Gli amici del teatro di Chiaramonte: 50 anni di attività

Come per tutte le attività socio ricreative e culturali, anche per il teatro il Covid19 ha segnato una pesante
battuta di arresto. Intere programmazioni in corso, o da avviare per la restante parte dell’anno, sono state
accantonate, creando disagi inimmaginabili anche nelle Compagnie Amatoriali e nel vasto pubblico che li
segue.
E’ il caso degli Amici del Teatro di Chiaramonte Gulfi, che dopo il giro di boa del 50 anniversario, festeggiato
nel dicembre del 2019 con una toccante e indimenticabile cerimonia ( cfr, foto ) si avviavano a rinverdire gli
antichi fasti ma anche percorrere la strada verso nuovi traguardi, con la partecipazione a svariate rassegne
in Sicilia e numerosi appuntamenti programmati in provincia.
Ed allora, come per numerose altre realtà teatrali, si è pensato di continuare il rapporto con i numerosi fans
ed appassionati che seguono il gruppo dai rifugi casalinghi di ogni attore, con la creazione di laboratori
teatrali improvvisati, dando vita a svariati progetti culturali che , promossi sul web, hanno riscosso un
incredibile e crescente seguito di interesse.
Si è partiti dal ricordo di un grande conterraneo, Vincenzo Rabito, poeta semi- analfabeto che nelle pagine
di Terra Matta ha raccontato tre quarti del XX secolo, creando un successo letterario senza pari.
Nel capitolo V del romanzo ,raccontato anche a livello cinematografico e teatrale , Vincenzo Rabito parla
della Febbre spagnola, da lui vissuta da giovane appena rientrato dal primo conflitto bellico, terrificante
pandemia che proprio cento anni fa causò il decesso di 25 milioni di esseri umani, e che tante similitudini
ha con l’attuale tragedia dell’umanità.
E così ne è stato rievocato il ricordo con ben 19 brevi brani recitati da attori e attrici del Gruppo Teatrale,
raccolte e sintetizzate in un video che in pochi giorni è risultato virale sui social, con migliaia di
visualizzazioni e unanime apprezzamento per la tensione storica e culturale del progetto.
Altrettanta pulsione culturale si è avuta con il successivo progetto, che ha preso le mosse dal forzato
annullamento della processione della Madonna di Gulfi nella domenica in Albis. Era la prima volta dal
lontano 1644, anno di inizio della solenne festa in onore della Patrona di Chiaramonte.
Per rievocare e rinverdire i ricordi della Festa, almeno nei passaggi più salienti della processione e del
successivo solenne Novenario, sono stati registrate da diversi componenti del gruppo 12 letture di testi di
ogni tempo, a partire dal 1700 fino ai nostri giorni, selezionati dallo storico locale Giuseppe Cultrera.
Un originale lavoro di ricerca e promozione dei momenti più cari ai chiaramontani di ogni epoca, lanciati sui
social con un testo al giorno , da sabato 18 a mercoledi 29, determinando un appuntamento quotidiano che
via via ha creato una attesa e una attenzione crescente. Ogni video ha avuto un seguito migliaia di
visualizzazioni e manifestazioni di gradimento, non solo nella cittadina chiaramontana ma in tutto il tessuto
sociale ibleo e da parte di numerosi di conterranei di tutto il mondo.
Sono stati in molti a scoprire aspetti inediti della Festa, raccontati da Religiosi, Storici, autori vari e semplici
cittadini di ogni epoca, come per es. nel testo di P. Stanislao Alberti, gesuita palermitano che nel suo
volume “Le meraviglie di Dio”, pubblicato nel 1717, racconta con partecipata emozione l’evento tra il
popolare e il barocco di matrice spagnoleggiante, per come lo vide (spettatore esterno) tra fine del
seicento e l’inizio del settecento. Da rimarcare il poemetto del contadino Luciano Iannizzotto (1819 – 1888),
poeta popolare che in 46 quartine racconta momenti e rituali della festa della Madonna di Gulfi, come
vissuta ai suoi tempi, mettendo in evidenza quanta devozione ed afflato popolare già allora condensasse.
Ci sono anche brani del Poeta Chiaramontano Serafino Amabile Guastella e di suo padre Gaetano
Guastella.

di Direttore26 Apr 2020 20:04
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