Giunta Cassì – Il PD non risparmia le critiche

Lunedì 30 giugno il consigliere comunale del Pd Ragusa Mario D’Asta ha commentato le dichiarazioni fatte, nella serata di venerdì 26, dal sindaco Peppe Cassì, non lesinando critiche all’operato biennale del primo cittadino. “Due anni di attività portati avanti da una Giunta municipale devono già essere in grado di indicare un orientamento, di caratterizzare in modo inequivocabile la direzione intrapresa, di caratterizzare un percorso. Manca, invece, una identità definita, manca una visione. Manca, soprattutto, una vera dialettica fatta di confronto, ovviamente non per responsabilità delle minoranze. Speriamo che, negli anni che ancora mancano, possa ritrovarsi un clima di confronto vero per il bene della città. Nel contesto di questo ragionamento, non possiamo non fare rientrare i mesi dell’emergenza sanitaria che hanno, giocoforza, stravolto l’andamento dei programmi. Ma, al netto di questa valutazione, possiamo senz’altro dire che i primi due anni della Giunta Cassì sono da rivedere. Necessita una discontinuità nel metodo e nel merito. Le valutazioni da me elaborate tengono conto delle cose dette ora dal sindaco con quelle indicate, due anni fa, nel suo programma elettorale. La discrasia è evidente. Ci vuole un impegno maggiore. Bisogna mettere il piede sull’acceleratore. Ad esempio, si parlava di avviare un piano di rinascita agricola, ma in due anni nulla si è visto a tal riguardo così come nulla per quanto concerne l’impegno assunto di riqualificare il foro boario e l’organizzazione delle imprese giovanili in ambienti di lavoro condivisi. Nulla neppure per quanto riguarda lo sgravio di tasse comunali e, anzi, durante il periodo dell’emergenza, siamo stati noi del Pd a sollecitare, a più riprese, il sindaco all’adozione di misure specifiche a sostegno dei comparti messi in ginocchio dall’inaspettata crisi. Anche in questo caso, nonostante ci fosse una situazione pesante da affrontare, abbiamo atteso parecchio prima di ottenere delle risposte. Di certo è mancata la capacità di muoversi con una certa tempestività a fronte della gravità della situazione. Dal sostegno alla creazione di scuole di artigianato al parcheggio a Ragusa Ibla, per non parlare della riqualificazione del lungomare Doria, tutto è fermo al palo. Così come per la riqualificazione degli impianti sportivi di via delle Sirene e dello stadio comunale a Marina di Ragusa. Tutto fermo anche per quanto riguarda la creazione di una rete museale con un biglietto unico. Il rilancio del castello di Donnafugata con la rigenerazione del parco e il museo del costume ha mosso qualche timido passo, più per quanto riguarda l’ultimo aspetto, ma anche in questo caso siamo in attesa degli eventi. Così come attendiamo notizie della funivia che dovrebbe collegare la stazione di Ibla al Giardino ibleo e del vecchio progetto di teleferica dalla rotonda di via Roma alla via del Mercato. Si badi bene che parliamo di progetti inseriti da Cassì nel suo programma elettorale e non certo di proposte lanciate dalla minoranza. Così come la creazione di un brand “Ragusa” da attribuire ad esercenti, aziende, commercianti, artigiani, albergatori, operatori turistici in genere, la cui offerta corrisponda a determinati requisiti di qualità: tutto fermo, nessuno ne parla. Anche la risoluzione dell’annosa questione del teatro della Concordia e l’acquisizione del cine teatro La Licata rimangono solamente un’idea. Il sindaco, poi, aveva annunciato di volere mettere in piedi un progetto per la salvaguardia e la promozione delle tradizioni e delle feste folkloristiche con riferimento alle varie iniziative religiose, coinvolgendo le parrocchie cittadine. Ma nessuno ne ha mai sentito parlare. Ferma al palo anche la ristrutturazione e riqualificazione dell’ex biblioteca di via Matteotti. In che modo, ad esempio, la programmazione urbanistica intende dare respiro e rilancio al centro storico? Nessun intervento reale sul Piano particolareggiato, sulla riqualificazione e l’ammodernamento della via Roma tra corso Italia e la Rotonda, sulla riqualificazione di palazzo Ina inserita nel contesto di piazza San Giovanni, che pure il sindaco aveva annunciato come tra i suoi impegni più caratterizzanti. Ragusa è una citta che può essere più pulita. Agli angoli delle strade, è tornata a regnare sovrana, con l’abbandono di sacchi di immondizia. Serve, anche sull’immondizia, mettere mano nel portafogli comunale. Nulla, infine, sulla riqualificazione e manutenzione degli impianti sportivi se non l’ordinaria amministrazione o, come nel caso del campo di rugby e dello skatepark, la raccolta dell’eredità altrui. Abbiamo già detto, inoltre, così come non hanno mancato di sottolineare pure i revisori dei conti, della mancanza di capacità di intercettare i finanziamenti Ue. E chiediamo, anche, che lo sportello Europa, con un ordine del giorno da me presentato e votato alla unanimità, siautilizzato sempre di più per il finanziamento del terzo settore e non solo. Nulla, poi, si registra sul fronte dell’abbattimento delle barriere architettoniche, altro punto che doveva essere qualificante e che, invece, è rimasto lettera morta. Insomma, ce n’è quanto basta per dire che questa amministrazione avrebbe potuto fare di più, rispetto a una progettualità diffusa che la stessa aveva dichiarato di volere attuare. Progettualità diffusa che, almeno per il momento, continua a rimanere un capitolo da elaborare, pensare e rilanciare”.

di Stefano Ferrera29 Giu 2020 13:06
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