il doppio per comprare un borgo umbro in provincia di Terni, nei pressi di Monteleone d’Orvieto. L’origine di questo agglomerato, a poca distanza dal castello di Fabbro, risale al Quattrocento, mentre la chiesetta al suo interno è stata edificata nel Settecento. I vani di cui dispone sono 50 e la proprietà vanta bellissimi soffitti a cassettoni, una sala biliardo e cinque ettari di terreno. C’è anche una grotta molto ampia. Per un prezzo poco al di sotto dei 2 milioni di euro, si può acquistare nel comune di San Gimignano un borgo composto da tre strutture già attrezzate per la ricezione turistica. A San Casciano Val di Pesa, nelle colline fiorentine, è in vendita per poco più di 1,9 milioni un agglomerato di varie unità da ristrutturare risalenti al 1200.  Risale alle fine dell’Ottocento la villa padronale del borgo in zona Fiesole, in provincia di Firenze: per acquistare l’intero borgo servono quasi 2 milioni di euro. A Fivizzano, in provincia di Massa Carrara, è in vendita borgo dei Vegnuti per circa 3 milioni di euro: si tratta di un borgo medievale costruito in pietra e adibito a struttura ricettiva.  Si arriva a superare la cifra di 5 milioni per un borgo nella campagna di Pescaglia, in provincia di Lucca, dove si contano due palazzine gotiche, una villa del ‘500, una cappella privata, una vasca e una sorgente di acqua oligominerale e povera di sodio, come si legge nell’annuncio.
Insomma ci sono diverse possibilità ma crediamo che, ad esempio, la zona di Cava Velardo o altri immobili lungo le antiche scale, se ben pubblicizzati, potrebbero trovare acquirenti al di fuori della nostra cerchia. Forse poteva essere anche un modo per investire qualcosa da parte dell’amministrazione che pur non essendo proprietaria, in molti, casi potrebbe vedere l’operazione promozionale come una strategia di sviluppo .

di Direttore07 Gen 2021 15:01
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