Tassa di soggiorno 2018. Ma dove è finita quella dello scorso anno?

Svolta decisiva per quanto riguarda l’utilizzo della tassa di soggiorno a Ragusa. Quello che nel tempo fu definito addirittura un balzello borbonico ora sembra l’unico modo per fare investimenti nel settore turistico.  Ai tempi del sindaco Dipasquale, e poi del Commissario Rizza, ci furono diverse critiche sul fatto che le entrate generate dai visitatori del nostro territorio fossero stati utilizzate come “cash” per attività quotidiane mentre, invece, lo spirito della tassa verteva su uno scopo molto più nobile e cioè accogliere il turista e generare, attraverso mirate azioni di promozione, nuovi flussi che potesse far crescere la tassa stessa. Nel giro di qualche anno gli introiti sono diventati molto importanti visto che per il 2018 si ipotizza la cifra di un milione e centomila, che non sono bruscolini!! Al tempo di Piccitto proprio per impedire spese scellerate,  era stato istituito un tavolo, dalla composizione variegata, che si era preso il compito di suddividere, in percentuali, le entrate per poi utilizzarle a secondo delle necessità (ma spesso anche degli interessi… del tavolo stesso). Molte le polemiche, ricorderete:  il protocollo per il marketing, l’aeroporto, Montalbano eccetera e eccetera. Chi vi scrive aveva più volte criticato le decisioni del Tavolo anche se poi, alla fine, l’amministrazione decideva come voleva. Secondo noi non c’era un vero e proprio impegno nell’ambito della promozione che invece oggi necessita di molta attenzione. Non c’era nessun rispetto per il turista, che è quello che paga la tassa, perché i servizi a lui necessari erano inesistenti come ad esempio i bagni pubblici, i trasporti interni, il materiale d’informazione. Tutto ciò, nonostante le notevoli entrate, non è mai stato all’altezza della fama della nostra città. C’è anche da dire che nella  foga “spettacolistica” dell’amministrazione grillina, nella fretta di consumare tutto prima delle elezioni di giugno, buona parte della tassa di soggiorno 2017 non è stata spesa e la stessa oggi resta in un limbo, in una zona d’ombra, che solo la ragioneria potrà illuminare. Detto ciò ci arriva ora la notizia che la giunta municipale, nella seduta del 10 settembre, ha approvato il piano di utilizzo delle risorse derivanti dall’applicazione dell’imposta di soggiorno riferito all’anno 2018 per l’ammontare complessivo di 1.100.000 euro.  Nonostante i nostri  sforzi non riusciamo a capire come si possa stabilire le entrate per l’anno in corso, siamo a settembre e mancano 4 mesi alla fine dell’anno, e non si sia intervenuto invece per i conteggi del 2017 che oggi dovrebbero essere certi, A meno che non ci sia un errore di annualità che, in piena buona fede, è stato commesso dalla giunta che non avrebbe avuto tutte le informazioni necessarie. Sperando che ci sia un controllo al più presto, torniamo a parlare della decisione della giunta sulla tassa di soggiorno.

L’atto  sostituisce quello precedentemente adottato dalla passata giunta essendo state apportate alcune integrazioni  e modifiche. La ripartizione proposta  è  articolata  in 8 voci di finanziamento: 55.000 euro saranno destinati al protocollo con la diocesi per la fruizione turistica delle chiese di Ragusa e Ragusa Ibla, 575.300  euro  per spese in campo turistico (promozione del territorio, personale impiegato nei punti informazione e accoglienza turistica e  in ambito culturale), 14.000 euro per acquisti in ambito turistico, 143.700 euro per l’organizzazione e gestione di eventi e attività culturali di promozione turistica, nonché interventi di servizi a supporto del turismo, 31.000 euro per contributi relativi a interventi di promozione e valorizzazione di manifestazioni tradizionali ed identitarie della città e annessi servizi di supporto, 265.000 euro per contributi  in materia di turismo di cui il 5% a sostegno delle strutture ricettive, 10.000  euro per  interventi di manutenzione e recupero di beni, spazi e aree pubbliche rilevanti per l’attrazione turistica, 6000 euro sono  destinati all’acquisto di beni per il Castello di Donnafugata e  Museo del Costume.   Il piano di utilizzo delle risorse derivanti dall’imposta di soggiorno 2018  varato dalla giunta municipale sarà sottoposto  all’approvazione del consiglio comunale.
Da notare  che finalmente si parla un linguaggio unico tra la terminologia ragionieristica e le chiacchiere da tavolo di concertazione. Bene la voce unica per la promozione, bene la riduzione degli interventi per le strutture che se pagano tanta tassa, meglio dire pagano i loro clienti, vuol dire che l’annata è stata soddisfacente. Insomma è possibile che con questa nuova prospettiva si ritorni ad essere presenti nell’ambito turistico.

di Direttore12 Set 2018 10:09
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