Usurai “di quartiere” o organizzati

Debiti, usura e prospettive per il futuro: le proposte per le famiglie e per le imprese. E’ stato questo il tema trattato nel seminario che si è tenuto ieri nella sede dell’Ordine dei Commercialisti di Ragusa, oltre tre ore di confronto su una materia attuale, complessa con ripercussioni spesso drammatiche su famiglie e imprenditori.  Dopo i saluti di Maurizio Attinelli, Presidente dell’ordine dei commercialisti che ha organizzato il seminario con la preziosa collaborazione della Commissione Pari Opportunità presieduta da Maria Teresa Tumino che ha introdotto i lavori, di Sua Eccellenza il Prefetto Filippina Cocuzza e del Presidente del Tribunale di Ragusa Biagio Insacco, la parola è passata ai relatori che hanno affrontato la tematica nelle sue più svariate sfaccettature. Per iniziare a parlare di usura occorre muoversi dalla legge 108/96 che ha riformulato la fattispecie normativa sull’usura bancaria apportando importanti innovazioni e modifiche alla materia nell’ordinamento giuridico italiano. Un tema, questo, approfondito dal Giudice Antonietta Donzella la quale, ripercorrendo l’excursus storico che ha portato il legislatore a disporre le attuali norme, ha esposto anche le complessità di approccio alla materia che, tra codice civile e penale, registra spesso difficoltà di dialogo e confronto tra legali e commercialisti. Esiste poi una situazione alquanto paradossale tra la percezione del fenomeno e i numeri reali. Negli ultimi tre anni a Ragusa le denunce di vittime di usura si contano nelle dita di una mano, ma le istituzioni che operano nel settore sanno che non è così e che la profonda crisi economica che ha colpito famiglie e imprese e che ha portato a notevoli difficoltà con conseguente inaccessibilità al credito, spinge sempre più spesso le persone indebitate a rivolgere agli usurai che possono essere “di quartiere” o facenti parte di organizzazioni più strutturate.

“Il consiglio dell’ordine dei commercialisti- ha spiegato il presidente Maurizio Attinelli-  ha inteso fare questo convegno per porre l’attenzione su un fenomeno grave che imprese e contribuenti si trovano ad affrontare quotidianamente. Per tale ragione abbiamo coinvolto le Istituzioni, gli attori principali che possono contribuire a risolvere il grave problema dell’usura, un reato che a Ragusa ha avuto pochissimi risvolti penali, ma sappiamo che esiste. Il messaggio che vogliamo rivolgere alle vittime è quello di stare dalla parte dello Stato sempre senza se e senza ma, vorremmo contribuire a creare un pensiero positivo che possa portare le persone a denunciare agli organi inquirenti e anche  di fare capire alle imprese, così come ha ben spiegato il vice Prefetto aggiunto Ferdinando Trombadore,  che denunciare conviene perché lo Stato, tramite il fondo di solidarietà, permette di accedere a delle particolari condizioni e al ristoro delle spese che hanno dovuto affrontare nel caso in cui sono state vittime di usura”.  Fondamentale, coì come sottolineato dal Comandante provinciale della Guardia di Finanza Giorgio Salerno, diventa anche il ruolo dei commercialisti e dell’ordine che, in collaborazione con le Istituzioni e le associazioni antiracket, possono supportare e indirizzare contribuenti e imprenditori vittime di usura.

Molta attenzione, durante il seminario, è stata rivolta alle ripercussioni psicologiche per le vittime di usura che in molti casi, se non adeguatamente aiutate, finiscono anche per compiere insani gesti. Anche di questo hanno parlato la Presidente Fai antiracket di Vittoria Eliana Giudice, il referente di Libera Vittorio Avveduto e il banchiere ambulante di Banca Etica Gabriele Vaccaro. Ma quando un prestito si può considerare al di sopra della soglia di usura? Lo ha spiegato l’avvocato Tuccio Di Stallo il quale ha specificato che l’usura, per legge, si misura al momento della pattuizione e che secondo quanto hanno scritto le sezioni riunite della Cassazione non è rilevante che l’usura avvenga in un secondo momento. “Il vero tema – ha affermato Di Stallo- è capire oggi come si calcola l’usura, ciò avviene per i mutui attraverso un procedimento di matematica finanziaria che viene definito attualizzazione. Tutto questo presuppone quindi che, chi si sente vittima di usura, debba rivolgersi a professionisti esperti del settore. “Molte persone – ha spiegato il Comandante Provinciale della Gdf, provano quasi vergogna nell’ammettere di essersi rivolti ad un usuraio, il messaggio che mi sento di lanciare loro è di rivolgersi con fiducia alle istituzioni, anche per un semplice consulto preventivo”.

di Redazione30 Giu 2019 10:06
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