Spostamenti tra comuni a Natale?

Dopo le battaglie di governatori e sindaci, arriva l’apertura del Governo circa gli spostamenti tra Comuni della stessa provincia il giorno di Natale, il 26 dicembre e il 1° gennaio. Si tratta di un passo indietro rispetto a quanto indicato nel Dpcm del 3 dicembre, in cui si stabiliva il divieto di uscire dal proprio Comune di residenza. Il Premier Conte potrebbe modificare quel decreto legge (che prevede anche il divieto di mobilità interregionale tra il 21 dicembre e il 6 gennaio) o semplicemente aggiornare le Faq del governo, con un’interpretazione più estensiva delle situazioni di necessità che giustificano gli spostamenti tra comuni. Il pressing su Palazzo Chigi si era fatto sempre più asfissiante da parte di numerosi sindaci, dalle Regioni, dall’Unione delle Province e da diversi parlamentari, compresi esponenti della maggioranza. Anche il ministro Teresa Bellanova aveva chiesto di venire incontro alle esigenze dei piccoli comuni penalizzati da queste norme. Qualora questa posizione venisse confermata, sarebbe lecito domandarsi se si tratterebbe della decisione più opportuna in un momento così delicato. Legittima la volontà dei cittadini di auspicarsi questa soluzione, che consentirebbe a chi non ne ha la possibilità di trascorrere in famiglia il Santo Natale. Doveroso, però, rendersi conto che quando è stata concessa libertà ai cittadini questa è stata fuorviata, è stata interpretata come un liberi tutti e di questo l’Italia sta ancora pagando le conseguenze. In un contesto tanto incerto è davvero il caso di concedersi un rischio che potrebbe far nuovamente degenerare la condizione del paese? Urge un’ulteriore riflessione.

di Stefano Ferrera10 Dic 2020 17:12
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