Gli autonomisti ci riprovano. Leontini ad Enna

Speriamo che non ci sia nulla da spartire con quell’MPA di Raffaele Lombardo che, chiamato a guidare la Sicilia, forte di una vittoria straordinaria alla elezioni regionali, buttò tutto a mare. Tra gli attori di quel “tragico film” c’era anche l’on Leontini che venerdi scorso ha partecipato alla convention di Enna. La nostra isola è sempre più maltrattata ma noi abbiamo fatto di tutto per permetterlo. E pensare che molto è dipeso da quel periodo buio di “lombardiana memoria” che vide il suo leader protagonista di un ribaltone inutile e deleterio. Ora Leontini è tornato in auge: è un europarlamentare ma a quanto sembra è alla ricerca di una  casa sicura. Lo ha detto in quel convegno alla Kore di Enna.
Ai lavori hanno partecipato anche il presidente della Regione, on. Nello Musumeci e il suo vice Gaetano Armao. Leontini ha ripercorso le tappe che lo hanno portato all’insediamento al Parlamento Europeo, avvenuto a distanza di oltre due mesi dall’affermazione di Salvo Pogliese (suo predecessore) come sindaco di Catania: “Il coordinatore regionale della lista in cui avete confluire i vostri voti, ha indossato i guanti bianchi e si è messo a spingere dall’esterno affinché questo movimento non avesse alcun rappresentante in Europa – ha spiegato Leontini –. Quale credibilità può avere, oggi, il tentativo di recuperare i rapporti all’interno del centrodestra, se lo stesso parlamentare europeo, non
solo viene spinto fuori, ma non viene nemmeno considerato tra coloro che, domani, potrebbero fornire un appoggio esterno alla stessa Forza Italia?”. “La classe dirigente siciliana – ha evidenziato Leontini – piuttosto che occuparsi della sofferenza di un popolo, privilegia le sorti della propria rappresentanza e del proprio mantenimento nelle istituzioni. Questa è la logica dell’estinzione, non dello sviluppo”.
“Al momento del mio insediamento a Bruxelles – ha proseguito Leontini – ho avuto a che fare con interventi legislativi che erano la risposta, 15 anni dopo, al grido di dolore che proveniva dalla nostra terra 15 anni prima. Mentre i siciliani soffrivano disperatamente, l’Unione faceva accordi con il Marocco per importare le arance marocchine, determinando la rovina delle produzioni agricole locali”. “L’Europa – spiega Leontini – va riformata perché non si è dimostrata sensibile alle
esigenze della tipicità e dell’identità. L’Europa che deve governare tutti gli Stati, e a cui tutti gli Stati dovrebbero cedere un pezzo della propria sovranità, non può non prescindere da un risultato elettorale e da un’autorizzazione popolare. Deve essere più democratica e meno burocratica”. Poi un invito alle forze politiche che si apprestano a sottoscrivere un accordo con il Mpa per le prossime elezioni Europee: “Se ci sono dei partiti che accoglieranno le nostre rivendicazioni e ci permetteranno di far sventolare il vessillo dell’autonomia, otterranno il nostro appoggio. Altrimenti ci alzeremo in piedi e andremo via, perché i siciliani non sono più disposti a essere servi di
qualcuno”.  Belle parole a patto che l’autonomismo non serva, come accadde allora, per far credere chissà cosa ai siciliani per poi tradirli sull’altare del cambiamento.

di Direttore18 Dic 2018 17:12
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