Pacta servanda sunt!!! E Cassì è un uomo d’onore!

La gran confusione della mattinata ha partorito l’ennesima promessa. Ma Cassì che appunto è uomo d’onore ci tiene a fare chiarezza. Quindi lasciamo ai cittadini l’interpretazione di tutto questo  surplus di informazioni.

“Voglio informare i cittadini a proposito del tavolo tecnico-istituzionale sulla
Ragusana, che si è da poco concluso in Municipio con il Viceministro alle
infrastrutture Cancelleri, l’Assessore regionale Falcone, i massimi vertici di Anas, i
Sindaci ed il Comitato ad affrontare il futuro della Ragusa-Catania.
Confermata l’acquisizione del progetto da privato a pubblico, con Anas che verserà
alla Sarc circa 40 milioni.
Il Viceministro ha assunto degli impegni precisi: il 27 novembre riunione del Dipe;
tra l’8 e il 9 dicembre il Pre-Cipe ed entro Natale la approvazione del Cipe. 367
milioni già disponibili, altri 533 che Cancelleri conta di recuperare tramite la
rimodulazione di fondi regionali al momento stanziati su altre opere:
“un’anticipazione”, ha sostenuto, che sarà rifinanziata dallo Stato alla Regione nel
2020. L’ass. Falcone ha chiesto però che questo rifinanziamento venga garantito per
legge, sin dalla prossima finanziaria.
Secondo l’AD di Anas, ing. Simonini, l’iter procedurale necessario per l’apertura dei
cantieri richiederà circa 2 anni e mezzo. Al vaglio anche l’ipotesi che degli 8 lotti
previsti alcuni lavori vengano avviati prima di altri. In piedi anche l’ipotesi di
inserire l’opera nello Sblocca Cantieri e di affidare i passaggi burocratici ad un
Commissario con snellimento dell’iter e riduzione dei tempi di qualche mese.
A questo punto è essenziale che i Governi nazionale e regionale collaborino: hanno
la possibilità concreta di far partire l’opera purché entrambi facciano fino in fondo
la loro parte. Ho notato comunque un atteggiamento costruttivo.

Nel mio intervento ho voluto manifestare la disillusione che la gente di Ragusa sta
vivendo in merito a questa strada. “Levici manu”, mi dicono in molti, ma non lo
farò: disillusione e rassegnazione non portano a nulla.
Il passato allora non sia un alibi, e chi oggi amministra senta questo sentimento di
sfiducia come responsabilità per dimostrare coi fatti che nelle Istituzioni si può
ancora avere fiducia”.

Comunque troverete in questo articolo anche le interviste fatte alla fine dell’incontro

di Direttore23 Nov 2019 18:11
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