SENZA STRAVOLGERE………. MI RACCOMANDO!!!!!

L’esperienza di qualche anno fa ci aveva lascito parecchio perplessi. Gli architetti sono menti libere ma non tutti sono Renzo Piano, ammesso che quest’ultimo  sia condivisibile in ogni sua opera. Diciamo questo perchè mettere tanti architetti a lavoro su un pezzetto di città c’è il rischio di vederli impegnati in entusiastici voli  della fantasia che poi all’atto pratico servono a ben poco. E non bastano i concorsi di idee che seppur validi hanno il problema dell’effetto piuttosto che della pratica. Ecco che facciamo un altro esempio. Il City. A nulla servì spiegare che il vincitore di un concorso di idee non deve per forza vedere la propria progettazione diventare realtà. Se avessero ascoltato noi o comunque avessero dato un’occhiata ad altri progetti presentati a quel concorso degli anni due mila con Arezzo Sindaco forse si sarebbero accorti che una città come la nostra che non ha teatri ne spazi di aggregazione magari un piccolo anfiteatro li, in via Natalelli, lo poteva  anche immaginare-. Ma veniamo a quello che è accaduto sabato assicurando che ci batteremo in vista di soluzione fantasiose e poco pratiche .

Ri_pensare i vuoti” è il leit motiv nonché il titolo della tavola rotonda aperta ai cittadini tenutasi ieri mattina al parco Giovanni Paolo II di Ragusa. L’appuntamento, promosso dall’Ordine degli architetti e dalla Fondazione Arch in collaborazione con il Comune, ha visto il coinvolgimento dell’Ordine degli ingegneri. L’iniziativa, che rientra nell’ambito degli appuntamenti su “Il riuso per continuare la città”, si prefigge di avviare un dibattito a più voci per attivare sistemi e metodi di approccio da fornire all’Amministrazione per sviluppare e risolvere le problematiche sull’uso dei vuoti urbani partendo dall’area dell’ex scalo merci, di recente acquisita dall’ente di palazzo dell’Aquila. P “Ci siamo presi l’impegno – ha detto il presidente Scollo dell’Ordine degli architetti – di portare avanti dei ragionamenti in sinergia, apprezzando la fiducia conferita dall’amministrazione comunale, nella fase embrionale di un percorso, richiedendo una collaborazione specifica agli ordini professionali ed alla fondazione Arch. Non  si tratta di fare un progetto, ma  sviluppare presupposti  adeguati a nuovi scenari. La giornata di sabato si può dunque definire una fase di start up”. Per Vincenzo Dimartino, presidente dell’Ordine degli ingegneri, è opportuno fare un plauso per la decisione di fornire uno spazio agli Ordini allo scopo di monitorare il vuoto urbano per poi ripensarlo. Il presidente della Fondazione Arch, Vittorio Battaglia, ha parlato dei sopralluoghi, effettuati nella giornata di venerdì, nell’area dell’ex scalo merci, alle miniere di asfalto, a Cava Gonfalone e Santa Domenica, “come fase iniziale – ha sottolineato – che ci consentirà, percorrendo il territorio, di ascoltarlo per ricevere sollecitazioni, acquisire ed elaborare conoscenze”. Il primo cittadino di Ragusa, Cassì, ha voluto sottolineare invece la volontà da parte dell’Amministrazione  di ascoltare i ragionamenti e le riflessioni degli esperti. “Abbiamo acquisito l’ex scalo merci di Ragusa, ritenuta un’area strategica per la città – ha detto – al fine di concretizzare idee innovative e importanti per il futuro di Ragusa. Il seminario di ieri è servito per avviare questo scambio di riflessioni con l’obiettivo di attivare un percorso che ci consenta di comprendere quale possa essere il più corretto utilizzo del sito in questione”. I giovani architetti Salvatore Digrandi, Alessio Bracchitta, Alberto Lacognata e Luigi Cavallo hanno illustrato i contenuti delle loro analisi sui vuoti urbani e sui sistemi intermodali di trasporto. Il prof. Giorgio Flaccavento di Insieme in Città ha voluto sottolineare l’importanza del contributo da parte di tutti per la rivitalizzazione della città .“Ma senza connessione – ha detto Flaccavento – il centro storico non avrebbe questa possibilità. Il progetto della metropolitana di superficie rappresenta il primo step, perché una città è la sua mobilità, quindi è necessario  riprogettare tutto il sistema con cui è cresciuta Ragusa perché le vie di penetrazione sono state abusate in modo tale da non incoraggiare a percorrere la città a piedi”.

di Direttore16 Giu 2019 21:06
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