Servizio Scuolabus a Ragusa, Chiavola e D’Asta (PD) evidenziano criticità

“Fino a che punto il fatto che il numero di ore lavorative degli autisti che si occupano del trasporto con scuolabus è stato decurtato da 36 a 30 ore settimanali, con consistenti tagli negli stipendi mensili, ha finito con il penalizzare gli studenti di alcune zone rurali del territorio cittadino?”. E’ questa la domanda che i consiglieri comunali del Pd Mario Chiavola e Mario D’Asta rivolgono all’amministrazione comunale mettendo in rilievo la necessità di avere chiarezza sul motivo per cui, nonostante le richieste sindacali, non sia stato attivato alcun provvedimento per ampliare l’orario lavorativo del personale in questione.

“Tra l’altro – sottolineano i due consiglieri del Partito democratico – la riduzione in questione, come tra l’altro affermato anche dal sindacato, non consente con riferimento a tutte le attività extra-ordinarie (visite guidate, attività di manutenzione, etc.) di soddisfare il bisogno minimo lavorativo. Continuano, in particolare, ad arrivare molte lamentele con riferimento alle visite guidate, visto che sono state eliminate tutte quelle al di fuori del territorio comunale. Prima si poteva andare in tutta la provincia con una aggiunta di venti euro a pulmino. Ora questa opportunità è stata eliminata senza alcuna giustificazione valida. Quindi, in pratica, hanno tolto il diritto ai nostri studenti di completare la loro formazione didattica. Hanno assegnato il pulmino per il pomeriggio ma solo il lunedì, non considerando gli altri pomeriggi settimanali, con ciò causando disagi alle famiglie. Per quanto riguarda, poi, il discorso legato agli autisti risulta inammissibile un contratto di trenta ore settimanali quando, comunque, per svolgere il servizio in maniera efficiente nessun autista può programmare la propria giornata con un altro lavoro. Agli autisti è stata tolta la possibilità di poter portare uno stipendio adeguato a casa, sminuendo tra l’altro la portata del proprio lavoro. Un’altra negligenza del Comune concerne la mancata vigilanza sui pagamenti degli stipendi. Gli operatori, infatti, devono ancora percepire spettanze da parte della cooperativa uscente. Non è normale che i soldi destinati per un appalto del comune di Ragusa vadano a finire ad operatori che svolgono servizi in altri comuni proprio perché questi stessi sono in dissesto. Quindi, non si comprende perché l’amministrazione comunale abbia deciso di operare in tal senso arrecando da un lato estremo disagio organizzativo ed economico per i lavoratori oltre a creare motivi di penalizzazione del servizio. E’ una scelta che non aiuta gli studenti e, soprattutto, non consente di garantire la gestione migliore dello stesso servizio. Chiediamo, dunque, che l’amministrazione si confronti con i sindacati e concordi una soluzione che garantisca il superamento di tale gap”.

di Redazione25 Feb 2020 12:02
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