RAGUSA – Movida e salute possono coesistere? La palla passa ai giovani

Tra poco più di 72 ore ci si addentrerà nell’ultimo sabato sera di maggio e la movida ragusana, stando alla situazione dello scorso weekend, sembra essersi insediata con prepotenza e sprezzo del pericolo nella vita dei giovani, e non solo, cittadini iblei. La fase 2 è iniziata all’insegna del mancato rispetto delle norme relative al distanziamento sociale e all’utilizzo dei dispositivi di protezione. All’indomani del primo vero sabato di movida, concentratasi nella fattispecie nelle vie del centro di Marina di Ragusa, non si era fatta attendere la replica del sindaco Peppe Cassì, che si era detto pronto a disporre l’immediata chiusura anticipata dei locali e il blocco delle strade interessate. Fondamentale, in questa direzione, che il senso di responsabilità dei cittadini la faccia da padrone nell’ottica di una movida controllata e all’insegna del rispetto delle regole. In tal senso a giocare un ruolo decisivo, oltre alle forze dell’ordine che fino a oggi hanno effettuato più di 60.000 controlli, sono anche i gestori dei locali, chiamati a sollecitare gli avventori a rispettare le norme sul distanziamento sociale e a utilizzare i dispositivi di protezione. A loro il compito di porgere lo sguardo – come sottolineato ieri dal prefetto di Ragusa Filippina Cocuzza – anche all’esterno del proprio locale al fine di scongiurare assembramenti e conseguenti sanzioni. Lecita, alla luce della noncuranza che ha caratterizzato il primo weekend di movida ragusana, la preoccupazione di istituzioni e cittadini in vista della stagione estiva. Il Covid -19 ha segnato le vite di tutti e le notizie relative a un calo dei contagi fanno di certo ben sperare. Risulta assolutamente fuori luogo, però, illudersi che il virus sia stato annientato e che non esista pericolo di contagio. I giovani rappresentano la categoria maggiormente interessata nell’ottica della movida by night, pertanto da loro deve passare parte del rilancio della comunità e della vita quotidiana, nell’attesa che la scienza faccia il suo corso. L’estate è vicina: palla ai giovani.

di Stefano Ferrera27 Mag 2020 13:05
Pubblicità