Questa si che è storia. Ragusa ha dato i natali al fondatore della Città del Cairo.

 E’ una storia poco risaputa ma a quanto pare    Abū al-Ḥasan Jawhar ibn ʿAbd Allah  in araboأبو الحسن جوهر بن عبد الله الصقلي، المعروف بالكاتب، الرومي‎, Il padre di Ḥasan, Jawhar, figlio di ʿAbd Allāh, “il siciliano”, noto anche come “il segretario” (kātib), o il bizantino (Rūmī).  è stato il fondatore della capitale egiziana intorno al 900 dopo Cristo.

Non sappiamo nulla dei suoi antenati a parte il nome del padre, ʿAbd Allāh. La ragione di ciò è che Jawhar era legato a un gruppo di mawālī (non-arabi) siciliani che erano stati ridotti in schiavitù e deportati dall’Emirato di Sicilia alla città tunisina di Qayrawan, che all’epoca faceva parte dei domini del grande Imamato fatimide dell’Africa nord-occidentale. I suoi antenati erano dei cristiani bizantinie, in generale, per i non arabi dell’epoca non era previsto il tenere traccia delle loro origini con i loro nomi non-musulmani. Nel 953, Jawhar fu liberato dall’Imam al-Mu’izz li-din Allah (Il Glorificatore della religione di Dio), che in quell’anno succedette ad Isma’il al-Mansur bi-Nasr Allah (Il reso vittorioso per l’affermazione di Dio), e ben presto Jawhar acquistò posti di sempre maggiore importanza all’interno dell’Imamato.  Fu nominato segretario di al-Muʿizz e poi, messo alla testa dell’esercito fatimide, composto da Berberi dei Maghrawa e dei Kutama, conquistò M’Sila.
Tentò poi di penetrare nell’estremo Maghreb (al-Maghrib al-Aqsā, ossia l’attuale Marocco). Durante la sua marcia incontrò Yala ibn Muhammad capo della tribù dei Banu Ifran, per trattare. Yala b. Muhammad si schierò al fianco dei Fatimidi. Ma, successivamente, Jawhar ordinò ai propri uomini di uccidere Yala e i Banu Ifran reagirono a questa decisione e da quel momento fu guerra tra loro e i Fatimidi. Nel 959 venne nominato vizir e comandante in capo dell’esercito. Nello stesso anno intraprese con successo la conquista di numerose province del Maghreb. Stabilì qui la sua residenza, governando negli anni successivi. Dopo una lunga convalescenza, nel mese di febbraio del 969, Jawhar, che era ormai considerato insostituibile dall’Imam al-Mu’izz li-din Allah, venne incaricato di conquistare l’Egitto, allora sotto il controllo degli Ikshishidi, governatori per conto degli Abbasidi. Poco tempo dopo si impossessò della città di Alessandria senza grandi difficoltà e si dirisse verso la città di al-Fustat che immediatamente si arrese.  Immediatamente dopo la vittoria divenne governatore dell’Egitto e si distinse evitando che i propri soldati si dedicassero a depredare la popolazione e ad arraffare bottino di guerra, ma assegnando loro grandi ricompense ed onori. Il suo governo fu tollerante, benevolo e positivo. Il giorno stesso della conquista di al-Fustat, il 6 giugno 969, Jawhar tracciò il progetto di una nuova città e procedette alla fondazione, su un terreno di 136 ettari, di al-Qāhira (la città attuale del Cairo) e alla costruzione del suo castello. Nel 970 iniziò l’edificazione della moschea e università teologica di al-Azhar nella nuova città: centro della propaganda sciitaismailita in Egitto. La moschea fu inaugurata 22 mesi dopo. I contingenti dell’esercito, di origine berbera, furono disposti per accantonamenti, che si trasformarono rapidamente in quartieri. Jawhar fece anche costruire un palazzo (Il Palazzo dell’Est) per accogliere il califfo. Il 22 giugno del 972 la moschea fu consacrata e aperta al culto e il 10 giugno 973tutto era pronto per accogliere il califfo al-Muʿizz li-Dīn Allāh, che vi trasferì la sua capitale. Nell’anno 970 inviò i suoi uomini alla conquista della Siria, compito che fu portato a termine con successo. Ma la situazione cambiò a causa dell’ostilità dei Carmati, ismailiti anch’essi ma fortemente ostili alla pretesa dell’Imam fatimide di essere l’Imam “nascosto”, e che erano perciò intervenuti contro i Fatimidi. Nel 972 i Siriani e le forze carmate attaccarono l’Egitto, ma Jawhar riprese il comando dei suoi uomini riuscendo a batterli. Morì il 28 gennaio 992, avendo superato gli 80 anni.
questà e la storia riportata da wekipedia e in considerazione di tutto questo ecco la notizia che interessa noi. A quanto pare il suddetto 
condottiero siculo-egiziano Jawhar Al Siqilli, secondo la tradizione  sarebbe nato in territorio
ibleo nel 911 d.C. Cosi si terrà sabato, 13 luglio, alle 11.45, la cerimonia di inaugurazione della targa
commemorativa posta sulla facciata di Palazzo Castillett. Una delegazione egiziana, composta dall’ambasciatore della repubblica Araba d’Egitto in Italia Hisham Badr, dal Governatore di Alessandria d’Egitto Abdel Aziz
Konsowa, dal consigliere diplomatico Ahmed Abdella Abdou, dall’assistente del
governatore Asmaa Hassan Mahdy Mohamed Sabrah e dal giornalista Mohamed
Hendawy Ahmed Waly, in rappresentanza ufficiale della stampa del Cairo, sarà
presente alla cerimonia, accompagnata dal Cav. dott. Eugenio Benedetti Gaglio,
presidente della Fondazione S.I.B. (Società Italiana di Beneficienza, che ha
realizzato al Cairo l’Ospedale Italiano), dalla dott.ssa Anna Maria Di Giuseppe,
vicepresidente di S.I.B. e dal dott. Giuseppe Gennarino, rappresentante della
Fondazione a Catania.
La cerimonia, a cui parteciperanno le autorità istituzionali, è il frutto di uno scambio
culturale tra due terre accomunate da antiche radici, da una figura storica di grande
rilievo che, con le sue imprese, segnò le vicende ed il corso degli eventi nell’area del
Mediterraneo.
La delegazione egiziana, prima di recarsi a Ragusa Ibla sarà in visita a Palazzo
dell’Aquila, alle ore 11, per incontrare il sindaco Peppe Cassì, i componenti della
Giunta municipale e rappresentanti del Consiglio comunale

di Direttore10 Lug 2019 23:07
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