No all’Iva dal 10 al 23

Anche il presidente di Federalberghi Ragusa, Rosario Dibennardo, si unisce al coro di
chi, tra gli operatori del settore in tutta Italia, ritiene iniqua e inaccettabile la proposta
del Movimento Cinque Stelle di aumentare dal 10 al 23% l’Iva per alcuni settori,
proposta che parte dal presupposto secondo cui l’evasione fiscale si annidi soprattutto
nel settore del turismo, quando invece questo censurabile fenomeno interessa ben
altri ambiti. “E’ un presupposto totalmente sbagliato – afferma Dibennardo – e se il
buongiorno si vede dal mattino non possiamo che affermare come il nuovo Governo,
sul tema del turismo, inizi male, molto male”. L’aumento dell’Iva dovrebbe
riguardare in primis ristorazione e alberghi, facendone carico solo ai consumatori che
pagano in contante al ristorante o in albergo, mentre per chi paga con carta di credito
o con altri strumenti elettronici entrerebbe in vigore un meccanismo di rimborso, un
cashback sul cassetto fiscale del contribuente, dell’Iva pagata in più. Un’idea, quella
che si inserisce nel solco della necessità di trovare risorse per la prossima manovra
economica, che viene pesantemente criticata da Federalberghi. “E’ avvilente notare
che invece di sostenere una realtà che continua a produrre ricchezza – aggiunge
Dibennardo – la si continua a penalizzare, come dimostra anche la decisione di non
dedicare un ministero al turismo ma di accorparlo in un altro dicastero, come voce
secondaria. L’idea del cashback, inoltre, non regge e alla prova dei fatti si rivelerebbe
un fiasco, basti pensare ai clienti stranieri: come avverrebbe il ristorno con loro?”. “Il
presidente del consiglio Conte – sottolinea il presidente provinciale Confcommercio
Ragusa, Gianluca Manenti – è stato protagonista, nel suo discorso, di un passaggio
apprezzabile sul turismo, ma le parole non bastano, soprattutto se poi c’è chi, nella
compagine governativa, rema in ben altra direzione. E nel frattempo continuiamo a
registrare totale mancanza di attenzione ai ben radicati fenomeni di ‘sommerso’ che
nel turismo rappresentano ormai il 60% circa dell’offerta. Da tempo, abbiamo posto il
problema all’attenzione di chi di dovere per arrivare a una soluzione che rispetti il
principio ‘Stesso mercato stesse regole’ nell’ambito del ricettivo così come della ristorazione, dove imperversano gli home restaurant. Dal Governo ci aspettiamo
sgravi e il taglio del cuneo fiscale, non certo boutade”.

di Direttore11 Set 2019 10:09
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