Nasce a Ragusa il Centro Studi SEREI per contribuire allo sviluppo del territorio

E’ nata lo scorso 17 settembre, a Ragusa, una nuova associazione culturale che si è data lo scopo di approfondire i temi legati alla realtà sociale ed economica della città e dell’intera provincia iblea, svolgendo anche attività di monitoraggio del sistema infrastrutturale del territorio, studiandone l’evoluzione e le potenzialità.

Si tratta del Centro Studi Socio Economico di Ragusa e degli Iblei, in sigla Centro Studi SEREI, il cui presidente è Riccardo Roccella, già presidente della Camera di Commercio di Ragusa; vice presidente è Venerando Suizzo, segretario Claudio Castilletti, tesoriere Raffaele Schembari.

“La decisione di far nascere questa nuova associazione – dichiara il presidente – è scaturita dalla volontà di contribuire al processo di miglioramento del tessuto socio-economico della provincia di Ragusa, studiando il nostro passato per rapportarlo al futuro sulla base della grande consapevolezza che il nostro territorio possiede enormi potenzialità che, a nostro avviso, non sono state impiegate al meglio. Da decenni la nostra provincia tenta di tirarsi fuori da un isolamento infrastrutturale involontario, con grandi sforzi, e da qualche tempo è vittima di un depauperamento istituzionale che, di certo, non ha aiutato e non aiuta il processo. Il Centro Studi SEREI vuole fornire le proprie risorse, in termini di professionalità e ricerca, perché questo lembo di Sicilia possa avere l’opportunità di conoscere meglio le proprie possibilità e sfruttarle di conseguenza”.

In questo periodo di enorme difficoltà organizzativa, sottolineata a tutti i livelli, mentre l’emergenza pandemica da Covid-19 impedisce di poter organizzare occasioni di incontro e confronto durante le quali discutere di argomenti cruciali per le sorti del territorio, il Centro Studi SEREI intende fare la propria parte aprendo un canale di comunicazione con i cittadini raccogliendo segnalazioni su tutte quelle situazioni di complessità, soprattutto burocratica, nelle quali le persone si trovano impelagate, svolgendo un ruolo di cerniera tra gli utenti e la pubblica amministrazione. “Pensiamo tutti quei casi in cui, per esempio, ci sono persone bloccate in quarantena perché non arrivano i risultati dei tamponi e non sanno a chi rivolgersi – spiega ancora Roccella – o a tutte quelle persone che non sanno come muoversi tra decreti, ristori e bandi per il sostegno alle imprese. Oppure, ancora, ai dubbi che scaturiscono dal rapido susseguirsi di provvedimenti provvisori da parte dei Governi nazionale e regionale, tra zone gialle, rosse e quant’altro. Ecco, vogliamo poter portare il nostro aiuto a quanti si trovino sopraffatti da una burocrazia impazzita e per fare questo abbiamo aperto un canale social, alla pagina Facebook “Centro Studi SEREI” e un indirizzo e-mail (centrostudiserei@gmail.com) dove poterci scrivere segnalando le proprie difficoltà”.

“Non si tratta, ovviamente, di una mera operazione di soccorso al cittadino nei confronti delle pubbliche amministrazioni – conclude il presidente – ma coglieremo l’occasione per raccogliere dati anonimi su quanto sta accadendo in questo terribile periodo e fornirli agli enti pubblici perché possano migliorare lì dove sono state evidenziate le carenze più marcate”.

E’ nata lo scorso 17 settembre, a Ragusa, una nuova associazione culturale che si è data lo scopo di approfondire i temi legati alla realtà sociale ed economica della città e dell’intera provincia iblea, svolgendo anche attività di monitoraggio del sistema infrastrutturale del territorio, studiandone l’evoluzione e le potenzialità.

Si tratta del Centro Studi Socio Economico di Ragusa e degli Iblei, in sigla Centro Studi SEREI, il cui presidente è Riccardo Roccella, già presidente della Camera di Commercio di Ragusa; vice presidente è Venerando Suizzo, segretario Claudio Castilletti, tesoriere Raffaele Schembari.

“La decisione di far nascere questa nuova associazione – dichiara il presidente – è scaturita dalla volontà di contribuire al processo di miglioramento del tessuto socio-economico della provincia di Ragusa, studiando il nostro passato per rapportarlo al futuro sulla base della grande consapevolezza che il nostro territorio possiede enormi potenzialità che, a nostro avviso, non sono state impiegate al meglio. Da decenni la nostra provincia tenta di tirarsi fuori da un isolamento infrastrutturale involontario, con grandi sforzi, e da qualche tempo è vittima di un depauperamento istituzionale che, di certo, non ha aiutato e non aiuta il processo. Il Centro Studi SEREI vuole fornire le proprie risorse, in termini di professionalità e ricerca, perché questo lembo di Sicilia possa avere l’opportunità di conoscere meglio le proprie possibilità e sfruttarle di conseguenza”.

In questo periodo di enorme difficoltà organizzativa, sottolineata a tutti i livelli, mentre l’emergenza pandemica da Covid-19 impedisce di poter organizzare occasioni di incontro e confronto durante le quali discutere di argomenti cruciali per le sorti del territorio, il Centro Studi SEREI intende fare la propria parte aprendo un canale di comunicazione con i cittadini raccogliendo segnalazioni su tutte quelle situazioni di complessità, soprattutto burocratica, nelle quali le persone si trovano impelagate, svolgendo un ruolo di cerniera tra gli utenti e la pubblica amministrazione. “Pensiamo tutti quei casi in cui, per esempio, ci sono persone bloccate in quarantena perché non arrivano i risultati dei tamponi e non sanno a chi rivolgersi – spiega ancora Roccella – o a tutte quelle persone che non sanno come muoversi tra decreti, ristori e bandi per il sostegno alle imprese. Oppure, ancora, ai dubbi che scaturiscono dal rapido susseguirsi di provvedimenti provvisori da parte dei Governi nazionale e regionale, tra zone gialle, rosse e quant’altro. Ecco, vogliamo poter portare il nostro aiuto a quanti si trovino sopraffatti da una burocrazia impazzita e per fare questo abbiamo aperto un canale social, alla pagina Facebook “Centro Studi SEREI” e un indirizzo e-mail (centrostudiserei@gmail.com) dove poterci scrivere segnalando le proprie difficoltà”.

“Non si tratta, ovviamente, di una mera operazione di soccorso al cittadino nei confronti delle pubbliche amministrazioni – conclude il presidente – ma coglieremo l’occasione per raccogliere dati anonimi su quanto sta accadendo in questo terribile periodo e fornirli agli enti pubblici perché possano migliorare lì dove sono state evidenziate le carenze più marcate”.

di Redazione19 Nov 2020 20:11
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