Lettera aperta delle “partite iva”

Al Presidente della Repubblica Italiana “Dott. Sergio Mattarella” Al Presidente del Consiglio dei Ministri “Dott. Giuseppe Conte” Il Presidente del Senato della Repubblica “Dr.ssa Maria Elisabetta Alberti Casellati” Il Presidente del Parlamento della Repubblica Italiana “Roberto Fico”
 Premessa
Il nostro GRUPPO, costituitosi in Associazione il 12 novembre 2019, è formato da oltre 450.000 membri a livello Nazionale e oltre 2.000.000 simpatizzanti, con lo scopo di dare voce alle varie categorie produttive e intende partecipare alla politica-sociale in maniera attiva per tutelare gli interessi della parte più attiva del Paese.
Il GRUPPO si è organizzato in tutte le regioni con coordinamenti provinciali per dare rappresentanza delle Partite IVA, che attualmente ritengono di non essere rappresentate in alcun modo.
Gli associati esprimono totale insoddisfazione rispetto alle misure fin qui adottate dal Governo, hanno condiviso le problematiche derivanti dall’attuale periodo di lockdown e intendono presentare proposte concrete per la realizzazione di un URGENTE tavolo di concertazione, al fine di continuare a garantire la regolare contribuzione alle entrate statali, considerato che le PMI rappresentano la spina dorsale del tessuto economico italiano contribuendo a fornire la maggior parte del gettito fiscale al Paese.
Le misure, adottate nei diversi provvedimenti del Governo non colgono le reali esigenze del tessuto economico e non sono risolutive dei gravissimi danni subiti dalle strutture aziendali e da tutti i contribuenti, poiché tali provvedimenti legislativi vengono ritenuti ingiusti e inadeguati alle istanze, esigenze e necessità degli imprenditori e dei professionisti.
Inoltre nella fase 2, nella quale è assolutamente prevedibile una prospettiva di business ridotta, gli adeguamenti che verranno imposti, dovranno essere oggetto di specifica valutazione dei costi, ed essere eseguiti con l’apporto di risorse finanziarie a fondo perduto e non con l’aggravio di ulteriori prestiti. Tutto ciò premesso Vista l’attuazione degli articoli 16 e 17 ed inibito l’art. 41 comma 1 della Costituzione Italiana, viene altresì meno la possibilità al contribuente di rispettare l’art. 53 della Costituzione Italiana, in cui “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Tenuto conto che l’Organizzazione mondiale della sanità il 30 gennaio 2020 ha dichiarato l’epidemia da COVID-19 un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale;
Vista la delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, con la quale è stato dichiarato, per sei mesi, lo stato di emergenza sul territorio nazionale per il rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili; Visto il decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 marzo 2020, n. 13; Visto e considerato quanto sopra espresso ed il permanere dell’emergenza sanitaria da covid-19; Visto e considerato che l’attuale e prospettica condizione di mercato non renderà possibile a tutto il tessuto economico, in riferimento alle PMI, di partecipare alla contribuzione dei carichi fiscali e contributivi del paese, come nei periodi di ordinaria attività, a tal fine si   chiede l’attuazione delle seguenti misure straordinarie:
1) La cancellazione dei debiti d’imposta, tasse, contributi, di qualsiasi ente statale, anche locali, (compreso gli acconti d’imposta sul reddito 2020), ad esclusione dell’IVA, per un periodo di 18 mesi e per tutte le PMI individuabili per dimensione a quelle non obbligate all’istituzione dell’organo di controllo ai sensi dell’art. 2477 del codice civile.
2) La sanatoria di tutte le pendenze fiscali e contributive compresi i tributi locali tenendo conto della effettiva capacità contributiva dei singoli soggetti, così come stabilito dalla Carta Costituzionale della Repubblica Italiana.
3) Attuazione di tutte le forme di finanziamento a fondo perduto con tutte le forme possibili;
* I Finanziamenti a fondo perduto dovranno essere concessi a tutte le Partite IVA con una procedura che consenta di valutare in maniera specifica, certificata tramite una perizia giurata redatta da un revisore legale, contenente i danni economici subiti;
* Altresì, includendo: o La rinegoziane dei finanziamenti in essere, essendo gli stessi appartenenti a business-plan non più attuabili, visti i cambiamenti di gestione e la forte riduzione del volume d’affari in essere e prospettico; o Un contributo una tantum per le spese dell’adeguamento anti-covid19, per dipendenti e clienti, (paratie igienizzanti, sanificazioni impianti di trattamento aria, etc.)
4) Per le famiglie, i lavoratori dipendenti privati, lavoratori autonomi, collaboratori di qualsiasi forma, aventi un reddito non superiore ai 60 mila euro annui, un accredito diretto, ai propri conti correnti da 1.000 ai 2.500 euro mensili per 18 mensilità, stabilito attraverso un algoritmo di calcolo da concordare e ispirato ai principi Costituzionali. 5) Inoltre CHIEDIAMO che sia istituito un TAVOLO DI DISCUSSIONE a cui partecipare in rappresentanza delle PARTITE IVA e riguardante la riduzione del carico fiscale e del costo del lavoro, il riconoscimento delle tutele, la semplificazione burocratica degli adempimenti e nuove forme di regolamentazione per l’accesso al credito e per il potenziamento e lo sviluppo della competitività delle imprese Italiane coinvolgendo il garante della concorrenza rispetto alle vendite online da parte delle multinazionali estere e per studiare maggiori e più incisive tutele del Made in Italy.
di Direttore27 Apr 2020 23:04
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