Poteri speciali a Musumeci – Piovono le critiche

L’Assemblea regionale siciliana ha approvato, con i voti favorevoli del centrodestra e di Italia Viva, una legge che riconosce poteri speciali al Presidente della Regione Nello Musumeci, in caso di eventi eccezionali come le epidemie, e in tutte le situazioni ritenute di emergenza.
Al governatore vengono riconosciuti poteri di deroga alle leggi esistenti tutte le volte che si pongono problemi di sicurezza, di incolumità pubblica e di salute pubblica. Contrari Pd, M5S e il gruppo Attiva Sicilia. Alla luce della suddetta decisione dell’Ars, non sono mancate le critiche. “Abbiamo la prima monarchia regionale al mondo. Che Dio ce la mandi buona“ tuona il M5s, che prosegue: “Musumeci, dall’alto del suo rifugio dorato di Palazzo d’Orleans, è  riuscito a superare le più incredibili fantasie giuridiche, facendo approvare alla sua maggioranza un articolo che di fatto dà al presidente della Regione poteri di deroga a qualsiasi legge regionale in caso di emergenza, che lui stesso può dichiarare. Peccato che in Sicilia l’emergenza sia praticamente la normalità e che i pieni poteri  potrebbero scattare su tutto e in qualsiasi momento”. Non si è fatta attendere nemmeno la replica di Rifondazione Comunista: “Ci troviamo in presenza di un gravissimo vulnus anticostituzionale, di un precedente che verrà seguito come esempio da applicare dai vari governatori. Si tratta di un ulteriore passaggio autoritario che frantuma l’unità del paese e i diritti universali, in un sistema istituzionale basato sui poteri feudali dei signorotti delle regioni, a loro volta espressione politica delle locali associazioni confindustriali, che darà il via libera definitivo al sistema delle autonomie differenziate. Tutto ciò avviene in Sicilia, dove le nomine dei vertici di governo e dello stesso Musumeci hanno privilegiato figure finite molto spesso nelle inchieste giudiziarie, come rivelano i nomi di Candela (arrestato), dirigente della commissione anticovid, e di Branca, messo a capo di Riscossione Sicilia. Facciamo presente con preoccupazione che tutto ciò avviene subito dopo la nomina del fascioleghista Samonà come assessore ai Beni Culturali”. Soddisfazione, invece, per Italia Viva, che chiosa: “Per chiedere permessi ed autorizzazioni e per ottenere pagamenti basterà una semplice autocertificazione, l’amministrazione sarà più veloce e trasparente e sarà più facile completare le infrastrutture”. Pertanto, alla luce del conferimento di poteri speciali al presidente della Regione Siciliana, è lecito chiedersi se con lo snellimento della burocrazia verrà data più fiducia ai cittadini e alle imprese e se, di conseguenza, ci saranno più opportunità di sviluppo. Non resta dunque che attendere ulteriori risvolti.

di Stefano Ferrera18 Giu 2020 21:06
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