E’ frutto del degrado che c’è nelle nostre campagne. Non si può tacere!!!

Ne hanno parlato tutti i giornali e le Tv italiane. Il caso della bambina costretta dalla madre a prostituirsi. Un fatto gravissimo sul quale interviene  la CGIL con una nota del segretario provinciale che denuncia una situazione generale veramente difficile

La vicenda del brutale fatto di violenza e sfruttamento della prostituzione ai danni di una bambina
di 13 anni, scoperta ancora una volta dalla Squadra Mobile di Ragusa, alla quale va il nostro
plauso, testimonia la condizione di degrado che c’è nelle nostre campagne.
Un degrado misto a violenza e brutalità che scaturisce dall’assenza in quei luoghi delle Istituzioni a
tutti i livelli. Scandaloso ed inaccettabile anche l’omertà di chi sa e non denuncia, così come si
evince dalla informazioni di  stampa.
Da anni le campagne, soprattutto in quelle zone sono abitate da lavoratori e nuclei familiari.  In
quel contesto si consuma lo sfruttamento lavorativo trasversale sia di lavoratori e lavoratrici
stranieri che italiani.
Ma sempre in quel contesto si consuma la dispersione scolastica, l’invisibilità, l’isolamento delle
persone spesso mai collegati con il tessuto sociale dei servizi essenziali come sanità e scuola.
Più volte la CGIL ha chiesto ai Comuni di intervenire attraverso politiche mirate, ma fin ora nessun
segnale.
Il contrasto al degrado umano e sociale che si consuma nelle campagne da anni è svolto solo dalle
forze dell’ordine e da forze sociali, quali associazioni compresa la Cgil, impegnati su quel versante.
In quel territorio si consuma al tempo stesso un degrado ambientale spaventoso, altamente nocivo
per tutta la comunità.
Non è possibile continuare in questo modo. Serve un intervento strutturale di tutte le Istituzioni a
partire dai Comuni. Bisogna concretizzare e iniziare da  quello che da tempo la Cgil propone,
anche attraverso la Prefettura,  e cioè la garanzia del trasporto scolastico per contrastare la
dispersione scolastica dei bambini che vivono nelle campagne figli di braccianti.
Non è possibile ancora oggi sentirsi attaccare anche da esponenti istituzionali che giudicano chi
denuncia denigratore del territorio. Il territorio è costantemente infangato dal sussistere di queste
realtà di degrado e violenza.
Occorre riabilitare l’immagine globale attraverso un movimento forte e determinato di contrasto per
affermare prima di tutto la dignità delle persone.

di Direttore09 Giu 2019 11:06
Pubblicità