Italia in Comune: noi la pensiamo così

L’intervento di Italia in Comune potrebbe sembrare una bestemmia per chi da 30 anni e passa si batte per la Ragusa Catania ma, a pensarci bene, lo scenario che viene offerto dalla riflessione del movimento moltoambientalista, non è poi cosi folle. L’on Falcone ha dichiarato nell’ultimo incontro che nel 2020 sarà pronto il pezzo della Rosolini Ispica e poi fino a Modica. Ora se si volesse davvero fare qualcosa per noi cittadini si potrebbe accelerare questo cronoprogramma visto che i soldi ci sono e basterebbe dunque fare adeguate pressioni e così l’immensa sceneggiata che  è stata offerta a noi Ragusani da tanti anni potrebbe passare in archivio.

Ecco la nota suddetta.

Quando fu pensata , oltre 20 anni fa, l’aeroporto di Comiso non esisteva, l’autostrada Siracusa-
Gela si fermava a Cassibile e l’autostrada Catania-Siracusa era ancora in costruzione. Oggi la
situazione è del tutto cambiata : si vola da Comiso e fra un paio di anni a 20 km da Ragusa ci sarà
un casello autostradale , quello di Modica, che ci porterà a 130 km/ora fino a Messina , passando
per Siracusa e Catania ma si continua a parlare dell’autostrada Catania-Ragusa come di una
infrastruttura indispensabile. Per non parlare che l’unione europea ha già deciso di spostare i suoi
obiettivi strategici verso il risparmio energetico, per tentare di fermare il cambiamento climatico, e
fra questi obiettivi le infrastrutture per la mobilità su gomma non sono sicuramente prioritari. E’
probabile che, completata l’opera, ci accorgeremo che è inutile. Finora nessuno ha cercato di fare
luce sui reali costi, sui tempi di realizzazione e sui disagi. Se si prende come riferimento
l’infrastruttura più importante in fase di realizzazione, la pedemontana veneta, superstrada a
pagamento, si nota che finirà per costare alla regione Veneto 4 volte il preventivato, 12 miliardi al
posto di 3 ( relazione della corte dei conti del 2018 ) e se va bene sarà conclusa a fine 2020, 11
anni dopo l’inizio lavori. Di questo passo, se va bene, l’autostrada Ragusa-Catania sarà pronta nel
2030. Per non parlare degli enormi disagi a causa dei cantieri sull’attuale sede stradale. Tutto per
risparmiare , se va bene, 20 minuti . Se poi questo risparmio lo si vuole calare sui lunghi tragitti,
come quelli delle merci che partono da Vittoria per il nord-italia, parliamo del nulla. Meglio
investire sui porti e far viaggiare le merci via mare. Su un’opera del tutto inutile i politici di ieri, ma
soprattutto quelli di oggi vogliono costruirsi il consenso e le campagne elettorali non dicendo la
verità ai cittadini inseguendo gli idoli. In Sicilia ci sono quasi 15.000 km di strade provinciali in
condizione che, a voler essere buoni, sono in massima parte in uno stato penoso. E sono quelli che
utilizzano la stragrande maggioranza dei cittadini siciliani. Poi ci sono le strade incompiute di
competenza ANAS, quali la Agrigento-Caltanissetta e la Agrigento-Palermo, che val la pena di
completare prima di iniziarne una nuova. Visto che il ministro delle infrastrutture Toninelli ha
detto che l’autostrada si farà solo con fondi ANAS sarebbe opportuno che dica dove, a voler essere  cautelativi , troverà nei prossimi anni almeno 2 miliardi di € che l’esperienza veneta ci porta a
considerare. A questo punto puntiamo sull’autostrada Modica-Siracusa e facciamo una battaglia
per la manutenzione dei 1.000 km di strade provinciali in condizioni pietose, per la messa in
sicurezza dei tratti più pericolosi delle strada statale per Catania e della SS 115 e per una nuova
ferrovia da Comiso a Vizzini, e da lì a Catania. Le vere opere utili ai cittadini e all’ambiente.

di Direttore29 Ago 2019 09:08
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